Back
to December.
I'm
so glad you made time to see me. How's life, tell me how's your
family? I haven't seen them in a while. You've been good,
busier then ever. We small talk, work and the weather Your
guard is up and I know why. Cause the last time you saw me Is
still burned in the back of your mind. You gave me roses and I
left them there to die.
Giulia
guardò fuori dalla finestra i soffici fiocchi di neve che
cadevano, creando un soffice manto nevoso sul giardino di casa e
tingendo di bianco l'intera città.
Sospirò,
scostandosi una piccola ciocca di capelli sfuggita dalla coda che si
era fatta dietro alla testa, mentre una lacrima solitaria le rigava
la guancia.
La
asciugò con il dorso della mano, tirando su col naso.
Era
seduta su suo letto da ore, infilata in una maglietta quattro grande
più grande, a cercare di non piangere le ennesime lacrime
solitarie che l'avrebbero ferita come pugnali.
Si
costrinse a cercare di non pensare a lui ma
di godersi il paesaggio, di dimenticare che era il sedici Dicembre e
che sarebbe stato l'anniversario del loro primo anno insieme.
So
this is me swallowing my pride, Standing in front of you saying
I'm sorry for that night, And I go back to December all the time.
Turns out freedom ain't nothing but missing you, Wishing that
I realized what I had when you were mine. I go back to December,
turn around and make it all right. I go back to December all the
time.
«Dannazione,
Joseph, fa' freddo, voglio tornare a casa, che diavolo ci facciamo
qui?», sbottò Julie, incrociando le braccia al petto,
irritata.
Il
ventunenne le rivolse un'occhiata piena di rancore represso e allo
stesso divertimento. Vederla arrabbiarsi era una delle cose più
belle a cui avesse mai assistito.
New
York era gelata, completamente innevata ed erano poche le macchine
che riuscivano ancora a circolare per le strade. Per la prima volta
la Grande Mela era quasi silenziosa.
«Ma
dai, a casa cosa vuoi fare?», domandò, inarcando un
sopracciglio.
«Oh,
beh», commentò la sedicenne, guardandosi in giro con
finta aria confusa come se ci stesse pensando. «Prima di tutto
direi non morire assiderata, poi mi farei una cioccolata calda, un
bagno mentre ascolto l'iPod e...».
«Puah.
Che cosa banali. Io invece ti sto portando a Central Park, vuoi
mettere?», sbottò Joe, spingendola avanti con le mani.
«Sì,
certo. Come mai siamo solo noi qui, oggi, Joseph? Perché i
tuoi fratelli sono intelligenti e non vogliono prendersi un
malanno!», si infiammò Giulia.
«No,
è che Kevin ha promesso di passare la giornata con Danielle e
Nick ha un concerto tra due sere e se perde la voce papà lo
ammazza, insieme a tutte le fan», spiegò con la faccia
più intelligente che riuscisse a fare.
La
mora sedicenne aprì la bocca, esterrefatta, aprendo la bocca.
«Tu.
Sei. Incredibile», mormorò.
Joe
rise, e mentre rideva lei arrossì. Quel ragazzo era l'unico
che la rendesse così.
Lui
le offrì il braccio e lei si mise a braccetto, camminando di
malavoglia nella neve alta mentre tremava dal freddo.
Dopo
qualche minuto Joe si voltò verso la ragazza e, con fermezza
ma allo stesso tempo una dolcezza quasi estenuante, la spinse contro
il muro di un edificio.
Mentre
sul viso di July si dipingeva un'espressione di totale sorpresa e
confusione lui sorrise a pochi millimetri dalla bocca.
«Sei
bellissima», mormorò semplicemente, prima di lasciarla
andare e prenderla per mano, permettendole di appoggiare la testa
sulla sua spalla.
These
days I haven't been sleeping Staying up playing back myself
leaving, When your birthday passed and I didn't call. And I
think about summer, all the beautiful times I watched you
laughing from the passenger side Realized that I loved you in the
fall. Then the cold came, the dark days when fear crept into
my mind. You gave me all your love and all I gave you was
goodbye.
Appoggiò
la testa sulle ginocchia, trattenendo a stento le lacrime.
Le
mancava, quanto era vero che l'amore esisteva le mancava. Come
l'aria. Non sentirlo più suo era come non avere più
ossigeno. Come se insieme alla fine della loro storia fosse finita
una parte di lei.
Ciò
che più la faceva piangere, star male, era che era stata lei
a dare un taglio a quella relazione.
Lei
che aveva detto “ora basta”.
So
this is me swallowing my pride, Standing in front of you saying
I'm sorry for that night. And I go back to December all the time.
Turns out freedom ain't nothing but missing you, Wishing that
I realized what I had when you were mine. I go back to December,
turn around and change my own mind. I go back to December all the
time
«Joe,
io non so guidare una barca», mormorò Giulia mentre il
suo ragazzo le poggiava le mani sul timone della barca a vela che
aveva comprato un mesetto prima.
«Non
è poi così complicato», spiegò lui, devi
semplicemente non andare a schiantarti contro quella scogliera e per
il resto è facilissimo.»
«Vedila
così», si intromise Nick, poggiando una mano sulla
spalla del fratello mezzano e l'altra su quella della ragazza.
«Addirittura Joe è riuscito a non distruggerla.»
Julie
rise mentre Joe guardava Nicholas di traverso.
«Questo
mi consola, in effetti», ridacchiò la ragazza. «Okay,
andiamo».
Joe
mise in moto la barca e qualche attimo dopo Julie sentì il
vento frustarle i capelli sul viso. Il suo ragazzo tentò di
metterglieli in ordine dietro alle orecchie.
«Un
po' più a destra...», le spiegò, sussurrandole in
un orecchio, mentre Nick aveva raggiunto Danielle e Kevin, appoggiati
alla ringhiera, che si tenevano per mano sorridendo, l'uno
completamente preso dall'altra.
Giulia
ubbidì e virò lievemente, mentre le braccia di Joe le
cingevano dolcemente la vita e le sue labbra morbide le baciavano il
collo.
«Buon
sei-mesiversario», sussurrò nel suo orecchio, mentre la
ragazza rabbrividiva.
«Lo
sai cosa ne penso», ribatté la sedicenne. «Il
tempo è relativo».
«Questo
spiega molte cose», sussurrò flebile Joe, tant'è
che Julie si chiese se stesse parlando con lei o tra se e se.
Non
lo seppe mai.
I
miss your tan skin, your sweet smile, so good to me, so right,
And how you held me in your arms that September night, The
first time you ever saw me cry. Maybe this is wishful thinking,
Probably mindless dreaming If we loved again I swear I'd love
you right.
Un
pomeriggio come molti altri, ma in qualche verso era stato il
migliore della sua vita sin ora.
Era
un sedici Giugno. Solo sei mesi prima. Le pareva incredibile: il
tempo passato con Joe pareva scorrere velocemente, troppo, mentre
senza... non passava
mai.
Cercò,
fuori dalla finestra, un segno di lui, come se sperasse che lui
comparisse all'improvviso per lei.
«Smettila»,
ordinò a sé stessa, la voce gracchiante per il pianto.
«Smettila, fallo per te stessa, July, è finita. L'hai
voluta chiudere? Ecco la punizione».
Un'ultima
occhiata alla neve, solo una, per accertarsene.
«Non
verrà. Perché dovrebbe. Lui
non
verrà».
«Ehi,
amore», sorrise Joe, chinandosi su Julie per baciarla. Lei si
scostò lievemente, abbassando il capo, mordendosi il labbro
inferiore con forza, facendolo quasi sanguinare.
Il
ragazzo inarcò un sopracciglio, confuso e si sedette sulla
sedia davanti a Julie, cercando la sua mano inutilmente.
«È
successo qualcosa, amore?», domandò preoccupato,
pensando improvvisamente a un lutto in famiglia o un dispiacere in
amicizia.
Julie
annuì e alzò il capo, sperando con tutta sé
stessa che gli occhi non fossero umidi.
Joe
rabbrividì a quell'occhiata piena di sofferenza, mentre una
scossa, come d'avvertimento, gli percorreva la schiena.
«Giulia...».
«Joseph,
devo dirti una cosa. Per favore non interrompermi e parla solo quando
avrò finito, okay?», chiese, facendo un gran respiro
prima di continuare.
«Questi
ultimi mesi con te sono stati i più belli della mia vita, non
ho mai pensato di poter raggiungere una simile vetta di felicità,
te lo giuro. Sei la cosa migliore che mi sia mai accaduta. Ma non ce
la faccio più a fare questo stile di vita, con i paparazzi che
mi seguono d'ovunque anche quando non ci sei tu. Odio il fatto che i
miei amici non vogliano più uscire con me in giro perché
i giornalisti ci seguono ovunque. Odio il fatto che non posso
abbracciare il mio migliore amico senza che la gente pensi che ti
stia tradendo e che il nostro abbraccio finisca in prima pagina. Odio
dover litigare con te sui paparazzi. Non ce la faccio più.»
Parlò
senza interrompersi mai, trattenendo a stento i singhiozzi.
Joe
non mosse un muscolo.
«Joe...?»,
chiese lei, dopo un minuto di totale silenzio.
«Ma
io ti amo», mormorò lui. «Ti amo davvero».
Julie
fece un sorriso triste.
«Ti
amo anch'io, ma a volte l'amore non basta».
Quell'ultima
frase, per quanto vera, l'avrebbe tormentata per intere notti per
mesi.
La
ragazza si alzò, abbassando il capo per baciargli i capelli.
«Ciao,
Joe», sussurrò, prima di andarsene e non voltarsi mai.
I'd
go back in time and change it but I can't So if the chain is on
your door, I understand.
Si lasciò cadere
indietro sul materasso, le casse dell'iPod che vibravano al suono
della lenta melodia di Forgive Me, degli Evanscene.
Joe amava tanto quella
canzone...
July chiuse gli occhi,
appoggiandosi le mani sul viso, strofinandosi gli occhi scuri
lasciando una traccia di mascara lungo una guancia.
Come poteva mancarle una
persona in quella maniera? Com'era possibile? Non aveva mai –
mai – provato simili sensazioni nei confronti di un
ragazzo, nemmeno con quello che più l'aveva presa prima di
Joe.
Ma Joseph era... speciale.
Solo lui sapeva mancare in quella maniera.
E faceva male da morire.
«July, amore, stai
bene?», chiese sua madre, picchiettando con un dito sulla
superficie in legno della porta della camera della stanza della
figlia.
«Sì»,
mentì lei, gracchiando. «Vorrei stare un po' da sola,
per favore...».
«Giulia, tesoro, sei
sicura?».
«Ah-ah»,
continuò la sedicenne. «Sono solo stanca, vorrei
dormire.»
«Okay», tentennò
Annamaria, perfettamente consapevole che la figlia le stava mentendo.
«Ti chiamo per cena.»
July si risparmiò la
fatica di dirle che non aveva fame e che non avrebbe cenato. Di
nuovo.
Sospirò un'ultima
volta prima di addormentarsi.
But
this is me swallowing my pride, Standing in front of you saying
I'm sorry for that night, And I go back to December.
Fu svegliata da una mano
fredda che le accarezzava dolcemente il viso.
Fece un piccolo sospiro,
ancora ad occhi chiusi: era sua madre, sicuramente. Non aveva voglia
di parlarle quindi rimase ad occhi chiusi, fingendo di dormire
ancora.
La mano non si fermava. Poi
la persona a cui apparteneva sospirò e con quel verso si
espanse anche del profumo che raggiunse il naso della ragazza.
E insieme a quell'odore...
centinaia di ricordi di sei mesi di relazione, di serate sulla
spiaggia, di passeggiate a cavallo.
Joe.
Aprì gli occhi di
scatto e lo vide. Era lui, esattamente come lo ricordava se non
ancora più bello, con quegli occhi castani e quel sorrisetto
un po' arrogante che amava.
Era il suo Joe.
Si fissarono per dei minuti
che parvero interminabili.
«Ciao.», mormorò
infine lui, senza interrompere il contatto visivo.
«Ciao.», fece
lei, a bassa voce.
Joe alzò le braccia,
lasciandole poi di nuovo cadere lungo i fianchi.
«Sono tornato.»,
disse.
Giulia annuì, mentre
il suo cuore triplicava i battiti.
«Lo vedo.»
Joe inarcò un
sopracciglio, timoroso.
«Posso restare?».
Non erano persone che si
perdevano in lunghi, discorsi, erano quel tipo che vanno dritte al
punto.
July lo fissò.
Ricordò le ragioni per cui l'aveva lasciato... e si rese
improvvisamente conto che non gliene fregava niente.
Annuì, mentre un
sorriso sincero – il primo dopo mesi -, le si apriva sulle
labbra rosee.
Il ventunenne ricambiò,
guardando il soffitto per qualche secondo come se lo stesse
ringraziando.
Intrecciò le dita
della mano con le sue, così come dovevano stare.
«Buon anniversario»,
mormorò flebilmente, troppo emozionato per dire altro.
Giulia appoggiò la
testa sulla sua spalla.
«Buon anniversario
anche a te».
L'unica cosa che sentì
per tutta la notte furono le labbra di Joe che calcavano sulle sue.
Turns
out freedom aint nothing but missing you, Wishing that I realized
what I had when you were mine. I'd go back to December turn
around and make it alright. I'd go back to December turn around
and change my own mind. I go back to December all the time. All
the time
(Back
to December; Taylor Swift)
{The End}
Due
shot in due giorni? Ebbene sì! *-*
Joe
mi ispira e quindi ho scritto queste due os per due ragazze speciali,
la prima per la mia Diletta (♥) e quest'altra per Julie (♥).
Spero
vi piacciano. :D
Come
ho già detto questa fic è dedicata tuuutta a Giulia
*.* Ti voglio bene, tesoro mio.
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