ASIA

di Sarah Shirabuki
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Se la vita è preziosa  che diritto abbiamo di negarla?

Se la vita è un dono perché non tutti possono riceverlo?

È chi ha dato inizio a questa vita che impropriamente decide di negarla.

No bimba, non credere a queste parole.

Non ho deciso, mi han costretta.

La paura è troppo grande anche per la tua mamma, si, è così, la tua mamma è ancora piccola e ha paura.

Il mondo, bimba mia, è così grande che pare infinito.

E le cose infinite, io lo so, non esistono.

O forse si, il cielo mi sembra infinito.

E Lola, la tua zietta di 16 anni, ti tratta bene? Si prende cura di te?

Hai 7 mesi e 18 giorni.

Sei ancora un batuffolino.

Forse è inappropriato dire così, quel giorno, il 28 Febbraio, è stato il giorno in cui quella specie di aspirapolvere formato ridotto ti ha portata via.


Ma non so quando saresti nata

quindi da oggi quello sarà il tuo compleanno.

Hai un nome particolare, Asia, il nome di un grande continente.

Io non sapevo come chiamarti, è stata la tua sorellona a suggerirmelo. E io leggendolo ho capito che era quello.

Così, a pelle. Sapevo che dovevi chiamarti Asia.

E sai, ti ho sognata spesso. Sei bellissima. Sono sogni tranquilli, che mi sembrano reali. Tanto reali che ti cerco svegliandomi.

Che mamma infantile. Ma io mi illudo di non aver mai fatto quella brutta cosa. Il tuo papà è stato cattivo con mamma e lei si è vendicata.

No, non è vero. Asia, credi solo a quello che dice il mio cuore. Il mio cuore non sa mentire.

Sai cosa dice di volere?

Dice che avrebbe voluto sentirti scalciare.

Dice che avrebbe voluto essere svegliato nel cuore della notte.

Dice che avrebbe voluto sentire la tua voce dire le prime paroline.

E dice che avrebbe voluto mostrarti il mondo.

I suoi colori, i suoi suoni. Perché tutto ha un rumore. Anche la matita più sottile gratta sul foglio mentre disegno ciò che so essere te.

Un piccolo angelo dai capelli neri.

Sai Asia...

La mamma ora è innamorata. Ma non del tuo papà. È innamorata di una brava persona che forse sarebbe potuto diventare il papà. O forse mi illudo io.

Perché lui è tanto lontano. Magari non si ricorda più di me.

Asia bimba mia, ti chiedi perché scrivendo io stia piangendo?

Scusami, non vorrei.

Ma è tutta la sera che trattengo le lacrime e ora queste hanno trovato il modo di uscire. Non vorrei piangere. Scusami.

Forse non mi perdonerai per il mio gesto, Asia, ti capirei se non ci riuscissi. Io stessa non mi sono perdonata.

Forse non vorrai più essere la mia bambina. Ma io volevo lo stesso chiederti scusa.

Scusa umilmente. Perché so di aver sbagliato. E un errore simile è imperdonabile.

Odiami pure figlia mia. Non te ne faccio una colpa.

Ma se mi vedrai piangere sorridendo mentre penso a te... Allora cerca di capire... Ti amavo davvero.

Perché anche se posso essere ancora una ragazzina immatura...

Anche se solo per un poco... Ti ho portata dentro di me.

Accusami di averti uccisa, se vuoi, accusami di aver sbagliato a scegliere. Ma non dire mai che non ti amavo.

E ti prego... Non dire mai che ti manco e... e che vuoi che venga da te.

Stavolta non lo farò, Asia, mi spiace. Chiamami egoista... Ma ancora non posso permettermi di morire, odio il dolore negli occhi di chi amo.

Ma un giorno, un giorno potrò abbracciarti. Quel giorno... Aspettami.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scusate davvero, ma mi dovevo sfogare! Spero di non avervi annoiati





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