Dream Dream Dreamers: Il detective
"Passiamo ora alle notizie di cronaca..."
Negli uffici della TAI, quel pomeriggio, solo i tre titolari
dell'agenzia erano presenti, come al solito: ognuno di loro aveva la
propria scrivania, posta su un lato dell'ampia camera e dove gli faceva
più comodo.
Alla sinistra, Gin Ichimaru, l'unico nipponico "purosangue" dei tre,
dagli occhi perennemente socchiusi in una smorfia soddisfatta e i lunghi
capelli argentati, conseguenza di un albinismo ereditario; in quel
momento aveva la guancia schiacciata contro la scrivania e una
espressione piuttosto apatica: ascoltava distrattamente la radio che
aveva sul suo posto di lavoro, mezzo curioso e mezzo menefreghista.
Di fronte, c'era la scrivania di Kaname Tousen, giovane avvocato
afroamericano dai lunghi rasta raccolti sul capo. Cieco in seguito ad
un incidente automobilistico in cui si era trovato coinvolto da
giovane, era uno di quei tipi che si potevano definire con le palle
quadrate: non si era perso d'animo nemmeno un secondo, ma anche nella
sua condizione aveva continuato gli studi, vincendo una borsa di studio
a Tokio, dove dopo essersi laureato ed aver conosciuto il "boss" aveva
deciso di rimanere. In quel momento ascoltava con delle cuffie il
sintetizzatore vocale del portatile che gli spiegava le ultime
novità in fatto di diritto.
Infine, davanti ad una vetrata larga quasi quanto tutta la parete,
c'era lui, il fondatore e boss della TAI: Sousuke Aizen che in quel
momento leggeva il giornale, con aria distratta, mentre sorseggiava il
suo tè quotidiano
Capelli castani di media lunghezza, caldi occhi color nocciola e un
fisico asciutto: i colori caldi della madre italiana si fondevano a
pennello con i tratti vagamente orientali come lo sguardo sottile.
Nessuno sapeva molto di lui e del suo passato: l'unico spiraglio su
quel mistero di uomo era una piccola foto incorniciata, un bambino
dallo sguardo curioso che giocava in spiaggia, abbracciato da una
bella donna dai lunghi capelli castani che rideva felice.
Nè Gin nè Kaname sapevano altro: si era presentato un
giorno nelle loro vite, quando non sapevano che farne, promettendo loro
denaro e "una vita interessante". Non che avesse mentito, nè
l'una nè l'altra cosa erano mai scarseggiati nella loro agenzia.
"... il capitano Hitsugaya, del decimo distretto di Polizia,
incaricato delle indagini, ha appena arrestato il noto miliardario
Kyouraku Shunsui, con l'accusa di avere assassinato la giovane Inoue
Orhihime, anni 18..."
"Rapido..." mormorò distrattamente Sousuke, buttando un orecchio all'ultima notizia
"Hitsugaya... il piccolo fenomeno dell'investigazione" rispose senza alzare la testa l'argenteo
"Che ti ha praticamente buttato fuori dalla Polizia, se non erro"
sorrise di rimando il suo capo, mentre Gin alzava la testa, vagamente
infastidito da quella palesemente falsa accusa
"Sono stato io ad andarmene! Troppe scartoffie, troppa burocrazia...
non puoi appendere un delinquente al muro senza dovere rendere conto a
chissà chi!"
"Tragico, davvero...aspetta, alza un pò"
Dall'apparecchio stavolta uscì fuori la voce giovanile e seriosa
di Toushiro Hitsugaya, un cervello di veterano nel corpo di un
ragazzino delle medie
"... è stato grazie alle preziose testimonianze del signor
Barragan, che ha sorpreso il signor Kyouraku in atteggiamenti sospetti,
e a un testimone oculare che ha preferito rimanere anonimo ma che
avrebbe visto l'accusato in questione fuggire dal luogo del delitto,
che siamo arrivati ad una rapida conclusione di questa sordida storia.
Del resto, il profilo dell'accusato in questione corrisponde
perfettamente alla tipologia...."
CLIC
Gin aveva spento l'affare, innervosito, anche per ragioni che il suo
capo poteva benissimo sospettare: sapeva chi era l'"anonimo
accusatore", perché in un altro caso il piccoletto non is
sarebbe premurato di nascondere la sua identità. Progettava di
far patire a quella persona il meno possibile, quindi non poteva essere
che lei.
Un timido bussare alla porta ed ecco uno degli impiegati
"Ehm... scusate, signori... una donna chiede di poter parlare con voi"
"Falla entrare"
La donna, che con tutta probabilità era venuta a chiedere i loro
servigi, era una alta mora, dai capelli lunghi legati in una treccia
che le arrivava fino in mezzo ad una schiena; vestiva un tallieur
dall'aria costosa, che le dava ad un tempo l'aria da ricca borghese e
da segretaria, fatto surrogato dai discreti occhiali che portava.
Era nervosa, nonostante lo sguardo fermo: ad un cenno condiscendente di Aizen, fu rapida a sedersi di fronte a lui.
Evidentemente si stava chidendo se fosse stata una buona idea recarsi
in una agenzia di investigatori privati, ma prima che potesse avere un
ripensamento, Sousuke le sorrise, caldo e affabile come solo lui sapeva
fare, scrutandola al di sopra degli occhiali.
Secondo Gin, Aizen soffriva del "complesso di Superman", come lo aveva
battezzato: se aveva gli occhiali, era il classico buon padre di
famiglia, che spazza per terra e porta il ragazizno alle partite di
calcetto, ma se tirava indietro i capelli e se li toglieva, allora
diventava una persona totalmente diversa: cinico, freddo e spietato. Ma
soprattutto, di una intelligenza sconfinata, da metterti in soggezione
con un gesto
"Le assicuro che quanto ci dirà non uscirà da questo
ufficio" sorrise comprensivo Aizen, incrociando le mani. Dritto al
punto, aveva inciso nella preoccupazione maggiore della sua ospite, che
ora appariva più rilassata.
"Mi scusi, sono un pò nervosa, ma... è una questione seria, lei capisce"
"Capisco, capisco" mormorò accondiscendente. Novantanove per cento, veniva a parlare di suo marito
"Mi chiamo Yadomaru Lisa, e sono la segretaria di Kyouraku Shunsui, molto piacere, Aizen-san"
La segretaria di quel grand'uomo, probabilmente stupratore e assassino?
La cosa si faceva interessante, ma non parlò, aspettando che
fosse lei a decidersi a dire quanto ritenesse opportuno
"Aizen-san, lei mi deve aiutare!" si accalorò "Kyouraku-san è innocente, glielo giuro!"
"così parlò la segretaria particolare dell'assassino"
ghignò dal suo posto Gin, mentre Kaname si era tolto le cuffie,
incuriosito a sua volta
"Kyouraku-san non è un assassino!"
"Nessuno lo è, prima di avere ucciso la prima persona"
Stizzita, la giovane scattò in piedi, inviperita, ma prima che
potesse attentare alla vita del suo sottoposto o peggio, andarsene,
Aizen decise che era il momento di intervenire
"Lo perdoni, ma deve anche capire che non può limitarci ad
assicurare che è innocente. Ha un alibi? Se ha un alibi,
perché non è andata come prima cosa alla polizia?"
La donna arrossì leggermente: "Le due cose sono collegate,
Aizen-san. Non può avere ucciso quella ragazza, perché a
quell'ora era... con me"
"Ho la sensazione che lei non ci stia dicendo tutto. Sono costretta ad
avvertirla che non accetterò il caso se avrò il sospetto
che ci sta nascondendo qualcosa" sospirò, mentre versava dalla
teiera che l'impiegato gli aveva portato una tazza per la mora
"Non ho mentito. Era con me... e con mia cugina, Nanao Ise, anche lei
segretaria particolare di Kyouraku-san... siete abbastanza adulto da
capire il resto ,suppongo" lo sfidò, tremando leggermente.
Aizen chinò la testa, pensieroso: ovvio che non lo avesse detto
alla polizia: quanto poteva volerci ad invalidare un alibi fornito dall
due segretarie particolari del principale sospettato? E se anche le
avessero credute, la sua immagine ne sarebbe riuscita ben più
che compromessa.
"Allora, accettate? Sono stata incaricata dai vertici della compagnia
di dirvi che avrete a disposizione fondi illimitati per scagionare
Kyouraku-san"
"Va bene signorina. La contatteremo al più presto per metterla
al corrente delle indagini. Nel frattempo, assuma Tousen-san come
avvocato aggiunto del signor Kyouraku: potremmo aver bisogno di metterci
in contatto con lui e questa è la maniera più rapida ed
efficace. Il prezzo della difesa in tribunale è già
compreso nella parcella, non ci saranno costi aggiuntivi"
"Arigatou gozaimasu, Aizen-san" si alzò in piedi la mora,
inchinandosi leggermente, mentre Gin la accompagnava alla porta.
Kaname guardò il suo capo: anche se cieco, il suo era un intuito fuori dalla norma.
"Dovremmo condurre un indagine con un braccio legato dietro la schiena, vero?"
"Dove sarebbe il divertimento, altrimenti?" ghignò leggermente,
masticando pensieroso la stecca degli occhiali mentre si girava a
guardare i suoi uomini
"Spalancate le orecchie, ora vi dico cosa dovete fare..."
-----------------------------------------------------------------------------------
Angolo recensioni:
Reds92: Troppo genreoso, bello... questi sono capitoli di
riscaldamento, prima che le cose diventino serie. E tu sai quanto mi
piacciano le cose complicate!
Stratovella: Grazie mille per i complimenti! Effettivamente è
una storia che avevo in mente da quando ho sentito la prima volta
quella ending... hai ragione, ispira troppo! Peccato l'abbiano cambiata
presto con una più banale! Ciao!
Grano89: Sin City? Magari fossi capace di una cosa del genere... ma mi
impegnerò, giuro! In effetti... si, non è che a parte le
AU con Bleach si possa fare molto, ma ho voluto tentare questa strada.
Spero di riuscire a stupire... dal prosismo capitoli, vedremo i tre in
azione, questo è stato più un lungo prologo.
Dark