Drabble Riku Sora
Lady
and the Tramp
[...]
Vagabondo: Scimmie? No,no è
inutile chiedere, tanto non capirebbero.
Lilli: E' inutile chiederglielo
Vagabondo?
Vagabondo: Parenti troppo stretti all'uomo.
[...]
Eppure, nonostante il suo carattere forte, valoroso e irremovibile, non
era ancora in grado di dare una logica spiegazione a tutto
ciò,
com'era riuscito Sora a convincerlo di andare in quello stupidissimo
mondo?
Scrutava abbastanza seccato il suo corpo ormai terribilmente
trasformato in qualcosa che assomigliava molto ad un grosso, pulcioso
cane dal manto argenteo, lui non era per niente contento di tutto
ciò mentre il suo migliore amico e Kairi non smettevano un
secondo di sproloquiare su quanto fosse entusiasmante e delizioso quel
luogo; avrebbe preferito di gran lunga trascorrere una normalissima e
tranquilla serata sull'albero di Paopu ad ammirare la volta celeste
ricca e meravigliosa, invece adesso era costretto a zampettare come un
vagabondo alla ricerca di un posto a lui sconosciuto.
-Coraggio Riku, vedrai che ti piacerà il luogo in cui ho
intezione di portarti!- esclamò Sora con una nota tangibile
di
fervore nella voce, la rossa sembrò annuire con vigore e
decisione, anch'essa entusiasta di andare alla scoperta di qualcosa di
nuovo che non fossero le Destiny Island, era stanca ed annoiata di
quella solita monotonia che caratterizzava le isole ed un pizzico di
avventura non guastava mai, soprattutto se avesse condiviso tutto
ciò con i suoi due migliori amici.
L'argenteo scrollò la chioma con fare contrariato, senza
accogliere l'ardore e l'euforia che i due ragazzi mostravano
pienamente, non che fosse nettamente infastidito da tutto
ciò,
anzi, molto probabilmente il suo spirito avventuriero ben presto lo
avrebbe condotto verso una nuova e sconosciuta meta, ma questo non
negava il fatto che detestasse profondamente quel posto così
armonioso e fin troppo gradevole.
Il moretto a dispetto del compagno dava tutta l'impressione di adorare
quell'ambiente, zampettava allegro e allo stesso tempo curioso di
scoprire cosa nascondesse, scatenando così la risata
cristallina
della ragazza ed i soliti sospiri afflitti e arresi da parte di Riku
che, con una miscela di tenerezza ed esasperazione, gli rivolgeva
fugaci sguardi.
Beh, Sora era così, buffo, simpatico e sempre in grado di
coinvolgerti irrimediabilmente in qualunque pasticcio, come la saggia
decisione di "Prendere in prestito" la Gummiship di Pippo e Paperino in
modo tale da visitare qualsiasi mondo che la grande immaginazione del
castano suggerisse.
Forte, coraggioso e in grado di regalarti il proprio cuore pur di
renderti felice, l'ultima speranza dei mondi, quelle pozze azzurre che
sprigionavano pura innocenza, un po' come una splendida farfalla, pian
piano esce dal bozzolo fino a mostrare la sua immensa bellezza in pochi
attimi, lasciandoti estasiato, la magnificenza di una rosa e lo
splendore di una stella.
-Eccoci! Siamo arrivati!- disse infine Sora, ridestando l'argenteo dai
suoi numerosi e ambigui pensieri che lo accompagnavano da ormai fin
troppo tempo.
Riku inarcò un sopracciglio, studiando con disgusto il luogo
in
cui il moretto li aveva condotti, dava l'impressione di essere il retro
di un ristorante ed i numerosi bidoni colmi di carte ed avanzi di
cucina confermavano le sue numerose ipotesi, da una mezza porta la cui
vecchia tintura verde scrostata le rendeva un aspetto sudicio usciva
del vapore seguito da un odore che molti cani randagi avrebbero
definito delizioso.
Kairi si accucciò al centro del piccolo spazio racchiuso da
una
staccionata in legno in modo tale da avere una panoramica completa di
ciò che stava accadendo molto probabilmente nelle cucine
mentre
Sora, armato di occhioni da cucciolo abbandonato e indifeso, era
impegnato a grattare con la zampina la porta.
-Qualcuno può spiegarmi cortesemente il perchè ci
ritroviamo in questo posto orribile?- ringhiò il cane albino
avvicinandosi alla rossa che con la lingua penzoloni sembrava aspettare
qualcosa.
La ragazza lo squadrò accigliata, come se quel muso bianco
avesse proferito la
scemenza più grande di questo mondo: -Mi sembra ovvio
testone di
un Riku, aspettiamo la cena.- sorrise raggiante e con entusiasmo nel
vedere che un grosso uomo alto, robusto e con un grembiule impataccato
dal vario cucinato si accingeva a varcare la soglia.
-Ehi Joe! Guarda qui chi abbiamo! Un altro gruppo di famelici vagabondi
accompagnati da una graziosa cagnolina!- urlò gioioso e
gongolante il cuoco pulendosi le mani con una pezza ed accarezzando
dolcemente le orecchie di Sora, occupato a lasciarsi coccolare dal buon
uomo.
Kairi invece, felice dei complimenti ricevuti, si avvicinò
al
vecchio facendo intuire di voler qualcosa che placasse i loro borbottii
di stomaco palesemente udibi; Riku dal canto suo non si
lasciò
trascinare dall'euforia dei compagni, preferendo di gran lunga
aspettare accanto ad i vari cassettoni in legno accumulati vicino
l'uscita del viottolo.
Continuava a riscontrare in questo viaggio qualcosa di assolutamente
assurdo, ed il fatto che i suoi migliori amici si comportassero come
belve affamate lo trovava riprovevole.
-Ehi Riku!- Un cucciolotto marroncino sbucò oltre la pila di
cassette, catturando le attenzioni dell'argenteo. -Adesso ci porteranno
qualcosa!- sorrise, per quanto una cane possa fare.
Scettico e allo stesso tempo disgustato dall'ingurgitare del cibo
cucinato da qualche strano e strambo sconosciuto con la
capacità
di interpretare le inaccettabili richieste di un cane
soffocò un
ringhio nella speranza di far notare il disapprovo che mostrava in
quella situazione alquanto insolita, almeno per lui.
Nonostante ciò la poca presenza di spirito dimostrata sin
adesso
non bastò a cancellare l'entusiasmo stampato come inchiostro
sul
viso paffuto e simpatico di Sora. -Non ho intenzione di mangiare
avanzi, e per di più cucinati da quegli schizzati.-
ribadì risoluto, aggrottando infastidito le sopracciglia.
Il moretto lo squadrò in tralice: -Non dovresti dire
così, ci offrono cibo, gratis per di più.-
ridacchiò trotterellando al fianco del compagno e
spingendolo al
centro del piccolo spiazzale dove Kairi attendeva pazientemente
l'arrivo del pasto.
-Io continuo a trovarla una pessima idea.- sentenziò stufo
per
poi adombrarsi in uno dei suoi soliti silenzi eterni capaci di
scoraggiare anche un testone come il castano.
Sora alzò gli occhi al cielo mentre le sue iridi azzurrine
ricadevano con attenzione sopra una grossa e larga botte su cui era
poggiata una tovaglia a scacchi bianca e rossa, l'uomo possente la
scaricò affianco a loro per poi ritornare indaffarato dentro
le
cucine.
-Muoviti Joe! I nostri ospiti hanno fame!- urlò molto
probabilmente i capocuoco agitando insistentemente un pugno in aria,
facendo capire all'inserviente di sbrigarsi a servire il piatto in
tavola.
-Arrivo! Arrivo!- Un ragazzo smilzo varcò la soglia
sorreggendo
con la mano destra quello che sembrava un grosso piatto di spaghetti
con polpette, per poi poggiarlo sul tavolo in modo tale che gli ospiti
potessero apprezzare la cucina.
L'albino strorse il naso lanciando un'occhiata interrogativa al
moretto: -Non solo sono costretto a mangiare questa roba, ma anche
nello stesso piatto?- domandò amareggiato e sconfitto, la
prossima volta avrebbe deciso lui il mondo in cui approdare
così
avrebbe evitato altri incontri del terzo tipo come scheletri, conigli
parlanti e carte da gioco sottoforma di soldati.
La rossa annuì distrattamente, annusando deliziata la
portata: -Da quando sei diventato così schizzinoso?-
-Secondo me sono commestibili.- confermò accogliendo in
bocca la
prima mancita di spaghetti che fu molto presto seguita da una serie di
bocconi.
Beh, se proprio doveva, tanto vale provare, no?
Titubante avvicinò il muso accanto ad una polpetta,
analizzandola attentamente come se fosse qualcosa di estremamente
sconosciuto e alieno, con molti sforzi diete una leggera lappata al
sugo che la ricopriva per poi gustarlo attentamente, captando ogni
singolo sapore.
Sora sogghignò soddisfatto. -Vedi? E' delizioso!-
esclamò
ancora con la bocca piena ed il muso sporco di salsa rossa.
Riku scrollò il capo con disattenzione, senza badare alle
parole
dell'amico. -Questa me la paghi.- sentenziò masticando gli
spaghetti e guardandosi attorno con aria spaesata.
Odiava quel posto,si, lo odiava con tutto il cuore.
Oltre la porta verde della stanza sbucò all'improvviso il
grosso
e robusto vecchio con in mano una grande fisarmonica e nel frattempo
che i tre ragazzi gustavano il piatto le sue labbra incominciarono a
muoversi a ritmo della musica:
Dolce sognar
e lasciarsi cullar
nell'incanto della notte
le stelle d'or
con il loro splendor
sono gli occhi della notte!
Quella sinfonia sdolcinata e patetica risuonava in quel luogo in un
sordo eco, sembrava di trovarsi in una cenetta romantica, soltanto che
c'era qualcuno di troppo.
Ti lascian andar il tuo
cuore
sicuro ti
guiderà
e dolcemente ti
dirà
questa notte
è per amar!
E' dolce sognar
e lasciarsi cullar
nell'incanto della notte!
Masticando annoiato il boccone di spaghetti
voltò lo
sguardo al cielo scrutando la miriade di stelle che lo popolavano
allegre, desiderava soltanto ritornare a casa ed assumere le sue
sembianze, una volta per tutte.
Mentre rimuginava sui suoi pensieri pochi minuti dopo la volta celeste
si tramutò in un paio di occhioni azzurri e lucidi mentre il
suo
muso combaciava perfettamente con quello di Sora che imbarazzato e
colto di sorpresa lasciò cadere la porzione di spaghetti
dalla
bocca.
Beh, poteva anche ammettere che quel mondo non fosse poi
così
tanto disgustoso e noioso, e forse, era già a conoscenza del
nome del terzo incomodo...
Note dell'Autrice:
Salve
gente! :) Non avendo
niente da fare, avevo deciso di creare questa raccolta di brevi
One-Shot RiSo e Zemyx (Eh si, niente AkuRoku mi dispice xD).
Da come notate lo sfondo è caratterizzato dai famosissimi
film
Disney che io adoro, e da qui c'è Lilli e Vagabondo uno dei
miei
preferiti :)
Che altro dire, spero che questa raccolta vi piaccia e se ne vale la
pena continuarla xD
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