Piove.

Le finestre si bagnano.

Proprio come loro.

Gocce di altra acqua scendono lentamente lungo la schiena del più giovane, mentre l’aria si riempie di caldi gemiti, roventi come la loro pelle, le lenzuola si riempiono di odori carnali.

L’altro, sotto di lui, ansima forte, sperando che Jude possa eccitarsi ancora di più.

Il ritmo è lento, regolare, un mantra.

E il ticchettio della pioggia, la musica di sottofondo li avvolgono confortevolmente, pruriginosamente, mentre fra loro scende il silenzio, rotto solo da un ultimo, lento, lussurioso gemito.

E poi si stendono uno sopra l’altro, lentamente come si erano spogliati, continuando a respirare attraverso il groviglio dei corpi, ansiti, sudore, calore.

Amore.