Kuroshitsuji II; thoughts about the end.

di _hurricane
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La rabbia, per non aver ottenuto quello che volevo, quello che meritavo. E la delusione di non vedere un briciolo di riconoscenza, o di compassione, negli occhi del signorino. Non che l'avessi mai vista, ma per una volta, non spettano anche a me?

A me che non l'ho mai tradito, che non l'ho mai usato per ottenere l'anima di qualcun altro.

 

La vittoria, per essere ancora vivi entrambi. E la sconfitta, per essere destinati a vivere sempre insieme, e sempre separati. Perchè io lo so cosa vuol dire essere un demone; e anche se non so cosa vuol dire essere un umano, ho imparato a scorgere le differenze. Quei piccoli, preziosi scorci d'amore che il signorino avrebbe potuto ricevere in quella casa, grazie ad Elizabeth, a Soma e Agni, a quella servitù così dannatamente incapace, non li riceverà mai più da nessuno, perchè non li desidererà mai più da nessuno.

 

Non avrei mai dovuto permettere a Claude di portarmelo via. Se io non mi fossi distratto, in quell'attimo, adesso avremmo entrambi quello per cui abbiamo vissuto. Se ci penso bene, riesco ancora a sentire il sapore della sua anima che mi chiamava, su quell'isola, su quella panchina di pietra, che mi diceva 'Sono qui per te, non scapperò via'. Quel sapore allo stesso tempo più dolce e più amaro di qualsiasi cosa al mondo, un mix perfetto di purezza e oscurità; quel sapore che non avevo mai provato prima, e che non potrò mai più provare.





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