A new life

di FuckyeahStewy
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Capitolo 1: L'alba di un nuovo giorno

 

Aprii gli occhi. Non avevo assolutamente idea di dove mi trovassi. Ero distesa su qualcosa di umidiccio, muschio forse ma comunque non mi importava. Desideravo solo sapere come diavolo ero finita in quel posto. Finalmente dopo circa 5 minuti di stordimento totale, realizzai che il posto in cui ero stata magicamente catapultata altri non era che il boschetto accanto alla mia scuola. Riconoscevo gli alberi di faggio che il nostro prof di biologia ci aveva fatto analizzare minuziosamente l'anno scorso.La cosa buffa era che lì distesa potevo realmente distinguere ogni piccolo particolare accanto a me, dalle piccole sfumature prodotte dalla luce del sole che stava appena sorgendo alle levigature del sasso che avevo distrattamente afferrato. Come se non bastasse le mie orecchie riuscivano a percepire tutti i piccoli rumori nel bosco. D'istinto mi rizzai in piedi, coprendomi le orecchie con le mani. Ma cosa diavolo mi stava capitando? Com'ero finita in quel posto? Chi mi ci aveva portata? E soprattutto, perchè riuscivo a sentire ogni cosa, a vedere tutto così nitido? Era come se tutti i miei sensi si fossero amplificati in una maniera irreale. Perchè quello che stavo vivendo non sembrava affatto reale.Desideravo fosse tutto un brutto sogno. Desideravo svegliarmi accanto a Stefan Salvatore, il mio ragazzo che tra l'altro mi aveva sempre messa in guardia dal boschetto, dati i recenti spiacevoli avvenimenti ( la mia migliore amica, Caroline Forbes era stata misteriosamente aggredita, da qualcosa si pensava fosse un lupo selvatico. Gli altri due miei compagni, la cheerleader della scuola Gina McKenzie e il suo ragazzo John Murphy non ce l'avevano fatta, purtroppo). Mi persi per un attimo nei miei pensieri e sorrisi immaginandomi la scenata che mi avrebbe fatto Stefan sapendomi qua a quest'ora, da sola. Mi mancava, ovviamente. Volevo gettargli le braccia al collo, sentire il tocco della sua mano nel mio viso. E invece ero là in piedi, in stato confusionale senza sapere cosa fare. Normalmente avrei pianto o urlato (si lo so, la mancanza di autocontrollo non è esattamente qualcosa di cui andare fieri) ma adesso era come se fossi stata svuotata, non riuscivo a parlare. La mia gola era secca.Avevo una tremenda, incontrollabile e straziante sete. Una sete che mai in tutti i miei 17 anni di vita avevo provato. Era come se ogni parte di me stesse per bruciare, per saltare in aria. Volevo uccidere qualcuno.





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