Asdrubala*
La mente affollata di pensieri di Lily Evans non faceva che ragionare a
sbuffo, quella sera. Ogni tanto pareva dare un soffio di vita, ogni
tanto si spegneva e non ne voleva sapere di ragionare. Naturalmente la
ragazza non aveva assolutamente fatto i conti con la presenza del
ragazzo che aveva di fronte. Certo che no.
Perché si
dava il caso che, quel maledetto giorno di uscita ad Hogsmeade, lei, il
Prefetto, lei, Lily Evans, avesse accettato il suo invito, di lui, il
Cercatore, lui, James Potter. Naturalmente se qualcuno avesse osato
accennarglielo anche solo sei mesi prima, lei se ne sarebbe uscita con
una di quelle risate sonore che lasciano uno sgradevole dolore alla
milza.
Adesso, invece, non
aveva proprio nulla da ridere. James Potter era stato assolutamente,
fastidiosamente, estasiatamente perfetto.
L’aveva guidata ad un giro panoramico del piccolo villaggio
(anche sapendo benissimo che lei lo conosceva a memoria) tenendola
sottobraccio, ma a distanza, come si doveva ad un vero gentleman.
Non aveva fatto un solo commento
inopportuno, né su di sé, né su di
lei, né sulla scuola o chicchessia. Non si era sfiorato i
capelli ribelli neanche una
mezza volta! E questo aveva avuto l’effetto di
sconvolgerla profondamente.
Era stato gentile,
dolce, premuroso, generoso (soprattutto quando le aveva comprato tutti
quei dolci da Mielandia), simpatico ed educato. L’aveva
accompagnata dai Tre Manici Di Scopa, insistendo per pagare, e
l’aveva intrattenuta piacevolmente mentre lei beveva con
calma la sua tazza di cioccolato caldo.
E adesso stavano
ridendo come vecchi amici alle prese con dolci ricordi, sulla via della
scuola. Era stato tutto dannatamente perfetto. Ma allora
perché c’era qualcosa che non andava?
Non
ti ha baciata.
Il pensiero la
colpì tanto all’improvviso che la rossa quasi si
fermò di botto per la strada. James, però, che
sembrava cogliere ogni sua espressione come una margherita in un campo
vuoto, subito scattò.
-Lily, tutto a posto?-
chiese con voce preoccupata, avvicinandosi.
Non sapeva se quella
strana sensazione alla bocca dello stomaco fosse dovuta al fatto di
esser chiamata con il nome di battesimo, o al fatto che improvvisamente
lui si fosse fatto così vicino. Troppo vicino. Decisamente
troppo.
Non
può essere per il nome, sciocca! Vi chiamate
‘James’ e ‘Lily’ da un paio di
giorni ormai!
Ma
tu chi sei?!
-Ehm, no,
cioè si! Tutto okay- gli sorrise in risposta, e lui subito
ricambiò.
Ritornarono a
camminare avvolti in un leggero silenzio. L’unica differenza
era che James non si era allontanato, affatto. Adesso le loro braccia
aderivano quasi del tutto e, camminando, di tanto in tanto i loro
fianchi si sfioravano. Ad ogni contatto, il cuore della rossa faceva le
bizze, e poteva quasi sentire il sangue fluirle alle guance ogni due.
Ammettilo
che vuoi solo saltargli addosso!
Ma
cosa stai dicendo?! Manco ti conosco.
Era perfettamente
normale il fatto che stesse intrattenendo una conversazione con se
stessa.
Asdrubala,
piacere di conoscerti.
Una risata mal
trattenuta fuoriuscì dalle labbra rosee della ragazza, che
abbassò subito il viso per permettere ai capelli color del
fuoco di celarla alla vista. Ma le orecchie di James Potter erano
allenate a catturare il suono più fino, come quello delle
ali di un Boccino. Si voltò verso di lei con espressione
curiosa.
-Che
c’è da ridere?- chiese con un sorriso divertito.
Inventa.
Inventa. Inventa. Inventa!
-Pensavo alla faccia
che ha fatto Mary quando le ho detto che uscivo con te-
mentì con scioltezza Lily, scrollando le spalle.
James
ridacchiò, ma non disse nulla. Era stato stranamente
silenzioso e pacato per tutto il giorno, e ad una parte segreta di Lily
Evans dispiaceva. Dopotutto, lei aveva accettato di uscire sia con il
maturo James Potter che con il coglione James Potter. Ancora non
riusciva a credere di averlo fatto veramente. Accettare il suo invito.
La
Sala Grande era affollata come tutte le mattine, mentre ragazzi di
tutte le età si servivano dalle tavole imbandite per fare
colazione. Il tavolo dei Grifondoro era pervaso di un allegro
chiacchiericcio, che tanto riscaldava il cuore di Lily. Stava
tranquillamente parlando con Mary McDonald quando una voce familiare la
raggiunse.
-Ehy
Evans!-
Si
voltò. James Potter si era appena seduto poco lontano,
circondato dai fidati amici Malandrini. Lily si diede immediatamente
un’espressione profondamente seccata, anche se il suo cuore
aveva dato in una capriola.
-Si,
Potter?- chiese con falsa impazienza.
-Vieni
con me ad Hogsmeade questo weekend?- la domanda che le rivolgeva trenta
volte al mese.
Il
ragazzo aveva chinato la testa sulla colazione subito dopo aver
parlato, talmente abituato a ricevere un rifiuto da darlo per scontato.
Lily si alzò con un mezzo sorriso, superando i compagni di
Casa e lasciando una Mary alquanto inebetita. Si chinò su
Potter, che si era improvvisamente bloccato fissandola a bocca aperta,
e gli scompigliò i capelli rendendoli ancora peggio di
quanto non fossero.
-D’accordo-
rispose con noncuranza, prima di uscire dalla Sala con un gran sorriso
divertito.
Il fatto era che James
Potter era cambiato. Molto cambiato. Non era quasi più lui.
O forse si.
Sta
di fatto che ti piace.
Potrebbe
darsi.
Continuarono a
camminare in silenzio, con i loro respiri che si condensavano
nell’aria formando minuscole nuvolette. Lily si sentiva quasi
a disagio.
-Allora..- fece per
sdrammatizzare -..a quando la prossima partita?-
Subito si diede della
stupida cento volte. Ma quando mai le era interessato il Quidditch?
Anche James parve
parecchio sorpreso, e perplesso, ma non commentò e si
limitò a rispondere con il suo solito modo affabile.
-Fra tre settimane. Ci
stiamo spezzando la schiena pur di essere pronti- lo vide sorridere con
gli occhi persi nel vuoto, sicuramente rivolti a qualche episodio di
squadra.
Senza neanche
accorgersene, un dolce sorriso si disegnò sul volto di Lily,
che osservava quello di James. La sua era una vera passione.
E
dillo che vorresti anche baciarlo!
Le sue guance presero
subito una violenta tinta scarlatta, mentre gli occhi strabuzzavano.
Diede un colpetto di tosse e si voltò, mentre James la
cercava contemporaneamente con lo sguardo.
No,
no, no, no, no, no, no, no, mille volte no!
Si,
si, si, si, si, si, si, si, mille volte si!
-Scusa se te lo dico..
ma ti vedo un po’ strana- fece esitante James, fermandosi.
Lily mise velocemente
le mani nelle tasche del giubbotto, per impedire loro di giocherellare
nervosamente. Si diede un contegno, mentre Asdrubala sogghignava
maleficamente.
-Sto benissimo-
commentò con voce seccata, rivolta più che altro
ad Asdrubala.
James se ne accorse,
ovviamente, e subito aggrottò la fronte. Lily se ne
dispiacque e fece un passo avanti, posandogli istintivamente una mano
sul braccio con fare rassicurante. Uno più sorpreso
dell’altro, posarono entrambi lo sguardo su quella piccola
mano rosea posata sul giaccone del Cercatore. Lily immediatamente
andò in fiamme.
Lo
sapevo.
James le prese la mano
e la strinse con delicatezza, accarezzandone il dorso con il pollice.
Lily sentì il corpo rilassarsi sotto quel movimento
circolare e morbido, e non potè impedirsi un sospiro
estasiato. James la guardò con una scintille di divertimento
negli occhi nocciola, ma la sua espressione era seria. Portò
la mano sinistra alla guancia della ragazza e
gliel’accarezzò con tenerezza infinita. Gli occhi
smeraldini di Lily erano fissi in quelli color cioccolato al latte del
Cercatore, ma la sua mente teneva una furibonda lotta contro se stessa.
Non
ci vuole niente! Ti sporgi e posi le tue labbra..
Non
voglio baciarlo!
Seh,
si vede.
No!
Si!
No!
Si!
No!
Si!
-Basta!-
urlò senza accorgersene, facendo sobbalzare violentemente il
ragazzo.
Quando si accorse del
danno fatto, lo guardò sconvolta, come si trovasse davanti
uno Schiopodo Sparacoda impazzito.
Ops.
Ahah
Oltre al danno, la
beffa!
-Ehm.. io..-
balbettò, torcendosi le mani come voleva fare da tempo
–Cioè.. stavo.. parlando-
-Parlando-
ripetè James confuso.
-Si. Parlando. Con
l’altra me stessa, sai?-
Ora si che lo fai fuggire
commentò Asdrubala.
Ma un sorriso
incurvò le labbra del Cercatore –Ah, si? E di cosa
parlavate?-
Del
fatto che non ti ha baciata. Del fatto che non ti ha baciata. Del fatto
che non ti ha baciata. Del fatto che non ti ha baciata. Del fatto che
non ti ha baciata. Del fatto che non ti ha baciata. Del fatto che non
ti ha baciata. Del fatto che non ti ha baciata..
-Del fatto che non ci
hai baciate- fece con voce esausta, poi si corresse velocemente
–Cioè, mi. Mi-
James probabilmente
non sapeva se scoppiare a ridere, a piangere, o rimanere in silenzio.
Aprì la bocca un paio di volte, ma non disse niente, quindi
decise di chiuderla definitivamente.
-Non che voglia
saltare alle conclusioni!- si affrettò a riparare Lily,
ansiosa –Si, insomma, mi sono divertita, e non voglio che
pensi che a me interessa solo quello quando esco con un ragazzo, anche
se, visto che siamo noi due, non si potrebbe dire, però poi
Asdrubala mi ha fatto notare che qualcosa non andava, ovvero che non ci
avevi baciate, cioè, mi, scusa, e allora ero
d’accordo, ma continuavo a parlare con lei, e mi distraevo,
poi tu così vicino, ed io, e tu, e lei..-
E dopo aver concluso
il discorso più sconclusionato della sua vita Lily Evans
ebbe la decenza di tacere.
Abbassò lo sguardo sulla neve che ricopriva il sentiero
ormai buio e decise che non avrebbe più incrociato gli occhi
di Potter. Mai, mai più. Si sarebbe sotterrata e si sarebbe
lasciata morire di fame. O di sete. Una delle due.
O magari entrambe.
Poi sentì
quello che meno si sarebbe aspettata: una risata. Ma non una risata
derisoria, o spaventata, o preoccupata, no. Una risata dolce. Subito
dopo sentì le braccia di James afferrarla e in men che non
si dica si ritrovò imprigionata in un suo abbraccio, il
petto a stretto contatto con il suo. Poteva sentire il suo respiro
regolare, il suo cuore che batteva un ritmo.. frenetico?
-Lily Evans-
sentì la sua voce vicinissima all’orecchio destro
–Tu sei.. fantastica-
Lily, contro tutto il
proprio buonsenso, sciolse quel contatto afrodisiaco per fissarlo
ostinata negli occhi. Il lupo perde il pelo..
..ma non il vizio di
fare la seccante saputella.
-Ti ho appena detto
che parlo con me stessa..- iniziò, ignorandola -..e tu mi
dici che sono fantastica?-
James Potter
scrollò le spalle –Io parlo con il mio Boccino-
-Io..- riprese Lily,
prima di rendersi conto delle parole di lui –Tu che cosa?-
Lui sorrise,
prendendole il viso fra le mani calde e mandando il suo cuore in tilt.
Quant’erano magnetici i suoi occhi? Non riusciva a
distogliere lo sguardo, neanche volendo. La sua pelle liscia e calda
sembrava esser composta per poter accarezzare la sua. Avrebbe voluto
che non finisse mai, mai, di accarezzarle il viso..
Oddio,
mi faccio schifo da sola.
Oh,
è così romantico..
Asdrubala era
totalmente in estasi.
-Si, parlo con il mio
Boccino- ripetè James alzando gli occhi al cielo
–Ma non parlavamo di me-
Lily scosse la testa
senza una ragione precisa, scrollando i lunghi capelli rosso scuro.
James seguì il loro movimento incantato, ma lei non se ne
accorse. Era troppo impegnata a prendersi in giro da sola.
-Non ti ho baciata..-
perché quella parola, detta da lui, la faceva rabbrividire?
-..perchè non volevo che pensassi che volessi andare al sodo
al primo appuntamento-
Lily saldò
lo sguardo in quello dell’altro, ora serio –Ho
aspettato così tanto, Lily, che tutto ha assunto
improvvisamente un significato nuovo. Anche solo parlare civilmente con
te mi sembra una manna dal cielo-
Entrambi sorrisero,
persi com’erano l’uno nell’altro. Poi
James parve riprendere la sua aria giocosa.
-Signorina Asdrubala?-
chiamò educatamente.
Si
bellissimo e affascinantissimo uomo della nostra vita?
-Ti ascolta molto
attentamente- fece Lily, divertita.
-Bene-
annuì lui –Allora. Signorina Asdrubala, mi concede
il permesso di baciare questa bellissima fanciulla dai capelli di fuoco
senza incappare nella sua ira funesta?-
Lily
scoppiò a ridere, ma il suo cuore aveva risposto in modo
spezzato. Tump.. Tu tump.. Tump.. Tu tump, Tu tump, Tu tump..
Fallo! Fallo! FALLO!
Urlava intanto Asdrubala.
-E’ disposta
a concederti questo permesso- rispose Lily con tono indifferente ed
accondiscendente, come nulla fosse.
James fece un sorriso
malizioso.
-Perfetto-
mormorò rauco, prima di avvicinarsi a Lily con tutto il
corpo.
Il fiato del Prefetto
le si bloccò in gola, mentre la sua mente non faceva che
scandire:
Oh
no, Oh no, Oh no, Oh no, Oh no, Oh no, Oh no, OH NO!
Poteva quasi vedere
Asdrubala alzare gli occhi al cielo, scuotendo la testa di fronte al
suo caso disperato. Nonostante questo, James era più vicino
di quanto lo fosse stato, anche contando l’abbraccio di
prima. I loro sguardi erano rimasti incatenati l’uno
all’altro, le mani di lui sul suo viso, i loro petti che si
alzavano e abbassavano allo stesso ritmo, i nasi che si sfioravano..
Lily sentiva le
palpebre farsi dannatamente pesanti, come quando si ha molto sonno. E
chi era lei per ostacolarle? Sarebbe stata anni ad osservare le
pagliuzze nocciola negli occhi di James, ma adesso ne poteva fare anche
a meno. Sentì il respiro caldo ed irregolare
dell’altro sulle guance, mentre il buio cadeva su di lei. Un
leggero, leggerissimo, contatto sulle labbra. Uno sfioramento. Ma lei
voleva di più.
Si sporse in avanti e
finalmente incontrò le labbra di James Potter. Erano..
morbide. Calde. Dolci. Saporite.
Sanno
di cioccolato..
Lily si chiedeva come
avesse potuto passare diciassette anni senza assaporarle ogni giorno e
senza impazzire per questo. Le sembrava di non averne mai potuto fare a
meno. La carezza di James si spostò sul collo e si
trasformò in una solida presa, mentre le mani di Lily
salivano ad accarezzare i capelli ribelli del ragazzo.
Anche quelli erano
come non si era aspettata. Belli nella loro follia. Ordinati nel loro
caos. Le sembrava di seguire uno schema ad ogni carezza. La lingua di
James saettò nella sua bocca e fu la fine.
Non
fosse stato per me..
Oh,
ma sta zitta.
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