L'erede del Rokudou
L’erede
del Rokudou
Un
misterioso guerriero
Il
sole batteva forte sulle mura del grande villaggio ninja di
Konhoagakure no Sato.
Era
iniziata da poco l’estate e le giornate andavano
diventando sempre più torride e secche, tanto da diventare una
vera e propria
tortura per i due Chuunin a guardia della porta.
Uno
di questi aveva corti capelli castani, con un ciuffo che
gli copriva l’occhio destro ed il copri fronte a bandana.
L’altro
invece aveva un cespuglio scombinato al posto dei
capelli, ed una fasciatura che gli copriva una striscia di guance,
passando
sopra il naso lievemente appuntito. Quest’ultimo inoltre portava
due spade
dietro la schiena.
I
due stavano comodamente appoggiati al portone del villaggio,
quando videro una figura arrivare dalle profondità del
boschetto. Si trattava
di un uomo, con il volto coperto di una strana maschera bianca con due
strisce
verticali blu che gli attraversavano tutta la lunghezza.
Portava
un lungo mantello nero che gli copriva tutto il corpo,
ma da cui si poteva intravedere una tuta da combattimento blu elettrico
e,
dietro la schiena, una spada molto larga dall’impugnatura nera e
azzurra.
Questa non aveva guardia, ma la spada partiva subito con la larga lama.
Il
fodero era in pelle nera ed aveva ricamati i Kanji 闇の奥
ovvero Yami no Oku(Cuore di Tenebre) con un’elegante
scritta dorata.
Era
di media statura, con le spalle larghe e
sembrava non curarsi minimamente del peso dell’enorme
spada che aveva dietro.
“Identificati”
ordinò
Kotetsu all’uomo
L’uomo
non rispose neppure, ma con un
rapidissimo movimento assestò
un colpo con il taglio della
mano dietro il collo del Chuunin, mettendolo KO.
“Maledetto!Suiton:Mizuname
Nabara(Arte dell’Acqua: Campo Caramelloso)”
Il
guerriero mascherato fece rapidamente dei sigilli per eseguire una jutsu
“Suiton:
Suitenhōfutsu(Arte dell’Acqua:Orizzonte Acquatico)”
Tutto
il Mizuname Nabara venne assorbito dalla Jutsu del nemico, mentre una
buona
quantità dell’acqua dentro Izumo venne assorbita,
mettendolo KO.
“Ora
tocca al mio obiettivo” disse, freddo.
Naruto
Uzumaki camminava per le vie del villaggio tranquillamente.
Era
tornato da un paio di giorni a Konhoa e le cose sembravano procedere
per il
verso giusto. Quando era arrivato aveva rivisto tutti i suoi amici e
questo gli
aveva dato una gioia immensa. Purtroppo però, ne mancava uno.
Sasuke.
Se
n’era andato da Konhoa per quelle sue dannate manie di vendetta
contro il
fratello che, per quanto fosse grave il suo crimine, non poteva odiare
così
tanto. Naruto lo sapeva, prima o poi quel teme di un Uchiha si sarebbe
fatto
consumare dall’odio, fino a non poter provare più altri
sentimenti.
E
lui non voleva, voleva salvarlo prima che si immergesse in quella
spirale di
odio senza possibilità di uscita.
Anche
a costo di riportarlo a Konhoa con tutte le ossa rotte, lui ce
l’avrebbe fatta.
Era suo fratello, e questo glie lo doveva. Era stato il suo primo
amico. Uno
dei pochi che poteva veramente capirlo ne profondo.
Una
goccia di pioggia gli bagnò il viso e lui alzò il viso
verso l’alto.
“Strano”
pensò “Piove in estate”
La
pioggia a poco a poco diventò sempre più forte,
diventando un vero e proprio
acquazzone, mentre le persone per strada correvano a destra e a manca
per
andarsi a riparare dentro qualche locale o sotto un cornicione.
Poi
la pioggia sparì com’era arrivata, senza lasciare tracce
del suo passaggio, se
non un paio di pozzanghere disperse per la strada.
“Meno
male” disse Naruto, uscendo da sotto un cornicione.
Il
biondo guardò il cielo, storcendo il naso. Non sembrava dover
piovere di nuovo,
ma non voleva rischiare di prendersi un malanno a causa di quelle
piogge
improvvise, anche se, essendo un Jinchuuriki, prendersi un raffreddore
per due
gocce d’acqua.
Camminando
a passi svelti, tornò a casa, ma un altro acquazzone lo colse
all’improvviso
come il primo.
Riuscì
però a rifugiarsi dentro casa sua, prima di finire bagnato
fradicio.
“Meno
male che ero vicino casa, sennò….”
Si
interruppe, notando una figura ammantata nell’ombra del suo
monolocale, che
fissava nella sua direzione con gli occhi che sembravano luccicare.
“Chi
diavolo sei?” chiese Naruto, estraendo un Kunai dalla saccoccia
che teneva al
fianco.
“Posa
quell’arnese, Naruto” disse la figura, avvicinandosi al
biondo.
Lo
stesso tizio che aveva steso Izumo e Kotetsu in pochi secondi, adesso
era
davanti Naruto che gli intimava di lasciare le armi.
“Davvero?”
chiese il biondo “Kage Bushin no Jutsu(Tecnica dei Cloni
d’Ombra)”
Altri
quattro Naruto apparvero al fianco dell’Uzumaki, che
indicò con il dito il
nuovo arrivato.
“All’attacco
ragazzi!”
Il
guerriero mascherato si limitò ad alzare una mano con il palmo
proteso verso
l’alto.
“Kiatsu
Tensei(Pressione Divina)” sussurrò a mezza voce
I
cinque Naruto vennero colti di sorpresa da un improvviso aumento di
pressione
dell’aria, e vennero schiacciati tutti e cinque, sparendo in uno
sbuffo di
fumo.
Il
guerriero ammantato afferrò la spada e, con una morbida
rotazione del busto, la
estrasse dal suo prezioso fodero. Questa, incredibilmente, era monca
della
parte centrale della lama che risultava divisa in due lunghe sottili
lame
taglienti solo all’esterno.
Con
una rapidissima stoccata, piantò la spada al muro per tre
quarti, facendo
rimanere la testa del vero Naruto intrappolata fra le due lame.
“Ora
tu mi ascolti senza farmi arrabbiare, chiaro?” disse infervorato
il guerriero
Naruto
provò in tutti i modi a scalciare, ma fu totalmente inutile.
“Allora,
se ti stai fermo un attimo, ti spiego perché sono qui”
disse lo spadaccino
Naruto
smise di calciare ed il guerriero staccò la spada dal muro,
mentre il biondo si
massaggiava il collo dolorante.
“Sarò
breve, molto breve: voglio che tu abbandoni Konhoa e venga con me”
Naruto
gli ringhiò in faccia
“Neanche
per idea!”
“Ti
conviene: se non farai come ti dico io, i tuoi amici correranno
grandissimi
pericoli” gli rispose il guerriero mascherato
“Non
gli torcerai un capello!” ringhiò il biondo, mentre i suoi
occhi diventavano
rossi e le pupille si restringevano fino a diventare delle sottili
fessure
Lo
spadaccino emise un sospiro sconsolato.
“Non
ho detto che voglio fargli del male, bakariou!” disse
“Ah
no?” chiese sorpreso l’Uzumaki, mentre i suoi tornavano
azzurri come il cielo.
“Il
mio nome è Sozoku, sono qui per portarti fuori dai guai,
l’Akatsuki cerca
quelli come te .... ma questo già lo sai, no?”
Naruto
fece un cenno di assenso, ricordando fin troppo bene Itachi Uchiha e
Kisame
Hoshigake, i due membri di Akatsuki che un paio di anni fa avevano
steso
Kakashi con un solo Genjutsu.
“Cercano…i
Jinchuuriki?” chiese Naruto
“Si,
esattamente, ma tu sei molto di più di questo, sei la più
grande minaccia
attualmente esistente per l’Akatsuki” disse l’uomo
“Ma è una cosa che non
voglio dirti ora, ma sappi che se vuoi, domani mi troverai nella valle
dell’Epilogo”
Si
diresse verso la porta, fermandosi sulla soglia.
“Se
accetti raggiungimi li….e porta anche Hinata Hyuuga”
disse, per poi sparire in
un lampo di luce bianca
“Hinata-chan?”
si chiese il biondo “Che cavolo c’entra Hinata?”
Bene,
questo è il prologo della mia FF!
Spero
che vi sia piaciuto, ma sottolineo che questo non è nanche la
metà di quello
che sarà il capitolo normale.
Se
non mi fossi spiegato bene inizia all’inizio dello Shippuden,
spero che
continuerete a leggere, ci vediamo(Spero)!
|