Seiretei General Hospital's Chronicle.

di braver than nana
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Sugli occhi.

 

Era sceso l’inverno. Era calato lentamente e si era posato sui suoi occhi come neve leggera e bianca, sottile e al sapore di zucchero a velo.
Steso su quel letto candido la sentiva appoggiarsi fredda e profumata sul mio viso. Annebbiava la mente appesantendo la vista. Così si addormentavo ogni notte senza la certezza di poterli riaprire e vivere un nuovo giorno.
Prima di affondare in quel mondo freddo e senza sogni delle sue notti riusciva a scorgere un solo piccolo pensiero rivolto a Yumichika e vedeva i suoi occhi belli. Era sempre stato certo che quell’immagine sarebbe stata l’ultima che la sua mente avrebbe registrato prima di morire. 

I medici gli avevano parlato chiaramente deal momento in cui aveva rimesso piede nell’ospedale. Un altro intervento e un altro ciclo di chemio avrebbero cancellato la nuove metastasi ma queste sarebbero tornate sempre, ripetutamente, per tutta la sua vita.
Quel giorno la notizia non l’aveva sconvolto e il grido del compagno proveniente dalla stanza vicina che chiamava il suo nome l’aveva spinto a rialzarsi. 

« Questa volta morirai veramente. Se non oggi tra due anni, o alla prossima ricomparsa. Tutto questo ti ucciderà. Ci ucciderà. »
« L’importante è vivere quello che mi rimane al massimo, e con te. »
« Io resterò al tuo fianco, Ikkaku. Fino alla fine. »
« Lo so. » 

Aveva imparato ad amare anche l’inverno, freddo e doloroso.
Aveva indossato guanti e maglioni di lana per affrontarlo e aveva spalato la neve profumata dai suoi occhi ogni mattina. 

« Cosa vuoi fare prima di morire? »
« Voglio aspettare l’arrivo della primavera senza avere paura del prossimo inverno. Voglio fare questo e morire nel sole. » 

Yumichika quel giorno sorrise comprendendo il suo piccolo delirio con il suo sorriso più dolce e si abbassò sul suo viso baciandogli le labbra.
I suoi baci erano più leggeri della neve che incessante cadeva sulla sua vita. Erano caldi e scioglievano di poco quel gelo che il tumore emanava. Credeva che se lo avesse amato per sempre sarebbe riuscito a sconfiggere la malattia solo grazie al suo calore.
 

Fine. 

Allooooora. Sono in tremendo ritardo e lo so. In questo periodo con la scuola è tutto un enorme caos e non ho un attimo di tempo per mettermi a scrivere. Per fortuna ci sono giornate come quelle di oggi in cui potresti fare la conga in mezzo ai banchi e nessuno lo noterebbe che mi danno la possibilità di rintanarmi sul mio bel quadernone e scrivere. Purtroppo di questa storia non so che pensare, mi piaceva appena scritta ma già adesso non mi convince. Sembrava più poetica e meno sconclusionata in classe e poi Ikkaku mi sembra un po' fuori carattere. Ma vabbè.
Comunque in classe ho scritto questa e appuntato qualcosa su un’ipotetica ShuheixRenji.
Comunque volevo ringraziare a Mocchi per la sua recensione e avvisarla che ovviamente non finiranno qua le fic sul GrimmIchi ma quelle che scriverò d’ora in poi non vedranno più i due come MedicoxPaziente-carcerato ma in altre situazioni. Se scriverò su quegli specifici Grimmjow e Ichigo sarà fuori da questa raccolta perché mica posso far stare la Sexta Espada sempre buttata in ospedale.
Per Sacchan, invece, un saluto e un ringraziamento speciale senza nessun motivo, visto che si era offesa della scorsa mancanza. Ma tanto lo sa che le voglio una vagonata di bene lo stesso U.U
Dimenticavo! Questa fic è ovviamente ispirata al Prompt Inverno. Credo che finirò saga di questi Ikkaku e Yumichika un po’ come ho fatto con la GrimmIchi concludendo con la stagione rimanente, ovvero la Privamera.

Ora a tutte un bacio grande grande.
Nacchan.

The One Hundred Prompt Project





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