E' una
giornata abbastanza grigia a Central City, la pioggia scende copiosa da
tutta la notte e nonostante sia già mattina, non sembra
voler smettere o lasciare spazio al sole.
Nel suo letto un giovane
dai capelli lunghi e biondi, dorme ancora profondamente anche se la
sveglia suona ormai da minuti.
-Nii-san... alzati!-
Lo chiama il fratello
minore, già vestito e con due tazze di caffè in
mano una delle quali destinate al maggiore.
Apre finalmente gli
occhi dorati stiracchiandosi alla grande per poi bere qualche sorso
della bevanda bollente e spegnere la sveglia.
-A che ora dobbiamo
essere lì?-
Chiede alzandosi e
iniziando a vestirsi: Entrambi indossano un'inoforme, che fa molto
"Agente segreto", un maglione nero, pantaloni neri, stivali, e una
cinta munita di fondina per la pistola e altri accessori.
-Il capo ci aspetta nel
suo ufficio tra dieci minuti esatti, sai che non dobbiamo tardare!-
Sorride maliziosamente
alludendo al loro lavoro: I fratelli Elric non sono solo comuni
ragazzi, ma sono agenti segreti in incognito, la loro seconda vita
è nascosta a tutti per la sicurezza e danno la caccia ai
criminali, giorno e notte.
-Andiamo!-
Infine lega i capelli in
una coda di cavallo alta ed esce di corsa seguito da suo fratello,
salgono in macchina guidando verso un tunnel "senza uscita", ma quando
lo imboccano e arrivano alla fine, attivano un passaggio segreto che li
conduce all'interno dell'Agenzia di spionaggio per cui lavorano.
-Cinque minuti!-
Esclama allarmato
Alphonse iniziando a correre verso l'ufficio del capo, Edward
è sempre stato un'agente praticamente perfetto ed
è il così detto: Cocchino del capo.
Il quale lo considera
non solo il miglior agente che ha, ma anche il figlio che avrebbe
voluto avere.
Lo chiama sempre per
nome, nonostante chiami chiunque per cognome persino suo fratello, che
è semplicemente "Elric".
-Elric...-
Saluta infatti il capo
una volta che il minore è entrato nel suo ufficio,
facendogli segno di accomodarsi su una delle due poltrone, per poi
continuare.
-Dov'è...-
Ma non termina la frase
perchè il maggiore con molta nonchalance varca la soglia
chiudendosi la porta alle spalle.
-Oh eccoti qui Ed!!-
Lo accoglie in modo
totalmente diverso, sembrerebbe proprio suo padre, con le braccia
aperte e un enorme sorriso sul volto, mentre lo abbraccia quasi
stritolandolo.
-Il mio ragazzo!! E'
stato un caso difficile?-
Chiede mettendogli un
braccio dietro le spalle sotto lo sguardo timido di Al: lui
è stato salutato e accolto in modo così glaciale,
formale al massimo.
-Abbastanza facile...
dei ragazzini che spacciano droga non sono all'altezza delle mie
potenzialità-
-Non ne avevo dubbi! Tu
sei sempre il migliore!-
Dopo una fragorosa
risata però si fa serio, anche troppo.
-Per questo ho chiamato
voi...-
E con quel "Voi" intende
"Te Edward", presume il minore restando seduto in disparte.
-Abbiamo un grosso
problema tra le mani... ladri di diamanti, può sembrare
banale ma il problema è che testimoni e sospettati sono
stati uccisi e le prove scomparse...-
Alphonse è
molto stupito, non gli è mai capitato un criminale
così astuto da riuscire ad eliminare tutti i loro appigli,
deve essere di sicuro un professionista.
-Siamo arrivati alla
conclusione... che deve essere di sicuro uno di noi! Solo un'agente
può avere una preparazione così perfetta, solo
uno di noi può accedere a tutte le informazioni e le liste
nel sistema-
Si volta verso la
finestra accigliandosi, sentirsi impotente è una brutta
sensazione ma soprattutto il fatto di essere stato tradito, lui, il
capo dell'azienda, da uno dei suoi.
-In altre parole abbiamo
una talpa... vuole che la scoviamo?-
Edward invece non si
scompone più di tanto, è una spia da
più tempo del fratello e bene o male non è il
primo caso che gli si presenta davanti.
-Scova e distruggi...
questa è la vostra missione-
Sibila minacciosamente,
per il traditori non è stata mai dimostrata la minima
pietà, e anche in questo caso sarà
così.
-Lasci fare a noi...
troveremo la talpa e la distruggeremo, tutto sarà coperto
secondo la procedura, nessuno oserà pensare al tradimento
dopo-
Sorride allo stesso modo
del superiore, senza alcuna pietà però non
dimostra la stessa frustrazione... la cosa semplicemente non lo tocca e
perdere un compagno non gli dispiace.
Dopotutto è
il suo lavoro e uccidere i traditori ne fa parte, infatti
infliggerà a quella persona una sofferenza senza fine e ci
godrà infinitamente, perchè lui è il
miglior agente: Guarda le cose da un punto di vista oggettivo senza
lasciarsi trasportare dai sentimenti.
-Conto su di voi, potete
andare-
Alphonse si alza e
insieme a suo fratello dopo aver fatto un breve inchino esce dalla
stanza, si chiede però perchè è stato
chiamato visto che è evidente che sarà Edward a
risolvere il caso come sempre, prendersi tutti gli elogi e affermarsi
ancora una volta come il migliore, la sua collaborazione dopotutto non
è necessaria.
-Nii-san... tu hai
qualche sospetto?-
Inizia il minore mentre
carica la pistola del fratello, sono al poligono di tiro e Edward si
sta allenando come ogni giorno, non solo è il miglior agente
ma anche il miglior tiratore e viene anche scelto per le missioni
difficili, dove alcuni tiratori scelti devono appostarsi in punti
strategigi ed eliminare il soggetto senza essere visti.
La cosa gli riesce
sempre perfettamente... come tutto del resto.
-Non saprei, devo
indagare... ma ricorda che questa faccenda deve rimanere tra noi, se
qualcuno lo scoprisse, a maggior ragione quella persona, potrebbe
ingannarci e nascondere ulteriormente le sue tracce- Prende l'arma
puntandola verso la figura molto distante dalla sua postazione -E non
possiamo permettere che ciò accada...-
E con un sorriso perfido
spara un colpo centrando perfettamente la figura, proprio nel centro.
-Si lo so... anche io
inizierò ad indagare-
Non è geloso
della perfezione del suo Nii-san... è una spia da molto
più tempo, moltissimo, in pratica è stato scelto
fin dalla nascita ed è stato addestrato segretamente da quel
momento.
I suoi genitori gli
raccontavano di lui, ma non lo aveva mai incontrato prima di qualche
mese fa, preso alla nascita, allontanato totalmente dalla propria
famiglia e addestrato per diventare una spia perfetta.
In realtà non
lo avrebbe mai conosciuto se non si fosse messo in testa di diventare
un agente segreto, appositamente per incontrarlo, sapeva solo questo di
lui.
Ma ovviamente tra i due
corre una differenza abissale... Edward è una spia perfetta,
Alphonse una spia per scelta... non è stato addestrato fin
dalla nascita, non è stato trovato nessun talento
particolare in lui... ma se vivere nell'anonimato serve a stare al
fianco del fratello che non ha mai potuto incontrare... allora va bene.
-Nii-san, stavo
pensando... perchè non... torniamo a casa per Natale?-
Chiede timidamente dopo
una lunga pausa, essendo cresciuto nell'istituto per formazione di
spie, Edward non ha mai incontrato nessun suo parente oltre ad
Alphonse, che poi lo ha cercato di sua iniziativa, e trovato per puro
caso.
Edward però
sospira e toglie gli occhiali trasparenti protettivi, rivolgendogli uno
sguardo... confuso.
-Cosa sarebbe questo
Natale adesso...?-
E' l'ennesima volta che
il minore se ne esce con qualcosa che lui non conosce... come le
vacanze di pasqua o le vacanze estive, le feste in generale e altre
cose.
-Non dirmi che non lo
hai mai festeggiato! Nii-san... vuoi dire che non conosci Babbo Natale?
Il 25 Dicembre? Non c'è bambino che non lo aspetti con
impazienza!!-
E' meno di un anno che
si conoscono, e Alphonse ha già avuto modo di conoscere le
lacune infantili di suo fratello, ma non sono lacune intellettuali,
perchè è dotato di un'intelligenza sopra ogni
limite... più che altro è come se... non avesse
avuto un'infanzia al di fuori degli addestramenti e delle lezioni
particolari, riservate alle giovani spie.
-Tu non hai capito
com'è stata la mia infanzia credo...- Gli sfugge una risata
mentre rimette gli occhiali puntando il bersaglio -Questo è
quello che faccio fin da quando ne ho ricordi: resistenza fisica,
destrezza con le armi, combattimenti, missioni mortali... molti dei
miei compagni sono morti subito, di certo non c'era spazio per...
ridicole Feste-
-Ma tutto ciò
è... orribile!-
Però
l'espressione del maggiore non cambia.
-Per me è
sempre stata la normalità... ma comunque, la risposta
è no-
Dopo aver centrato
più e più volte il punto più
difficile, ormai stanco della perfezione finite le altre munizioni posa
la pistola e leva gli occhiali protettivi andando a cambiare la sagoma
bucherellata.
-Dai Nii-san... io torno
a casa per le vacanze... vieni-
Cerca di convincerlo ma
non sembra esserci verso, per il maggiore non esiste altro che
l'agenzia e il suo lavoro, ma soprattutto la nuova missione che gli
è stata assegnata.
-Non ho il minimo
interesse a venire con te... e poi devo lavorare-
Lo congeda in fretta
uscendo dalla stanza per dirigersi alla mensa centrale, per indagare
fin da subito.
Ma Alphonse non molla e
continua a seguirlo con ostinazione, sa bene che sua madre soffre molto
per questo: Lui ha avuto l'opportunità di conoscere suo
fratello... mentre lei non lo vede da quando è nato...
strappatole dalle braccia subito, ritenendolo "Uno dei prescelti".
E ovviamente sente molto
la sua mancanza e si sente frustrata perchè solo Alphonse
torna a farle visita... il maggiore mai... anche se il fratello cerca
di convincerlo.
Ed è questa
la cosa che fa più male, sapere che tuo figlio non torna a
casa di sua spontanea volontà.
Mentre suo padre ha
sviluppato una specie di rabbia, un rifiuto nei confronti del
primogenito, come se pensasse: Lui non vuole tornare, perchè
non ci considera la sua famiglia essendo cresciuto altrove... allora mi
comporterò di conseguenza.
E ignora tutta la
faccenda, ostinandosi a pensare di avere soltanto un figlio.
Quando arrivano alla
mensa Edward si ferma sulla balconata in alto, osservando attentamente
tutti i presenti.
-Non lo capirai mai in
questo modo...-
Gli fa notare
affiancandolo l'altro: come fa a capire chi sia sospetto in questo
modo? Semplicemente osservando?
-Invece si... guarda per
esempio le matricole, la loro agitazione è lampante... sanno
benissimo che almeno la metà di loro non arriverà
alla fine dell'anno, e non si ritrovano in questo posto. Poi ci sono
quelli del secondo anno, i così detti: sopravvissuti,
pensano di essere al sicuro adesso ma non sanno quanto sbagliano...
anche loro sono a rischio-
Sembra sapere
perfettamente tutto quello che passa per la testa degli altri, e
effettivamente ha ragione... le matricole non fanno altro che
bisbigliare e guardarsi intorno, sono tesi come un pezzo di legno.
Mentre quelli del secondo anno di accademia hanno un atteggiamento
superiore e lo dimostrano palesemente, si sentono i Re del mondo.
-Nii-san anche io sono
una matricola eppure sono ancora vivo... e perchè i ragazzi
del secondo non dovrebbero essere al sicuro?-
In un certo senso questo
suo atteggiamento freddo e distaccato lo irrita.
-Vedi Al, c'è
una differenza tra voi e me... io sono stato addestrato fin da subito
mentre le matricole iniziano l'accademia a qualsiasi età,
perchè non sono tra i "Prescelti", io sono già
una spia a tutti gli effetti... voi dovete ancora imparare molto e
cercare di sopravvivere sarà la sfida più
grande...-
-Perchè?-
-Ti basti sapere
questo... io sono l'unica spia rimasta del mio anno... tutti i miei
compagni, pur essendo stati Prescelti sono morti, e avevano subito un
duro addestramento... mentre voi matricole, quanto durerete ancora? Se
anche i migliori, sono caduti?-
I Prescelti vengono
prelevati, allevati in un certo modo e addestrati rigidamente, per
prepararli alla vita dura che li aspetta.
Essere uccisi non
è impossibile per loro... però si suppone sia
l'ultima cosa che possa accadere.
Le matricole invece
hanno più probabilità di morire, iniziando la
loro vita da spie a qualsiasi età, senza nessuna
preparazione, senza essere stati cresciuti in un certo modo.
Ecco perchè
Edward è considerato la spia perfetta e viene ammirato da
tutti, lui è l'unico rimasto...
-Be' io
sopravviverò! Non sottovalutarmi-
Esclama divertendo il
maggiore che sorride, alla sua ostinazione così ingenua.
-Lo spero per te...-
E continua ad osservare,
senza mostrare altri sentimenti... come se perdere il suo unico
fratello, ritrovato da poco non lo toccasse.
Poi però dopo
diversi minuti di silenzio, si volta incamminandosi verso l'uscita con
un sorrisetto furbo.
-Che c'è, hai
visto qualcosa?-
Chiede il minore non
capendo che cosa gli sia preso.
-Resta qui, potrebbe
essere pericoloso... per una matricola-
Si lascia sfuggire una
risatina canzonatoria e scompare nell'ombra definitivamente.
Riuscirà mai
a capire la complessità che avvolge suo fratello...?
[Angolino Autrice]
^___^ eccomi qui, sono sempre io! (_Titti_) ma ho cambiato Nik XD spero
di non avervi confusi u.u
Questa fic è nata guardando un film *-* sarà
piuttosto corta veramente... O.o ma sempre bellissima ù.u
Lasciatemi un commento e ditemi che ne pensate *___* spero piaccia
anche a voi ^-^
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