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Autore:
PurpleMally Personaggi principali: Remus
Lupin Genere: Malinconico,
Introspettivo Rating: Verde Avvertimenti: FlashFiction (439
parole) Introduzione: Avrebbe
dato la vita per percepire ancora quell’illusione. Personaggio scelto: 6, Remus
Lupin
Dannata
rosa nera
Continuare
a respirare. Solo quello importava in quel momento: continuare a
respirare. Remus Lupin non aveva altri pensieri quella sera, fermo nel mezzo
di una strada deserta alla periferia di Londra. Le braccia erano incrociate
al petto, le mani stringevano la stoffa pesante del suo mantello cercando quel
minimo di calore indispensabile per sentire ancora qualcosa. Era in quella
posizione ormai da un’ora: si era fermato così, di punto in bianco, quando una
strana sensazione prese possesso del suo stomaco. Per qualche secondo
scivolarono nei suoi occhi chiusi delle immagini confuse, sbiadite, forse
ricordi di un tempo lontano. Poteva sentire tutte le cellule del suo corpo
tendersi e stridere fra loro come per cercare di raggiungere quelle immagini.
Quella sensazione, quel moto improvviso verso qualcosa di inesistente fecero
accelerare il suo cuore fino al punto da non poter più riconoscere i suoi
singoli battiti. Quando riconobbe quelle immagini il suo respiro si fermò: per
quanto si impegnasse non riusciva a far passare l’aria per la sua gola ormai
chiusa. Erano il suo passato, il suo presente, il suo futuro.. Tutte quante
accompagnate da un’unica, macabra, assassina didascalia: mostro.
Per
tutta la vita non aveva fatto altro che considerarsi un mostro. Anche in quel
momento, racchiuso in un mantello in balia dei gelidi venti londinesi, non
riusciva a non definirsi come tale. Una rosa nera in un mazzo di rose
rosse.
Tonks
era incinta. Il loro amore avrebbe generato un altro mostro, un’altra rosa
maledetta. Quel pensiero, la consapevolezza di rinchiudere suo figlio nella
stessa stanza di vergogna e disperazione nella quale aveva vissuto per anni lo
stava sgretolando. Avrebbe dovuto costruire un muro fra sé e gli
altri. Sarebbe voluto morire: quel pensiero lo fece sentire ancora di più un
maledetto, sporco
mostro.
Eppure
c’era stato un tempo, c’era stato un luogo in cui quella parola non aveva
significato nulla. Hogwarts, la scuola, i Malandrini. -Diventeremo tutti
Animagus.- Digrignò i denti e riuscì a concentrarsi sullo scorrere di poche
immagini: quelle del suo passato, le uniche degne d’essere prese in
considerazione.
Avrebbe
dato la vita per tornare indietro, per sentire ancora quelle voci. Avrebbe
dato la vita per percepire ancora quell’illusione. Un’illusione che si era
rivelata leggera come cartapesta stracciata voracemente dalla punta acuminata
della realtà. James, Sirius, Peter… Loro erano la chiave della sua libertà.
Una chiave ormai perduta da troppo tempo per percepire ancora la speranza. Le
immagini del passato, della sua illusione correvano nella sua mente come flash
impazziti.
Quella sera, in balia dei gelidi venti londinesi, avrebbe dato
la vita per sentirsi di nuovo così. Una rosa nera in uno splendido mazzo di rose
nere.
Angolo di PurpleMally
Come già detto, questa storia si è classificata prima al
contest "I miss you" di malandrina4ever, che ringrazio immensamente e alla quale
mando mille e mille baci. Sei stata veramente gentilissima. <3
PRIMA CLASSIFICATA: Dannata Rosa Nera
- PurpleMally
Grammatica: 10/10 Stile: 9.5/10
Caratterizzazione: 15/15 Originalità: 10/10 Trama: 10/10
Attinenza al tema (ovvero la nostalgia): 15/15 Gradimento Personale: 5/5
Totale: 74.5/75
Ho letteralmente adorato la tua storia e non
appena la pubblicherai finirà dritta tra i miei preferiti. Grammatica perfetta e
stile semplice e chiaro, uno stile che mi ha fatto immergere completamente nella
storia: ho visto chiaramente Remus come se fossi davanti a lui. Ed era proprio
Remus, non c’è che dire: lo hai caratterizzato perfettamente. Pensa di aver
condannato suo figlio ad essere un mostro, come lui. Ed ho trovato perfetto che
ora senta su di sé il peso di quella parola, mentre una volta, quando era con i
malandrini, non ne era toccato. E sento il suo desiderio di tornare indietro
come se fosse mio, ogni singola parola di questa fic è nostalgia, una
nostalgia dolorosa e struggente. La trama è perfetta, seguendo i pensieri
chiarissimi e logici di Remus si spiega come l’essere una rosa nera sia
diventato fonte di dolore per Remus, da fonte di gioia qual’era una volta.
L’argomento della storia in sé non è particolarmente originale e a questo punto
ti chiederai perché allora ti ho dato il massimo nella voce originalità.
Semplice: l’importante, almeno per me, non è quante persone abbiano già trattato
un determinato argomento, in questo caso la nostalgia di Remus per i malandrini,
ma il modo in cui lo si tratta. Ed è la prima volta che leggo una fic
come la tua, che è davvero originale. In particolare mi ha colpito molto
il paragone con la rosa nera: rosa nera che una volta era al suo posto,
in un bellissimo mazzo di rose nere, mentre ora è circondata da rose rosse...è
davvero qualcosa di bellissimo, mi ha letteralmente fatta innamorare di questa
storia, ti meriti i miei più sinceri –e adoranti xD- complimenti^^
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