One day we will be together, again.
“Ancora mi sto chiedendo..
se tutto quello che abbiamo
passato sia servito a qualcosa.”
Il
profumo della colazione che ci accompagnava fino in
cucina. Me lo
ricordo. I volti
sorridenti che non mancavano mai. Era un bel sogno. Peccato che non sia
durato.
La
tempesta era appena scomparsa lasciando spazio al sole e
a un arcobaleno che poteva far invidia anche a un folletto. Non aveva
un posto
preciso dove recarsi, però non desiderava altro che godersi
quel bel giorno in
santa pace. Una volta per tutte. Lontano da pensieri ostili che non
facevano
altro che punzecchiarlo nell’anima. Si fermò un
attimo ad assaporare l’aria
fresca che lo circondava e a catturare il paesaggio con gli occhi, come
se
stesse assaporando pure quello. La rugiada che scivolava dagli alberi
talvolta
finiva nel cadere sui biondi capelli del ragazzo. Quante volte la
pioggia lo
aveva salvato dallo stato pietoso che talvolta assumeva? O per meglio
dire, che
la tristezza costringeva ad assumerlo. Camminò per una buona
mezz’oretta fino
ad arrivare a scorgere la riva di un lago. Si posò
silenziosamente sopra l’erba
umida, come al suo solito, non curandosene. Quel lago aveva un
significato
particolare per il norvegese, siccome portava con se un sacco di
ricordi. Il
fine settimana veniva spesso lì, a immergersi nei ricordi
del passato.
Osservava insistentemente la superficie dell’acqua, come se
fosse attratto da
qualcosa. Quando iniziava a fissarla era come se comparissero le
immagini del
suo passato. Ricordi sia belli che brutti.
“Nor…
non ti preoccupare… resteremo insieme per
sempre…”
Quella volta.. il tuo sorriso non era
lo stesso di sempre.
Ricordo che mi
limitai
solo ad abbassare leggermente la testa e ad annuire.
Il
giorno dopo vidi solo bandiere gialle e blu.
“Eravamo solo intrappolati in bel sogno sai.”
Ad un certo punto, alzando la testa, volse lo
sguardo verso
il cielo, ormai diventato di color arancione.
Era già arrivato il tramonto, forse
era meglio rientrare a casa. Un fruscio di foglie e di rami interruppe
il silenzio in cui
era immerso fino a un attimo fa. Sicuramente era un animale o il vento
che si
alzava al calar del sole , pensò dirigendosi verso la fonte
del rumore. All’improvviso,
mentre spostava un ramo che gli istruiva il passaggio, gli apparse
davanti una
figura ben nota. Troppo nota per lui. Quei capelli come sempre
scompigliati,
quel sorrisetto che aveva sempre impresso nel volto, peggio di un timbro impresso su una
cartolina e quegli
occhi limpidi come il color dell’acqua. Oh sì.
Poteva riconoscerlo tra mille, quell’uomo
fastidioso che gli stava sempre appiccicato.
“Nor! Allora eri qui! Sono
venuto da te, ma non ti avevo
trovato in casa..!”
Per un attimo il danese distolse lo sguardo per osservare il
paesaggio in cui si ritrovava. Quanto tempo è passato
dall’ultima volta che era
stato lì?
“Sai.. sembra la situazione di quella volta..”
Sorrise, dicendo queste parole. Ancora quel sorriso falso.
Quel sorriso pieno di tristezza che tanto lo irritava.
“…. Solo che quella è già
passata..” Rispose freddamente,
portando le mani a contatto con i fianchi. Non aveva proprio intenzione
di
discutere di quella volta con il diretto interessato. Non aveva nemmeno
voglia
di ricordare.
“Ehi! Cos’è questa tristezza che circola
nell’aria?.. sempre
che tu sia triste..” Gli si avvicinò, prendendogli
con le dita le guancie e
gliele tirò su, formando un sorriso sul volto del
norvegese.
“Così va meglio!”
L’unica risposta che ebbe fu una testata in piena nuca. Una
lacrima appena
accennata comparve nell’occhio del danese, mentre si
massaggiava la testa
dolorante. “.. mi hai fatto male..!” Assunse una
faccia da cuccioletto
bastonato, forse per fare un po’ di tenerezza
all’altro nordico che invece era
rimasto a fissarlo silenziosamente.
Ormai la sera era scesa sul lago,
oscurando i due nordici
senza che se ne accorgessero. Il danese lo afferrò per le
spalle, appoggiandolo
a se, mentre indicava con l’indice alzato il cielo davanti a
loro. “Uha!
Guarda! La prima stella! Esprimi un desiderio!”
L’esuberanza che aveva in corpo
era proprio da invidiare, però riusciva, non so come, a
trasmettere un senso di
comando a Norvegia. Lentamente chiuse gli occhi, stringendo le mani
all’altro,
dolcemente. Il silenzio che li accompagnava in quel momento era quasi
magico e
l’arietta fresca che si infrangeva nei loro capelli dava un
senso di
piacevolezza immenso.
“Vorrei..
solo..”
Un desiderio
soffocato dal ricordo di un lontano passato
potrebbe mai realizzarsi?
“Restare
sempre con lui…perché lo amo.”
Affidato
alle stelle e sigillato nel pensiero. In quell’istante
aveva solo espresso un desiderio vagante che non sarebbe mai arrivato
al
destinatario.
Mai.
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Salve gentaglia. Questa è la mia prima fanfiction.. spero
che almeno vi sia piaciuta! Amo questo pairing alla follia e infatti,
ho sempre sognato farne una su di loro! Il ricordo si riferisce
al momento prima della separazione della Norvegia dalla
Danimarca. "Il giorno dopo vidi solo bandiere blu e gialle" Qui Nor si
riferisce alla bandiera della Svezia, infatti verrà
conquistato proprio da lei. In conclusione ho solo da dire che.. emn..
mi piacerebbe avere almeno una piccola recensione. Io intanto incrocio
le dita XD
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