Dopo la Battaglia

di Mauro Raul
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Si trascinava, sul colle verde di primavera, la luce avvolgeva ogni albero, ogni roccia, e persino il lago che si perdeva nell’orizzonte con un velo di calore… per lui era agonia… Lo strisciare dei suoi miseri stracci rimasti dalla battaglia gli ricordavano momenti che neanche sapeva di aver vissuto, il combattimento era stato come sempre, totalmente intuitivo… solo dopo ore ricapacitava. La vittoria era stata piu crudele di quanto avesse immaginato… mai avrebbe pensato di dover usare ogni mezzo a disposizione per uccidere… era questo il prezzo da pagare per chi con la magia nera cercava il bene. Ora lo sapeva. La magia nera era piu forte di quella bianca… era senza confini senza morale era infinita come l’angoscia che lo divorava dentro… Neanche il suicidio lo confortava piu, perche ora una parte di se desiderava di nuovo abbattere ogni muro morale, e uccidere. La battaglia l’aveva unito alla sua vera essenza quella animalesca che non si ferma mai se non quando non c’è nulla da placare. Quanto potere nelle sue mani, era raccapricciante… era affascinante.  Fece leva sulla sua affilata compagna e si mise in piedi… Ora era nullo.

Gli bastarono due parole e una sola posizione per succhiare l’energia vitale di ogni vita intorno a lui, com’era freddo ora il sole, quel freddo grigio di morte si stendeva a perdita d’occhio e lui godeva di quel nuovo freddo calore che affluiva in lui.

Cosi cambio posizione e sparì.





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