Canto XVII LA BATTAGLIA DEI CAMPI DEL
PELENNOR
-SILENTE:
Yyaaahh! (Rat-tatattatatatatatata)
-TROIANI:
Grr…
-PRIAMO:
Daarrdanoo! Moorirrai!
-MCGRANITT:
Ma sta’ zitto! (Gli vanno addosso col side-car) SPLOTCH! (Priamo vola
all’orizzonte)
Visuale
dall’alto con il treno circondato da nemici, la scia di distruzione lasciata
dal side-car e Jogimbo, Conan, Condè e Sirius Black che lottano sul tetto del
treno. Il volume della musica incalzante e dei rumori della battaglia si
abbassa leggermente.
-VOCE IGNOTA:
La vita è come una cotoletta. Puoi farci ciò che vuoi. La puoi gustare, ti può
fare schifo, puoi darla al cane… L’importante fratellini, è continuare a
ballare. E ad ascoltare la vostra musica. E soprattutto a comprare i miei CD!
Radio 107.3: Radio Caos, insegna a mangiare milane--
-IL
GRINCH: SE NON LA SMETTI SUBITO, TI ARRIVA UNA SBERLA CH QUANDO SMETTI DI
GIRARE I TUOI ABITI SONO GIA’ FUORI MODA!!!
Zoom
indietro. La scena di battaglia si vadeva attraverso una sfera magica, davanti
alla quale si trovano il Grinch, il DJ e diversi uomini incappucciati.
-DJ:
Scusami, fratellino. (Si rimette il cappuccio e indietreggia)
-VOCE
MISTERIOSA: Tranquillo, Severus. Tranquillo. Ora le nostre capacità di vedere
quei disgraziati non son più limitate a pochi minuti. Ora disponiamo di una
fonte di potere INESAURIBILE! (Zoom su chi ha parlato. E’ una figura in ombra
seduta su un pouf.)
-UOMO
INCAPPUCCIATO: Gran cosa, Fastweb!
Si apre
la porta. Sulla soglia c’è Sauron.
-SAURON:
Ciò non significa che dobbiate occupare camera mia per tre giorni!
-LORD
VOLDEMORT: Ma tu ce l’hai sempre!
-SAURON:
Ma insomma! Cosa dico ai miei?
-IL
GRINCH: Dai, Saury, chiudi un occhio! Ahahahahah!
-TUTTI,
TRANNE VOLDEMORT: Ahahahahahahahah!
La
pupilla di Sauron si stringe fino a diventare una fessura carica d’odio. Esce
sbattendo la porta.
-LORD
VOLDEMORT: AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! Chiudere un occhio… L’ho capita
adesso! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! (Si rotola per terra, ma il volto resta in
ombra.)
-UOMO
INCAPPUCCIATO: Come fa il suo volto a restare in ombra?
-LORD
VOLDEMORT: Ah ah ah… (si asciuga le lacrime) Ora, parliamo del nostro piano.
-JACK
SKELETON: Non penso ce ne sarà bisogno. Guardate nel Palantìr!
-IL
GRINCH: Son messi male.
-LORD
VOLDEMORT: DOBBIAMO SALVARLI!
-TUTTI:
Eeeeh?! Perché?!
-LORD
VOLDEMORT: Noi vogliamo (e dobbiamo) rovinare il Natale e conquistare il mondo,
giusto?
-TUTTI:
Giusto.
-LORD
VOLDEMORT: Possiamo forse noi farci infinocchiare e farci rubare il lavoro da
due zombi e due galli?
-TUTTI:
CERTO CHE NO!
-LORD
VOLDEMORT: ALLORA ANDIAMO A SALVARLI!
-TUTTI:
SIIIIIIIIIIIIII’!!!
Intanto,
davanti ad Alesia…
-GIULIA:
Oh, Giulietto mio! Morirò dunque senza vederti un’altra volta? (decapita col
gladio uno zombie e un gallo)
-JOGIMBO:
Yaaaaaaaaa-haaa! (taglia a cubetti Elèno)
-CONDE’:
Libereremo la dolce Francia da questi barbari!
-SIRIUS:
Ma questi sono francesi! Sono Galli!
-CONDE’:
Galli, tacchini o struzzi, a me questi sembrano barbari!
-RON:
YAAAAUGH!
-HERMIONE:
Cosa c’è?!
-RON: Il
tè è troppo caldo!
Ron e
Hermione sono seduti nel vagone del Polar Express, e stanno sorseggiando un tè.
Harry è incatenato dalla testa ai piedi e ha un bavaglio in bocca. Si agita in
continuazione. Fuori infuria la battaglia.
-HARRY:
Mmmffmmhhmf!
-HERMIONE:
No, non ti facciamo uscire. L’ultima volta che ti abbiamo lasciato fare l’eroe
hai combinato un bel casino!
-HARRY:
Mmmmhhh… é è
-HERMIONE:
“Siiriuus…”
-HERMIONE:
Ah, ecco! Ti ricordi cos’è successo, eh?
-HARRY:
Umpf! > < (si volta)
-HERMIONE:
Ci deve essere un modo per uscire da questa situazione. (Nota Goro per terra)
MA CERTO! HO UN’IDEA! Ron, strappa tutte le tende! E portami il calderone di
porridge!
-RON:
Vuoi suicidarti?
-HERMIONE:
MUOVITI!
-RON:
(Rivolto a Harry) Ma è impazzita?
-HARRY:
Hmhmblm. (Alza le spalle)
INTANTO…
-SILENTE:
Dannazione! Maledetti zombie!
-MCGRANITT:
Vai, Albussino! Spiaccicali!
Ma, poco
dopo, gli zombie e i Galli circondano il Polar Express. Conan si trova davanti
Glauco armato di lancia che lo scaraventa a terra e si prepara a infilzarlo.
All’improvviso, però, lo zombie si vede spuntare una grossa lama fuori dal
petto. La osserva per qualche secondo, poi capisce e cade morto.
-CONAN:
Ma chi… Gulp! (Si trova davanti una zombie) Perché hai ucciso il tuo amico?
-ZOMBESSA:
(Con un PUFF, si ritrasforma in Tonks) Tzè! Non te lo meriteresti!
-CONDE’:
Ma quanti sono?!
-GHEMON:
Non ce la faremo mai!
All’improvviso
si apre un portale e un sacco di Mangiamorte si riversano sul campo di
battaglia.
-CONDE’:
Diavolo! Il Cardinale ha mandato i rinforzi che avevo chiesto!
-GHEMON:
Arrivano i nostri!
-SIRIUS:
A me veramente sembrano i loro. Ma… ci stanno aiutando?!
-SILENTE:
Ahimè, mia cara, temo che il nostro destino sia segnato. Ma prima di morire,
desidero dirti una cosa, Minerva…
-MINERVA:
Sì…?
-SILENTE:
Non ho finito di tagliarmi le unghie dei piedi.
-MCGRANITT:
Bleah!!!
-HERMIONE:
SI’! HO FINITO!
-TUTTI,
TROIANI COMPRESI: Uh? (smettono di combattere)
Hermione
è ora vestita da macchinista, con le bretelle di jeans. Sul tetto del treno ha
montato un pallone cucendo fra loro le tende del Polar Express. Adesso mette
sotto al pallone il calderone di porridge di Tonks e Ron, le cui esalazioni
puzzolenti gonfiano la mongolfiera.
-HERMIONE:
(Con l’altoparlante) TUTTI I PASSEGGERI DEL POLAR EXPRESS SI RECHINO IMMEDIATAMENTE
SUL TRENO!
-CONDE’,
GIULIA, GHEMON, CONAN, TONKS: Scusate, permesso… mi scusi, dovrei passare… (gli
zombie si spostano e si fanno da parte per farli passare)
Quando
tutti sono a bordo, il treno si alza in volo.
-SILENTE:
Hey! Aspettateci!
-HERMIONE:
(Slega Harry) Ecco, ora sei inoffensivo. Al massimo ti puoi ammazzare.
-HARRY:
Ho fame. Dove andiamo?
-CONDE’:
(I suoi occhi brillano luccicanti, mentre lui guarda dritto attraverso le nubi
che stanno superando) VERSO IL LOUVRE!
Il treno
sale a 1000 m di quota e si dirige verso nord-ovest.
-VOLDEMORT:
(Vede che quelli che doveva salvare sono già in salvo, e che i Troiani si
stanno voltando verso di loro) Oh-oh! RITIRATA!
Tutti i
Troiani inseguono i Mangiamorte che stanno scappando, tranne Ettore, che guarda
rabbioso il treno volante allontanarsi.
-ETTORE:
Noon cossì lontaaanoooh… (scaglia una freccia che buca il pallone. Il treno,
che aveva già preso velocità, precipita in picchiata verso Parigi)
Intanto,
nel suo immenso studio, il Cardinale di Richelieu osserva la Tour Eiffel
attraverso l’enorme vetrata del suo palazzo.
-RICHELIEU:
Non ne posso più di sorbirmi ogni giorno i resoconti di quello che fa il re… è
depresso, non sta bene, vuole andare da suor Angelica! E che ci vada! Dico
forse qualcosa io, anche se quella piccola bigotta non fa che sussurrargli
malignità su di me attraverso quella grata? … no! Non dico niente, io! Altro
che cardinale! Sono un santo! Solo una cosa, gli chiedo: gli chiedo di fare il
suo dovere, perdio! E’ un uomo? E’ un re? E’ dannatamente bravo a complicarmi
la vita? E’ abilissimo nello sprecare le sue giornate? E allora che mi faccia
questo piacere e si dia da fare la notte! Diavolo! Sono ventidue anni che quei
due sono sposati! E’ un’enormità, maledizione! Un bambino, dico io, un bambino,
è chiedere tanto? Anche una femmina sarebbe meglio che lasciare il trono a quel
deficiente di Gastone! Se credono che non sappia quello che vogliono fare…
accidenti alla regina e a quella messalina della sua amica capra! Oh, no,
dannazione! Sono stufo! Per me non è un problema chiedere a Rochefort di
costringerlo con la forza… ma guarda te… avere paura della propria moglie! È
vero che è un’orrenda spagnola, ma qui sfioriamo il ridicolo! (accarezza il suo
gatto) Ma… cos’è quello? (vede un puntino nero nel cielo)
Il
puntino si avvicina velocemente, prendendo la forma di un piccolo treno. Mentre
si avvicina precipitando velocemente, fischiando e avvitandosi su se stesso, si
nota anche un piccolo pallone bucato, che esala fumo, sulla sua sommità.
-RICHELIEU:
Parbleu! Questi spagnoli ne inventano ogni giorno una nuova!
Il treno
si avvicina. La sua traiettoria punta proprio verso Richelieu. Diventa
abbastanza grande che si riesce a leggere la scritta sul muso: POLAR EXPRESS.
Il treno arriva a 5 metri dalla vetrata.
-RICHELIEU:
Oh no…
2 metri
-RICHELIEU:
No…
1 metro
-RICHELIEU:
NOOOOO
CRATACRASH!!!
Il treno
piomba nello studio mandando in frantumi la vetrata del XIV secolo, tracciando
dei solchi grossi così con le ruote nel parquet stridendo nella frenata, e
deraglia mandando al diavolo due statue di cristallo e un originale greco in
bronzo che purtroppo non ci è pervenuto. Il treno frena su un lato mandando
scintille e sfonda la scrivania d’ebano. Termina la sua corsa distruttiva sul
muro dove c’era il suo ritratto fatto da Philippe de Champaigne (che neanche
questo ci è pervenuto). Richelieu rimane immobile, con un’espressione
intelligente e serissima. Lo sportello del treno si apre. Escono tutti.
-SIRIUS:
Woff! Bau bau! Grr! (si trasforma in cane e insegue il gatto del Cardinale.)
-HARRY:
Ho fame. Dov’è che si mangia?
-RON:
Chiedi a quello lì, dev’essere il maggiordomo.
-CONAN:
ALLORA E’ SICURAMENTE COLPEVOLE!
-CONDE’:
Oh parbleu, Richelieu! V… vostra
eminenza… cioè… MA NON ERAVATE MORTO, FINALMENTE?!
Richelieu
rimane immobile, con un’espressione intelligente e serissima.
-CONDE’:
Ma… sta bene?
Richelieu
rimane immobile, con un’espressione intelligente e serissima.
-HERMIONE:
Cardinale…? (Lo scuote per un braccio)
Il
cardinale cade per terra, rigido ma immobile, con un’espressione intelligente e
serissima.
-GHEMON:
E’ MORTO!
-CONAN: (Gli sente il polso) No. E’ uno svenimento da
devastazione dell’abitazione.