Jingle
Bells!
Jingle Bells! Buon Natale, amici! Non abbiate paura
di me! Io sono
come voi: solo un po' più grande!
- Psss... ehi, coso! Fai salire me adesso! - squittì Turk da
sotto il camice.
- Amico, stai scherzando? Spaventeresti i bambini!
- Dì' piuttosto che non riusciresti a reggerlo, Sally! -
esclamò una voce da
dietro di loro. J.D. perse l'equilibrio e cadde steso per terra, con
Turk al
seguito. Rialzandosi, vide davanti a sè il dr. Cox.
- In quanto alla storia dei pargoletti, Gandhi non li spaventerebbe, ma
farebbe
venire loro un infarto. E a proposito di bambini, Trisha, come mai tu e
Testa
Pelata avete mollato i vostri figli a Carla?
- Ma l'ha fatto anche lei! - protestò J.D.
- Lo so, Fiona, ma io non sono sua madre.
Turk scoppiò a ridere, ripetendo a sbalzi l'ultima frase del
dr. Cox, mentre
quest'ultimo veniva raggiunto da un bambino biondo che trotterellava
allegro
fuori dall'ospedale, seguito a ruota da Carla, che teneva sulla schiena
il
secondo figlio, George, che reggeva in braccio Isabella e Sam e che si
affannava a cercare di acciuffare Jack. Il bambino, beffardo,
andò a rifugiarsi
fra le braccia del padre, che gli fece fare una capriola in aria per
poi
farselo ricadere sulle spalle.
- Turk! Se non prendi subito tua figlia divorzio! - minacciò
Carla posando Isy
a terra, che prese a muovere passetti incerti verso il padre.
- E tu, J.D, perchè non ti inventi qualcosa per
intrattenerli?
- Come quella volta al compleanno di Elliot, dove mi sono travestito da
Spongebob? Ti è piaciuto, vero Sammy?
- Sììììì, papa!
- rispose il figlioletto.
- Ci penso io! - intervenne Elliot, con una felpa rosa addosso e i
capelli
scarmigliati, raggiungendo il resto del gruppo. - Li farò
divertire io!
- Spiacente, Barbie, mi sa che sono troppo piccoli per trovare
divertenti le
tue deprimenti storie d'amore! - disse il dr. Cox, per poi filarsela,
sempre
con Jack in braccio, e raggiungere Jordan, che aspettava impaziente
fuori
dall'ospedale.
- Non lo asoltare, piccola. Tu sarai una mamma perfetta - la
consolò J.D,
accarezzandole il pancione. - Graazie! - disse Elliot, commossa. Ormai
erano
lei e J.D. erano sposati da quasi un anno, e lei era al sesto mese di
gravidanza.
- Non potremmo riprendere la discussione al caldo? - chiese Carla,
stringendosi
nelle spalle.
Una volta nella caffetteria dell'ospedale, come promesso, Carla riprese
a
discutere, non senza fare qualche coccola ai suoi due figli.
- Sul serio, J.D., dobbiamo rallegrare l'atmosfera!
- Ok, ok, Carla.... farò il Babbo Natale!
Note dell'autrice:
Eccomi qua di nuovo! Stavolta l'atmosfera è molto
più allegra della mia prima
FF, non trovate?
Ringrazio tutti quelli che verranno a leggere questa storia, a quelli
che -
forse - la metteranno nei preferiti e a quelli che recensiranno! Baci!
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