Just Breathe

di madmarcy
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Uno squillo. Due squilli. Tre squilli. Quattro squ..
“Pronto?”
Riascoltò la sua voce per la prima volta dopo mesi. Era leggermente roca, come se si fosse appena svegliata.
Edward controllò il quadrante dell’orologio. Segnava l’una di notte.
“Pronto?” Ripeté lei.
“Bella?”
Udì un sospiro profondo dall’altra parte della cornetta.
Poi continuò: “Ti prego, non riattaccare. Perdonami, sono stato un idiota, ma non riesco più a starti lontano. Mi manchi. Mi manca stare con te, mi mancano i nostri pranzi, mi manca parlare con te tutta la notte, sdraiati insieme sul tuo futon, mi manca soprattutto la compagnia del tuo respiro durante le mie notti insonni e..”
Ti amo. L’amava. E se n’era reso conto solo in quel momento.
Avevano avuto tutti ragione, i loro colleghi, quell’amicizia non sarebbe potuta durare. Ma ci avevano provato lo stesso, Edward e Bella, per dimostrare che, nonostante fossero di sesso opposto, potevano essere migliori amici.
Non avevano fatto i conti con i loro sentimenti. E con un momento di debolezza che li aveva spinti a fare l’amore proprio su quel futon che aveva ospitato tante allegre serate tra amici, con un bicchiere di vino in mano.
E poi aveva rovinato tutto.
Lei si era innamorata di lui, l’aveva capito chiaramente dopo quella meravigliosa e allo stesso tempo sfortunata notte, ma l’aveva trattata freddamente per poi ignorarla del tutto. Era solo confuso, preoccupato di aver rovinato un’amicizia importante durata anni. Era solo.. un idiota.
“E’ troppo tardi ormai” lo interruppe. Sospirò di nuovo e sussurrò: “Addio Ed”
“Aspet..”
Ma non aveva riattaccato. Edward sentì dei fruscii attutiti, e poi una voce.
“Tesoro”  uno sbadiglio “chi era?”
Riconobbe Jacob. E si rese conto di averla definitivamente persa. Quando, quella mattina, Seth gli aveva detto che si sarebbero sposati non ci aveva riflettuto molto, ma ora era diventato tutto concreto.
“Nessuno, avevano sbagliato numero, torniamo a dormire”
Il suono di un bacio, altri fruscii e poi silenzio.
Dopo pochi minuti il respiro della ragazza diventò pesante, segno che si era riaddormentata.
Edward pensò che avesse lasciato il cellulare acceso per sbaglio, poi però capì.
Era l’ ultimo regalo di Bella, lasciare che ascoltasse il suo respiro per l’ultima volta.
Con il cellulare attaccato all’orecchio, si sdraiò sul divano e iniziò silenziosamente a piangere.


Ciao! Grazie mille a chi ha letto e eventualmente commentato. è la mia prima storia, ispirata alla fine di un libro che ho letto qualche anno fa (a chi interessasse è anche un bellissimo thriller, si intitola "Nel bosco" l'autrice è Tana French).  Spero di aver descritto bene il passato e i sentimenti di Edward, visto che tutto quello che ho scritto fino ad ora sono stati solo temi a scuola. Anyway, vi ringrazio nuovamente, alla prossima (forse).




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