WHEN
IT RAINS…
Guardandosi
intorno, animato da una paura ingombrante, Josh
si accorse di aver perso ormai di vista Andrea. Rammentò che
cosa era successo
poco prima.
Quel
sorriso apparentemente dolce aveva ucciso quello che
era rimasto della ragazza diventata cenere per via dei troppi sogni
dispersi in
una notte mai giunta.
Domandandosi
quale sarebbe stato il destino dei pezzi di lei
caduti dal suo cuore, si dovette dirigere dalle persone da lui
conosciute…
Nessuno sguardo si era più posato su di lei.
Fuori
pioveva quella notte… Andrea ne prese atto solo quando
si sentii il volto non più umido per le sue lacrime ma per
le gocce che
scendevano dal cielo buio.
Parigi
non regalava nessuna magia quella sera tempestata da
emozioni mai sorte in lei e di singhiozzi troppo forti per cessare.
Quelle
pozze di anima così belle brillavano nella sua mente confusa
dal troppo
scappare. E poi la spensierata espressione che si era dipinta sul suo
volto. Le
aveva tolto il respiro per poterla privare della vita stessa. Quella
che non le
aveva mai sorriso o regalato una speranza di gioia immune alla
decadenza della
sua esistenza.
Ci
ripensò su… Rise nonostante avesse il fiatone.
Che
sciocca che era stata. Lui era la sua vita. E quella volta le aveva
sorriso con
successo. Non aveva suscitato alcun rammarico di essersi rifuggita in
tanta
felicità mai avuta fra le mani.
Lei
era morta in quel momento… Poi nacque ancora quando il
sorriso di lui fu sommerso fino a diventare un eco lontano.
Si
guardò intorno per poter capire in quale posto si era
persa. Diede una sbirciatina alle sue spalle per poi vedere la torre
Eifell che
spadroneggiava sull’oscurità di quella
città.
Le
tornò alla mente il dolce tepore che le aveva invaso il
corpo quando si era accorta di essere felice. Ricordò poi a
se stessa che
quella sensazione a volte poteva essere dannosa per lei. Cancellava la
definizione stabile di amore che le si era stabilita dentro con tanto
affanno.
Così,
schiava di quella amarezza sempre ricoperta di
amabilità, esaminò le stelle.
La cupidigia che la
pervase trovò fine quando sentii delle voci chiamarla. A
qualche distanza, che
in quel momento non voleva conoscere, le persone che
l’amavano stavano cercando
di riportarla indietro con le parole buttate nell’aria
gelida. Credevano davvero
che lei potesse riemergere intatta da quella mesta ossessione che le
corrompeva
carne e animo??
Scostando
una ciocca di capelli fradici dal viso ricorse
alla sua immaginazione per venire a conoscenza di cosa Bill stesse
facendo in
quel momento, mentre lei lo stava amando completamente. Stava
respirando… Forse
aveva già lavato via quello che era stato il suo momento di
gloria sulla
tristezza che spadroneggiava in lei. Cosa importava??
Andrea
udiva muoversi amore dentro tutta la persona in cui
si era incarnata. Niente più angoscia che potesse
sottolineare quanto fosse
caduto in depressione il mondo dove si muoveva a fatica. Niente
più gioia di un
sole che risaltava le sue passeggiate a piedi nudi con le amiche in un
prato di
un posto sperduto. Niente più pace per il cuore nascosto tra
i battiti
convulsivi di un tremore stupendo.
Amava
solamente in quel momento…
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