Dudley Dursley
Dursley Dudley era
cresciuto come un qualsiasi altro bambino inglese. Era
stato forse troppo viziato, ma la sua vita aveva seguito
il corso normale degli eventi: si era diplomato, aveva
frequentato il college, aveva trovato un lavoro ben
pagato, e finalmente, dopo lunghi anni d'attesa, aveva
conosciuto la donna della sua vita.
Si erano sposati dopo pochi mesi di fidanzamento, il
destino li aveva fatti incontrare, e l'amore li aveva
uniti.
La sposa il giorno del matrimonio era bellissima, alta
e con gli occhi innamorati color nocciola; mentre
Dudley si sentiva così impacciato nel suo abito da
cerimonia. Ma era allo stesso tempo così felice, che
nulla avrebbe potuto rovinare la sua giornata.
Nemmeno i suoi genitori.
Ecco, i suoi genitori. Aveva iniziato ad allontanarsi da
loro subito dopo essere entrato al college; solo allora
aveva notato quanto fossero ipocriti, negativi, quanto
poco conoscessero il mondo e ancor meno quanto
fossero pronti ad aprirsi alle nuove esperienze.
Esattamente come avevano fatto con Harry Potter.
Dudley non raccontò mai a sua moglie che era
cresciuto con un altro ragazzo: si vergognava troppo di
dover ammettere che quel povero bambino aveva
passato un'infanzia terribile a causa sua e dei suoi
genitori; ma ora era una persona completamente
diversa.
Dudley non disse nemmeno a sua moglie che oltre al
loro meraviglioso mondo, fatto di amore, una bella
casa, sicurezza e gioia famigliare, ne esisteva un altro:
un mondo magico.
Sapeva che gli avrebbe creduto subito, sua moglie era
così piena di vita, di entusiasmo; niente poteva
fermarla.
Un giorno però, la magia bussò alla sua porta, e
Dudley dovette decidere se farla entrare, o per la
seconda volta nella sua vita (la prima era stata proprio
con suo cugino durante l'infanzia), chiudere la porta e
far finta di niente.
Proprio come aveva fatto suo padre.
Dudley Dursley era seduto in divano, una dura
giornata di lavoro gli pesava sulle spalle, mentre sua
moglie riordinava la cucina. I due sposi si
scambiavano dolci sguardi mente il loro bellissimo
bambino (fortunatamente aveva preso tutta la bellezza
della madre) giocava nella stanza accanto.
La Signora Dudley lasciò la cucina per andare a
controllare il piccolo, detestava doversi staccare da lui.
Era una madre davvero molto affettuosa, ma che
sapeva quando usare un polso più rigido.
Dudley non poteva ancora credere di essere stato tanto
fortunato da meritare una famiglia così meravigliosa,
e pensò che forse era giunto il momento di richiamare
i suoi genitori: era tanto che non rivedevano suo
figlio, né il nipote, che ormai aveva quasi quattro
anni.
Dudley era assorto in questi pensieri, quando sua
moglie tornò in salotto, si fermò davanti a lui e lo
fissò con aria assente. Il marito la prese subito per la
vita stretta e la fece sedere sopra le sue gambe.
-Cosa c'è tesoro? E' successo qualcosa? - le chiese
dolcemente, spostandole un ciuffo di capelli mori dal
viso. Ma lei non gli rispose, era troppo spaventata, era
scioccata.
Dudley pensò subito che fosse successo qualcosa al
figlio, così lo chiamò in salotto, ancora tenendo tra le
sue braccia calde e avvolgenti la moglie, spaventata.
-Harry? Dove sei? Vieni da papà...- Appena lo chiamò,
un bambino corse verso il salotto dal padre.
Assomigliava tantissimo alla madre, ma aveva gli
occhi verdi con un taglio piccolo. Ogni volta che il
padre lo guardava, gli ricordava Harry Potter. Quel
bambino che aveva tanto fatto soffrire.
Ma per questo Harry le cose sarebbero andate
diversamente.
Harry sembrava il bambino più felice della terra;
guardò negli occhi il padre, e aprendo la bocca in un
sorriso, gli disse:
-Papà vuoi vedere che faccio dei fuochi d'artificio? - Il
padre lo fissò divertito. Suo figlio era proprio come la
madre: così pieno d'immaginazione! Chissà da dove gli
era venuta in mente l'idea dei fuochi d'artificio.
Dudley guardò la moglie. Si era destata dal suo shock,
e fissava il figlio come se si aspettasse qualcosa di
spettacolare.
Il piccolo Harry si strofinò forte le mani e dopo
qualche secondo grandi fuochi d'artificio uscirono
dalle sue mani.
Veri fuochi d'artificio.
Dursley Dudley non poteva credere ai proprio occhi.
Suo figlio... era... un... mago.
Un mago. Un mago. Un mago.
Il suo bambino. Un mago.
Dudley guardò la moglie, poi i suoi occhi tornarono
su Harry, che fissava i suoi fuochi d'artificio con
ammirazione. Poi fece un gesto inaspettato: abbracciò
la moglie e il figlio con le sue braccia possenti, e disse:
-Ma è meraviglioso! - La moglie lo guardò incredula,
ancora senza parole. Lei non sapeva, ma era giunto il
momento di raccontarle tutto dall'inizio.
-Ora vi racconterò una storia... - Dudley iniziò
lentamente a raccontare la meravigliosa storia di Harry
Potter fin dalle origini, tutte le sue avventure, i suoi
anni ad Hogwarts... I suoi occhi brillavano di
ammirazione, mentre la sua famiglia lo ascoltava
incredula. Quando ebbe finito, il figlio fu il primo a
parlare:
-Papà è tutto vero? Anche io andrò ad Hogwarts? Ma
Voldemort verrà a prendermi se farò il cattivo? -
Dudley sorrise. Anche sua moglie sorrise un pochino,
e questo lo tranquillizzò.
-Certo che è tutto vero! Quando avrai 11 anni, anche tu
potrai andare a Hogwarts... Ma non devi aver paura di
Voldemort: Harry l'ha ucciso. Ora non può più fare
del male a nessuno. - Il piccolo Harry sembrò
rincuorato.
-Tesoro – gli sussurrò infine la moglie – come fai a
sapere tutte queste cose? - Dudley aveva quasi le
lacrime agli occhi. Anni e anni di rimorsi e di colpe
stavano tornando a galla.
Ma questa volta sarebbe stato tutto diverso.
-Perché Harry Potter – le rispose, prendendole le mani
fredde e guardandola negli occhi color nocciola – è
mio cugino. - Il piccolo Harry ebbe un tuffo al cuore.
-Quindi io sono un suo... lontano... nipote?? Papà
posso conoscerlo, posso conoscerlo? - urlò il bambino,
colmo di gioia. I suoi genitori lo guardarono, colmi di
gioia.
Il loro bellissimo bambino era un mago.
Sette anni dopo, Dursley Dudley e sua moglie, carichi
di libri, calderoni, una civetta, penne d'oca e
quant'altro, si avviarono insieme al figlio Harry verso
la stazione di King's Cross. Il piccolo Harry era
cresciuto, ora un giovane affascinante, magro e molto
alto. Come la madre. Aveva gli occhi di Harry Potter
però, un lontano zio.
La famiglia scese dall'auto: erano tutti così
elettrizzati, così entusiasti. Harry finalmente sarebbe
andato a Hogwarts.
Ma Dursley Dudley non aveva aspettato quel giorno
solo per veder partire suo figlio con il treno per la
scuola di Magia e Stregoneria: voleva rivedere una
persona. Suo cugino Harry.
Dudley camminò verso il binario nove e tre quarti:
non faceva che pensare a quando, moltissimi anni
prima, lui e i suoi genitori avevano accompagnato
Harry Potter in quello stesso luogo: l'avevano
deriso, e l'avevano lasciato solo, ancora una volta.
Dudley scacciò quel pensiero dalla mente. Quello era
un giorno di gioia, non doveva pensare a cose tristi.
Non quel giorno.
Sua moglie era radiosa: il vento lieve del primo
settembre le scompigliò appena i capelli, mentre
sussurrava al marito, sorridente più che mai:
-Come faremo a riconoscere Harry Potter, tesoro? - lui
guardò prima lei, poi suo figlio.
-Nostro figlio ha i suoi stessi occhi. - Si
abbracciarono. La moglie sentiva il suo rimorso, e lo
amava anche per questo.
Arrivati di fronte al binario magico, il piccolo Harry
si fermò per salutare i suoi genitori. Il padre gli aveva
spiegato che loro non potevano accompagnarlo
dall'altra parte, loro erano “babbani”, mentre lui, lui
era un Mago.
Mentre la famiglia Dursley si abbracciava per gli
ultimi saluti, e molti avvertimenti venivano dati al
figlio undicenne, si avvicinò a loro una seconda
famiglia, e poi una terza. Dudley alzò appena gli
occhi e lo vide. Dopo molti, moltissimi anni, vide suo
cugino.
Harry Potter non poteva credere ai suoi occhi. Dudley
era lì, di fronte al binario nove e tre quarti. Sua
moglie Ginny gli stringeva forte la mano, e molti dei
presenti guardarono la scena incuriositi: tutti
sapevano chi era quell'uomo forte di fronte a loro.
Harry osservò la scena di fronte a sé: il figlio di
Dudley era un mago; che strana la vita!
Harry Potter sentì un brivido corrergli lungo la
schiena. Il cugino lo guardava senza parlare, sembrava
che lo stesse aspettando. Poi un bambino gli corse
incontro, abbracciandolo e cogliendolo di
sorpresa.
-Harry Potter, Harry Potter finalmente! - Harry lo
fissò incredulo. Il bambino aveva i suoi stessi occhi,
gli occhi di Lili.
-Io sono un tuo, più o meno nipote, mi chiamo Harry,
come te! Il mio papà mi ha raccontato tutto di te, fin
da quanto ero piccolo ed ho fatto apparire il mio
primo fuoco d'artificio! - disse tutto d'un fiato. I suoi
occhi brillavano e andavano dal padre, a Harry,
emozionati.
Harry guardò Dudley Dursley come non aveva mai
fatto. Poi gli andò incontro, gli strinse la mano e lo
accolse nella sua vita, come un vecchio amico.
Harry Potter aveva le lacrime agli occhi: aveva un
nipote, portava il suo nome ed era il figlio di Dudley,
suo cugino. Quel cugino che ora gli sorrideva felice
accanto alla moglie, che piena di ammirazione, lo
salutava con la mano.
Com'è strana la vita a volte.
ANGOLO DELL'AUTRICE
Ciao a tutti! Ecco a voi il primo racconto della
raccolta: What has never been told before.
Non so perchè ho voluto inziare con Dudley, un
personaggio che non ho mai particolarmente amato fino
al settimo libro della serie...
In ogni caso spero vi piaccia: questa raccolta è molto
facile da leggere, nel senso che ogni capitolo porterà il
nome del personaggio che andrò a trattare, per cui
potete semplicmente scegliere i vostri personaggi
prederiti!
Spero che per il momento, questo primo episodio vi
piaccia...
Per favore commentate e ditemi cosa ne pensate!!
Berenike
(Aggiunta postuma) La fanfiction WHAT HAS NEVER BEEN TOLD BEFORE ha vinto i NESA 2011 dedicati al fandom HARRY POTTER nella categoria BEST FANFICTION READER'S CHOISE.
Ringrazio tutti i miei lettori e coloro che mi hanno votata!
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