IL MIO ULTIMO DESIDERIO
IL MIO
ULTIMO DESIDERIO
di Rinita
Inverse
DISCLAIMER: I personaggi di Slayers sono © di Hajime Kanzaka, Shoko Yoshinaka,
Rui Araizumi e degli altri aventi diritto. Eventuali nuovi personaggi sono di
proprietà dell’Autrice.
Storia
originale: “Mi último deseo” pubblicata sul sito Fanworks’Universe (
www.fanworks.cl )
Traduzione dallo spagnolo di Mistral
Nota: Questa è la prima FF che traduco in italiano e spero di aver fatto un buon
lavoro… ho deciso di tradurla dall’originale spagnolo perché credo sia una
storia che merita davvero molto.
Se
volete commentare questa fic, lasciate una recensione o mandatemi una mail
tramite il mio account; provvederò poi io a tradurre per l’autrice e a girarle
commenti e recensioni.
La
storia è già conclusa, sono 10 capitoli più l’epilogo, ma non so quanto ci
metterò a tradurre tutto… cercherò di fare il più presto possibile,
compatibilmente con gli impegni dell’università!
Ora vi lascio alla lettura!
Mistral
PROLOGO
Una
donna di circa 23 anni camminava tra le tombe dell’improvvisato cimitero; i
caduti in quella battaglia erano stati così tanti che il camposanto precedente
non era stato sufficiente.
La
giovane si fermò davanti ad una croce, formata da due lance, piantate nel
terreno accanto ad una lapide. La brezza agitò la sua lunga chioma del colore
del sole al tramonto.
La
ragazza chinò il capo e mormorò una preghiera, di fronte alla lapide che
recitava: “Philia Ul Copt, drago dorato che combattesti per noi, RIP”; poi si
alzò e, scostandosi dal viso una ciocca di capelli, lasciò intravedere i suoi
occhi, di un intenso color rubino, umidi e splendenti nella luce dell’alba.
Continuò ad aggirarsi tra le migliaia di lapidi che coprivano quella che una
volta era la bellissima strada che conduceva a Zephilia. Non sembrava avere una
meta precisa; si fermò di fronte ad altre tombe: “Martina Zoanamel Navratilova,
Regina di Zoana”; “Zanglus, Re di Zoana”; “Philionel El di Sailune, Re di
Sailune”; […]
La
ragazza indossava una camicia e pantaloni rossi, abbastanza rovinati dai
combattimenti; sulle spalle, un mantello chiuso solo da una fibbia, visto che
gli spallacci erano andati distrutti; stivali e guanti che una volta erano
bianchi e, sulla fronte, un nastro nero che copriva quei segni che si portava
dietro fin dalla nascita.
Giunse alla fine del sentiero. Un poco appartate dalle altre, c’erano 4 tombe, i
cui epitaffi recitavano: “Gourry Gabriev, guerriero amato e valoroso, RIP”;
“Zelgadiss Greywords, che nell’aldilà la tua anima possa trovare la pace”;
“Silphiel Nes Ladha, vai ad incontrare i tuoi genitori e riposa in pace”;
“Amelia Will Tesla Sailune, si farà giustizia nel tuo nome”
La
ragazza stette a lungo presso le tombe, mentre le lacrime le correvano sul viso.
Alzò
una mano e, così facendo, conficcò nel terreno una roccia a mo’ di lapide; poi,
con la mano sollevata, usò la magia per scrivevi il suo epitaffio: “Lina
Inverse, artefice del caos, che vendette la sua anima al diavolo per vendicare
coloro che amava”. Poi si tolse il mantello, il nastro dalla fronte e i
talismani che portava al collo, alla cintura e ai polsi e li mise accanto alla
tomba appena creata, quindi si allontanò e proseguì lungo il sentiero.
Poco
lontano si vedeva un uomo, sembrava che stesse aspettando qualcuno. La rossa lo
vide, ma non provò nessuna emozione, né rabbia, né tristezza, né speranza; si
limitò a continuare a camminare verso di lui e alla fine lo raggiunse.
- Ti
stavo aspettando, Lina. Sei pronta?
- Lo
sai che lo sono, Xelloss. Se voglio avere la mia vendetta, beh, devo esserlo.
- Una
volta che l’avranno fatto non potranno tornare indietro, lo sai, vero?
- Lo
so, però non ho alternativa. Portami dai Dark Lord.
-
Come desideri.
Xelloss prese la mano di Lina e entrambi scomparvero.
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