“A-ha
ti ho preso!” lo guardò con una sorta di brillio
gioioso negli
occhi mentre si beccò un'occhiataccia da parte dell'altro
che si
mise le mani sui fianchi, voltando di sbieco il viso verso di lui,
ancora imprigionato attorno al collo dall'amico che l'aveva bloccato.
Quei
pochi centimetri di altezza differenti gli stavano dando un vantaggio
ed era la quinta volta che vinceva. Ma sarebbe stata l'ultima.
“Non
è giusto, hai le gambe più lunghe e sei
più veloce di me!” si
lamentò Jake guardandolo con sfida, ancora cercando di
liberarsi
dalla presa che gli si era stretta addosso.
“Cambiamo
gioco” osò, divincolandosi e uscendo dalle braccia
dell'altro che
scosse la testa, con un lieve scetticismo che lo fece arrabbiare
ancora di più.
“Mpf,
solo perché stai perdendo e non vuoi ammettere che sono
più forte
di te”
Ricambiò
lo sguardo con superiorità “Non è vero,
sei tu che vuoi sempre
averla vinta e io sono più piccolo! Non vale!”
Heath
rise andando verso di lui e passandogli un braccio attorno alle
spalle, scompigliandogli con la mano i capelli scherzosamente ma
aggiungendoci anche una lieve forza che lo fece divincolare di nuovo,
spostando la testa dalla sua traiettoria e cercando di sfuggire in
avanti.
“Ahia...stai
fermo!” gli scacciò la mano con una spinta.
“D'accordo....scegli
tu allora”
“Cosa?”
si guardarono un istante e Heath alzò le spalle.
“Il
gioco che vuoi fare” disse con ovvietà e Jake lo
guardò
aggrottando le sopracciglia poi facendo un mezzo sorrisino stranito.
“Nahh...non
l'hai detto davvero”
Rise
“Perché no?...non si deve fare sempre quello che
voglio io”
Fu
la volta di Jake nell'alzare un sopracciglio correlandoci anche
l'espressione scettica e leggermente sorpresa, poi rendendosi conto
che erano arrivati fino al campo da basket poco distante dallo
spiazzo con i giochi e le altalene.
Heath
mise le mani avanti “Okok...quasi
sempre...facciamo che da
ora in avanti sceglieremo una volta per uno, ok?”
Jake
non riusciva a crederci e pensava, tra tutto il resto, che fosse uno
scherzo come al solito, ma continuando a guardarlo notò che,
per la
prima volta, non l'aveva mai visto così serio, e decise di
crederci,
anche se, forse, ne avrebbe pagate le conseguenze più avanti.
“Davvero?”
chiese per conferma, nell'incredulità di tutta quella
situazione.
“Sì,
davvero” confermò l'altro e Jake non riuscii a
trattenersi dal
sorridere apertamente, facendo ammutolire l'altro che, senza
rendersene conto, distolse lo sguardo in basso, arrossendo
lievemente.
Jake
si era già accorto di quei comportamenti dell'amico che gli
capitavano a volte quando lo guardava o quando gli diceva certe cose,
che per lui non erano altro che normalità, niente di
così diverso o
imbarazzante.
Invece
Heath la prendeva in quel modo, zittendosi, a volte diventando tutto
rosso, e Jake non sapeva spiegarselo, altre smettendo di guardarlo
direttamente per molti minuti fino a che non riprendevano con un
gioco diverso e allora tutto si perdeva nel dimenticatoio, tornando
com'era sempre stato.
Anche
quel momento era simile a quelli già accaduti più
volte ma, vista
la fortuna che poteva accaparrarsi in quell'istante, Jake decise di
non badarci e di cogliere la palla al balzo, in tutti i sensi.
Spostò
lo sguardo sul campo, notò un pallone abbandonato, poi
tornò a
guardare Heath che aveva piantato lo sguardo a terra.
Gli
diede una gomitata facendogli riportare l'attenzione verso di lui e
poi gli fece un cenno con il mento verso il campo.
“Partita...il
primo che arriva a 30”
Heath
perse l'aria imbarazzata di pochi secondi prima, come dimostrato, si
accorse del campo poi guardò Jake notando la sua espressione
da
sfida e ricambiò, riprendendo l'atteggiamento di sempre.
“Ci
sto! Preparati a perdere”
“Ti
piacerebbe!”
Si
misero a correre fino al campo, fortunatamente vuoto, tutti gli altri
bambini erano molto più interessati a scendere o salire
dagli
scivoli che sfidarsi in aperte partite di supremazia, anche se, alla
fine, non erano mai tali.
“Heath,
Jake! Non allontanatevi troppo!” gli giunse la voce mezza
allarmata
di Sally e Naomi che dissero la stessa cosa in contemporanea, con un
tono che faceva capire perfettamente quanto fossero allenate e
abituate a dirlo.
Non
vennero ascoltate, o almeno furono ignorate perché una
distanza di
neanche cento metri non era considerata da loro come potenzialmente
problematica e lontana dalla salvaguardia famigliare, già e
solo
attenti e impegnati nel correre dietro a un pallone, facendolo
rimbalzare più volte sul terreno.
Non
avrebbero potuto esserci suoni, persone, tantomeno ammonimenti che
avrebbero potuto fermarli ora e soprattutto farsi ascoltare.
C'erano
solo quelle risate, il fiato leggermente ansante per gli spostamenti
veloci e la corsa, le frasi corte che a volte uscivano per rimarcare
la propria supremazia sull'altro, i sorrisi e la voglia di non
doversi più spostare da lì, per rimanere a
giocare, insieme come si
trovavano bene sempre.
Fu
un'altra voce che li fece bloccare, li distrasse, facendo perdere la
palla a Heath che non riuscì a tenerla stretta dal passaggio
dell'amico e la lasciò rotolare a terra mentre, lentamente,
diminuirono la corsa, fermandosi per girarsi verso dove essa era
venuta.
“Ciao!
Posso giocare anch'io?”
Heath
alzò gli occhi al cielo, con un'espressione successiva di
sconforto.
Quando giocava o passava il tempo con Jake era solo suo, non voleva
altri a mettersi in mezzo.
Una
bambina, non più piccola di qualche anno di loro due, si
stava
sbracciando dopo aver lasciato in tutta fretta lo zaino ai piedi
della madre, per liberarsi di quell'ultimo ostacolo che le stava
impedendo di correre e giocare come tutti gli altri.
Sempre
correndo li raggiunse, con già il sorriso sulle labbra e una
carica
immediata, convinta che non le avrebbero detto di no, e pronta per
mettersi in sfida a sua volta.
Jake
la salutò con un cenno della mano mentre Heath rimase sulle
sue.
“Ciao
Nat! Sì che puoi...”
Heath
sbuffò, guardandolo male poi spostando lo sguardo su di lei
“No
invece, è una partita a due e questo è un gioco
da maschi, tu non
lo sei!”
Natalie
si fermò davanti a Jake, un po' più distante
dall'altro,
imbronciandosi e facendo il muso, per poi mostrare la lingua a Heath
senza nessuna intenzione di rimanerne intimidita.
“Non
è vero e io sono brava a giocare...possiamo anche fare voi
due
contro di me..” fece con risoluzione e Heath sapeva che era
vero,
ma rispetto a Jake aveva ancora una visione decisamente distorta del
mondo femminile che recepiva come astruso e lontano, qualcosa da
tenere a sua totale distanza.
A
Jake, invece, sembrava che non gliene importasse niente e sia che
fossero bambine della loro classe o altre che vedevano di tanto in
tanto al parco, non diceva mai di no con nessuna, facendolo infuriare
e ingelosire tutte le volte.
Solo
che, realmente, non sapeva che nomi dare a quello che gli succedeva
nello stomaco. Gli veniva solo voglia di guardarlo male, per poi
starsene sulle sue, tanto sapeva che l'altro se ne sarebbe accorto e
sarebbe poi andato da lui a chiedergli cosa avesse.
A
quel punto glielo avrebbe detto, la cosa strana allo stomaco sarebbe
passata e avrebbe ripreso a parlargli e a sorridere, tornando con
lui.
Tutto
normale.
“No
non si può...nessuno ti ha chiamata”
continuò imperterrito mentre
Natalie sbuffò mettendosi le mani sui fianchi e poi
guardando verso
Jake che aveva alzato gli occhi al cielo, evitando di farsi notare
dall'amico.
“Sì
che puoi, dai stai con me...Heath facciamola giocare, Nat è
brava”
aggiunse poi voltandosi per guardarlo direttamente e l'altro rimase
un istante a bocca aperta, incrociando le braccia al petto e
aumentando il muso.
“Oh
grazie Jake! Tu sì che sei carino..”
cinguettò lei, eliminando
l'aria risentita, per poi alzarsi in punta di piedi verso il viso
dall'amico e fare un gesto assolutamente semplice e innocente che non
aveva nessun secondo fine o significato nascosto.
La
pura amicizia tra bambini di quell'età. Ma quel bacino su un
lato
delle labbra, fece ammutolire tutti quanti, tranne lei.
Jake
si irrigidì di botto, non aveva mai avuto nessun contatto
così
vicino con una femmina prima di quel momento, anche se Natalie era la
sua migliore amica e si conoscevano da sempre. Heath aprì
ancora di
più la bocca, con un'espressione allucinata, incredula,
sconcertata
allo stesso tempo, lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi
senza più forze.
Natalie
fece l'indifferente, alzando le spalle, ancora sorridendo nonostante
lo sguardo interrogativo che aveva addosso da parte di Jake che non
aveva registrato nulla.
Non
fece nemmeno un gesto. Prima di quel momento aveva sempre pensato che
gli avrebbe fatto schifo, come quando succedeva che sua madre lo
beccava a tradimento per dargli i baci sulla guancia o sua sorella
che si divertiva a trattarlo come se fosse una bambola su cui sfogava
i momenti di tenerezza acuta con coccole che lui odiava.
Invece
ora, da Natalie, era stato tutto così naturale e carino
che
gli dispiacque che fosse finito così presto.
Il
silenzio continuò ancora per qualche secondo poi la bambina,
prese
di nuovo la parola, l'unica con un attimo di cervello sveglio
lì in
mezzo e, correndo, andò a recuperare la palla rotolata
nell'erba,
fuori dal campo.
“Allora?
Giochiamo?”
Jake
si girò, ancora mezzo rincoglionito, ma riuscì a
convincere le sue
attività cerebrali a fargli muovere la testa in un cenno
d'assenso,
mentre Heath non dava nessun segno di vita.
“Fate
voi...io non gioco più” disse invece sottovoce, ma
entrambi lo
sentirono e si girò, per evitare le frasi che uscirono dalle
bocche
dei suoi amici per intimarlo a fermarsi e a continuare a giocare con
loro, mettendosi a correre.
Paura
forse? Dispiacere, ma anche qualcos'altro che per molto tempo non
avrebbe avuto un significato o un senso ma, nonostante tutto, lo
provava e non era piacevole.
Quando
sentì le foglie smosse, lo scricchioli di quelle
più secche,
spezzate sotto a un passo frettoloso, poi il fiato corto di una
persona, sperò che non lo trovasse, ma era pur sempre
l'unico albero
cavo di tutto lo spiazzo e non è che avesse potuto
allontanarsi di
tanto, oppure avrebbe avuto subito sua madre e sua sorella accorse
per 'recuperarlo'.
“Ehi...”
la voce di Jake non gli fece alzare il viso, solo si rinchiuse di
più
in quella prigione corporea che si era creato da solo, rannicchiando
le ginocchia al petto e stringendosele con le braccia, infossando il
viso verso di esse.
Jake
si piegò sulle ginocchia, sapendo perfettamente che
l'avrebbe
trovato lì, e senza fatica si intrufolò nella
cavità,
raggiungendolo e sedendosi sul tappeto morbido di foglie asciutte.
“Cos'hai?”
chiese innocentemente, guardandolo allo stesso modo e Heath non
sapeva mai perché non riusciva a guardarlo direttamente
quando gli
faceva quello sguardo.
Se
ne rimase sulle sue “Non dovevate giocare?” chiese
mettendoci più
astio possibile che riuscì a fare, ma Jake non si scompose
appoggiando a sua volta le braccia sulle ginocchia piegate.
“Non
è la stessa cosa senza di te”
Heath
alzò il viso sul quello dell'amico, guardandolo incredulo,
perché
tutte le volte finiva sempre in quel modo e, oltre che a piacergli,
non capiva perché non era in grado di comportarsi in maniera
diversa, meno insopportabile.
Sbuffò,
guardando di nuovo a terra ma Jake fece un mezzo sorrisino,
divertito.
“Te
la sei presa perché mi ha baciato?”
L'amico
alzò di scatto il viso, indignato, scuotendo la testa
“Certo che
no!” ma non aveva capito di essere già diventato
estremamente
palese per l'altro e che non sarebbero servite parole per convincerlo
del contrario.
Jake
alzò un sopracciglio.
“Solo
che, Nat arriva sempre a interromperci e...non mi va di giocare con
qualcun altro quando giochiamo insieme” confessò
evitando il suo
sguardo mentre l'altro lo abbassò, trattenendo un sorriso.
“Non
voleva fare niente di male”
“Lo
so ma...” avrebbe voluto chiedergli, anzi urlargli che non
avrebbe
dovuto permettersi di baciarlo, ma non sapeva perché volesse
farlo e
non voleva nemmeno dirglielo davvero, così non
finì la frase.
E
non sarebbe comunque riuscito a finirla perché
sentì Jake spostarsi
verso di lui e un attimo dopo riconobbe le labbra dell'amico sulla
sua guancia, in un contatto che durò neanche un secondo, ma
che fu
ben presente.
Quando
tornò ad allontanarsi l'espressione allibita non
tardò ad arrivare
sul suo viso, ma il problema fu che non gli diede fastidio e non gli
fece schifo come invece avrebbe dovuto fare.
“Perché
l'hai fatto?” chiese sorpreso ma anche curioso, mentre Jake
aveva
ripreso la posizione precedente, alzando le spalle e facendo uno
sguardo indeciso.
“Non
lo so...mi andava...così non ti preoccupi per
Natalie” spiegò
senza neanche sapere bene cosa avesse voluto dire o cosa stesse
succedendo ma lo stomaco di Heath si liberò improvvisamente,
scacciando tutte le sensazioni strane e contorte provate fino a
prima.
Fece
un mezzo sorriso, che cercò di trattenere ma
scoprì che era una
faticaccia non farlo fuoriuscire, poi abbassò lo sguardo,
sentendo
anche caldo sulle guance, soprattutto nel punto in cui, pochi secondi
prima, c'erano state le labbra dell'amico.
Gli
si avvicinò con la spalla e gli diede una leggera spinta,
per
riderci su, evitare di pensarci, tanto non sapeva nemmeno a cosa,
però adesso stava bene e anche Jake lo notò
sollevandosi.
“Smettila...e
non farlo mai più” ma non lo disse con
verità assoluta, solo per
non perdere quell'impressione di durezza e forza che voleva
già
dimostrare a tutti quanti, soprattutto a Jake, quando invece era
sempre lui che gli risolveva i problemi.
“Okok..vieni,
adesso?”
Annuì
e si lasciò prendere per mano per tornare fuori da quel buco
e
rientrare nel mondo di tutti i giorni, dove ancora avrebbe dovuto
lottare parecchio per tenersi stretto quella presa, che
sparì appena
furono in vista dei conoscenti, ma che gli piaceva sempre di
più e
di cui non avrebbe fatto più a meno.
**********
Waaaaaaaaaaaaaaaaaaa
<3________________<3
Non
so da dove mi sia uscita!
Davvero...forse
perchè appena ho visto la foto di Jake in City Slickers
(quella
della copertina in alto) sono morta pensando che avrei voluto farlo
tornare a quell'età per riempirlo di baci xDDDDD
Comunque
è una cosuccia molto semplice, AU ovviamente, tanto
perchè mi mancava di scrivere
qualcosa su di loro a questa età che, per la cronaca,
è pensata
come 7 anni per Nat, 8 anni per Jake e 9 anni per Heath.
Jake
è immaginato come la foto sopra, Heath così:
e
Nat così:
Spero
vi sia piaciuta e vi abbia addolcito la giornata xD
Grazie
a tutti coloro che leggeranno, recensiranno, aggiungeranno tra i
preferiti o le ricordate!
Aggiornata anche Obsessive Drug!
Bacioni
a tutti.
Leia
[edit
del 24/02/11:
nuova pagina di
supporto per le storie, con foto, info e gli aggiornamenti alle
pubblicazioni:
bloggolo]
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