Autore:
Any
Ikisy
Titolo: Porcellana
Personaggio: Meirin
PORCELLANA
« Guardando
i
tuoi bellissimi occhi… mi è venuta voglia di
assumerti per un lavoro.
Lascia che ti spieghi i
dettagli. »
« Che
tipo di
lavoro? »
(…)
« Ho
assunto una
cameriera. »
Ogni
piatto che si rompe è un miliardo di frantumi sul
pavimento.
“Non
li può trovare tutti.”
Davvero?
Ma Sebastian ci riesce…
L’ultimo
l’hai rotto apposta.
È
venuto in tuo soccorso e ti ha detto di andare a riposarti
mentre lui sistemava i cocci.
Non
hai chiuso occhio.
Sei
tornata lì, ti sei chinata e hai cercato.
Una. Dannata. Scheggia.
Te
ne sarebbe bastata una
sola per poter credere che lui non fosse inquietantemente
perfetto; non è umano
raccogliere ogni frammento
di un piatto rotto ogni volta.
Nonostante
ciò, il pavimento pareva non aver mai visto da
vicino una porcellana.
Meirin,
rompi ciò che vuoi; tanto ci sei già dentro.
[110
parole]
Note:
Ho cambiato la drabble perché
effettivamente la seconda non aveva un secondo fine: io puntavo
sull’inquietudine
che Meirin avrebbe provato nel notare la similitudine tra gli occhi di
Sebastian e quelli di un gatto (sarebbe stato meglio un coccodrillo in
effetti…)
spero che questa sia meglio. È poco inquietante anche questa
ma penso lo sia di
più della precedente.
Errors11:
sono contenta che ti sia piaciuta ^^ secondo me Bardroy può
pensare qualcosa
come il capitolo precedente, ma solo una volta: non penso che si
permetterebbe
di pensare qualcosa di così pericoloso, sapendo che comunque
non ne ricaverebbe
niente… anzi, magari finendo in situazioni spiacevoli.
Povero, lui e il suo
lanciafiamme in disuso… Grazie del commento ^^ Ciao!
Chiby
Rie_chan: XD grazie del commento, sono contenta che ti sia
piaciuta. Spero
che anche questa sia di tuo gradimento, anche se in
ritardassimo…
Any
Ikisy
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