loony
Contest: The Eighteen Contest di
Maeve e Mizar19: Descrivere la festa dei 18 anni di un personaggio
della saga
Titolo:
Loony Parents
Pacchetto scelto:
giallo canarino, ovvero:
- festeggiato: Luna
Lovegood
- invitato: Theodore Nott
- regalo: amuleto
- oggetto: pista da ballo
Genere:
Commedia, Comico
Rating:
Verde
Avvertimenti:
-
Note: Tutte
le parole inesistenti, che si riferiscono alle Creature ed alle
Piante create dal Cavillo, sono mie invenzioni. Amandine parla
volutamente in un inglese/italiano sgrammaticato, quindi spero non mi
verranno tolti punti per questo. :) Forse ho dato poca rilevanza alla
pista da ballo, ma dato che è lì che avvengono il
primo ed il
secondo scambio di parole con Rolf, futuro marito di Luna, direi di
averle dato apposta
un
così implicito rilievo. In poche parole, voglio dire che gli
'accenni' sono voluti, volevo far considerare la pista un luogo
importante, senza per questo sbandierare ai quattro venti che
lì
sarebbe sbocciato l'amore tra i due. :D
Theodore Nott era
sempre stato troppo intelligente per credere agli articoli del
Cavillo.
Nutriva
verso quella spazzatura
la
stessa disapprovazione malcelata di Hermione Granger, che si era
sforzata di rivalutare il giornale solo in occasione dell'intervista
rilasciata da Harry sul ritorno di Voldemort. Del resto, Il Cavillo
era considerato alla stregua di un almanacco comico da parecchi
maghi, che lo acquistavano per farsi due risate, e ritenuto un
superficiale passatempo anche da qualche strega eccentrica, che
collezionava soddisfatta i bijoux all'avanguardia disegnati
e realizzati da Loony
in persona.
L'indifferenza
di Theodore verso quella carta straccia aveva
però dovuto subire un brutto colpo quando suo padre aveva
deciso
senza possibilità d'appello che una giovinetta francese,
naturalmente Purosangue, sarebbe diventata la sua degna compagna di
vita. Amandine Délphine de La Roche, nata e cullata nella
bambagia
dei dintorni di Notre Dame e cresciuta tra le buone maniere di
Beauxbatons, non era francese solo nel modo di discorrere o di
nutrirsi. Era francese soprattutto nel
vestire, e, come tale, interessata alla moda quasi più di
quanto
fosse lecito. Sapeva sempre quali colori sarebbero andati di moda
nella stagione successiva, con mesi e mesi d'anticipo rispetto alle
comuni
mortali, era
disposta ad ordinare abiti dei migliori stilisti – Babbani,
con sommo scorno di tutta la sua onorata Casata dal sangue limpido e
splendente – e non badava mai a spese se si trattava di
primeggiare
in sfarzo ed eleganza tra le sue altezzose amiche
altolocate. Inutile dire che ad Algernon Absalom Nott era preso un
accidente non appena – perfino ad Azkaban – gli
erano giunte voci
sulla mania
della
futura nuora di dilapidare montagne di galeoni con somma nonchalance:
al pensiero della sua stracolma camera blindata alla Gringott presa
d'assalto da quelle mani Galliche,
aveva sperato in un repentino ritorno dei Dissennatori per ricordare
eventi meno drammatici di ciò che si prospettava come una
vera
catastrofe.
Theodore
Nott, futuro marito e quindi futuro gestore
del patrimonio,
aveva tirato un mezzo sospiro di sollievo solo quando Amandine
Délphine aveva deciso di sana pianta di interessarsi all'arte
povera.
Pochi zellini e riusciva ad accaparrarsi orecchini, braccialetti,
collane realizzati con materiali particolari e - soprattutto -
economici. In particolare, durante una passeggiata romantica
– ovvero di shopping – tra le vetrine di Diagon
Alley, la
graziosa strega aveva posato gli occhi su una copia del Cavillo.
Lungi da lei il comprendere cosa ci fosse scritto sopra, dato che mai
e poi mai si era sognata di imparare a biascicare anche mezza parola
inglese estranea al gergo
di
una fashion
victim, neanche
come atto di carità nei confronti del povero Nott che si
sforzava di
imparare il francese infilando erre
mosce ovunque:
il suo occhio di lince si era semplicemente innamorato a prima vista
dell'allegato, un bracciale ambrato realizzato con Essenza
Raggelata di Sturvinello Raperonzoloso,
che, come Nott lesse storcendo sempre più il naso, era una
rara
pianta ornamentale reperibile solo in Bangladesh. A dire il vero, la
spedizione per il Bangladesh finanziata da Xenophilius Lovegood non
poteva
fisicamente aver importato in Gran Bretagna Sturvinelli Raperonzolosi
a sufficienza per creare allegati per una tiratura di cinquemila
copie, ma dopotutto, i lettori di un obbrobrio
simile
non potevano porsi questioni così realistiche: sicuramente
si
limitavano a comprare stupidaggini fidandosi ciecamente della buona
fede del vecchio Editore. Una ragazza intelligente come Amandine
Délphine non poteva...
Poteva,
eccome.
Nello
stesso momento in cui pagò dieci zellini – dieci!
- per quell'abominevole
spreco di carta,
Amandine Délphine de La Roche strappò la
cordicella che teneva
insieme numero ed allegato, indossando per la prima volta un articolo
by Loony, ed
innamorandosene.
In
realtà, Luna Lovegood non aveva mai realmente accettato
di diventare ideatrice e creatrice di gioielli direttamente alle
dipendenze del padre, e molto probabilmente non si era neanche mai
accorta di
esserlo,
dato che Xenophilius le portava Il Cavillo del mese in anticipo e
scevro da qualsiasi abbellimento. Non sapeva quindi neppure che fine
avessero fatto i suoi manufatti
a cui si dedicava nelle estati lontane da Hogwarts, e nemmeno
lontanamente immaginava che Xenophilius li clonasse
in modo da ottenerne migliaia di esemplari identici.
In
definitiva, non credeva certamente di
essere la Loony
tanto
amata dalle streghe più in di
tutta Londra.
E non credeva che
la sua fama fosse perfino giunta alle orecchie di qualche dama
d'Oltremanica.
E
non
credeva che Xenophilius Lovegood avesse organizzato per quel
diciannove agosto una festa con i fiocchi proprio per presentarla
come Loony
alla
sua
clientela affezionata.
Ma anche se
l'avesse saputo, non le sarebbe importato granché.
Qualcosa le diceva
che doveva davvero dedicarsi alla disinfestazione della sua camera
dai Bollaschizzi, aveva già rimandato troppo a lungo. Si
armò di
pazienza e maionese, e partì senza bacchetta alla volta
dell'armadio, pronta a riempirlo con tonnellate di salsa.
***
- Luna! Ci sono gli
ospiti! -
Luna
Lovegood finì di appuntarsi un paio di spille a forma di
Barbaviola
Selvaggia sul vestito lilla, dopodiché scivolò
leggiadramente fuori
dalla
stanza. Era curiosa: non aveva mai festeggiato prima un compleanno,
non avendo amici con cui spartire fette di torta, ma non credeva
neppure che Xenophilius avesse chiamato estranei, per
condividere con altri quello che per diciassette anni era stato il
loro momento.
Si dovette
ricredere non appena si affacciò in quello che una volta era
il loro
salotto.
Era
improvvisamente diventato ampio, spazioso, e riccamente decorato, il
soffitto sembrava rialzato di qualche metro e recava motivi di
Creature Magiche più o meno mitiche e Piante Acquatiche
dall'aspetto
innocuo; non vi era traccia del loro piccolo, spartano tavolino di
legno scortecciato, ma al centro della sala vi era una rotonda pista
da ballo
e tutto intorno, sedie e pouf d'ogni tipo, e lunghe tavole addobbate
con tovaglie variopinte e colme di pietanze dall'aspetto invitante ma
misterioso.
- Papà?
Non c'è nessuno. -
Luna Lovegood non
perdeva mai tempo a sottolineare la cosa più
ovvia. Che del loro vecchio salotto non ci fosse traccia, era troppo
lampante per esserci la necessità di rimarcarlo. Era
più importante
far notare ad uno Xenophilius su di giri che l'aveva convocata
giù
con un pretesto falso, e che sarebbe potuta rimanere su per un altro
po' di minuti, magari fondamentali per scovare qualche Muppino
nascosto sotto al letto.
- Arriveranno presto
tutti i tuoi fans – esclamò l'Editore, colmo
d'orgoglio.
Luna
sgranò gli occhi, rendendoli se possibile ancora
più immensi
e stralunati.
- Vuoi dire che hanno
pubblicato il mio romanzo sugli Astromici
Fuffolosi? -
Xenophilius
scacciò quella domanda come fosse una mosca fastidiosa.
- No. - Sorrise, e Luna si fece immediatamente più mesta. -
Sei
una... -
-
Mon Dieu, elle
est Loony! -
cinguettò una voce fiorita
da qualche parte in fondo alla sala. - Theò!
Rapide! -
-
Ci
siamo solo noi, Amandine... - sbuffò un ragazzo dalle
fattezze
conigliesche
che la seguiva a poca distanza. A Luna pareva di averlo già
visto,
ma non ricordava proprio dove.
- Per ora, caro mio,
per ora! - squillò Xenophilius, pensando a
tutti gli abbonati al suo giornale che di lì a poco
avrebbero
riempito la sala, mangiando, ballando e divertendosi, e quindi,
rimpolpando le casse del suo Cavillo.
Amandine
Délphine de La Roche strinse la mano a Luna talmente tante
volte che
rischiò di staccargliela, balbettando francesismi a
più non posso e
non riuscendo neppure a riprendere fiato tra un Parbleu
e l'altro. Theodore Nott se ne stava invece in disparte, in attesa
che quell'incubo finisse: lui, a casa di
Luna Lovegood,
per compiacere la sua fidanzata dalla dote faraonica. Il Settimanale
delle Streghe ci avrebbe ricamato per mesi.
- Luna cara, vai a
salutare i nuovi arrivati! -
Un'orda di famelici
maghi d'ogni tipo era giusto appena entrata in
casa loro, e tutti avevano qualcosa di particolare addosso...
-
Visto, mia cara? - Il sorriso a trecento
denti
di Xenophilius Lovegood riluceva più del lampadario stesso,
mentre
osservava le creazioni della sua figlia prediletta che adornavano gli
abiti dei suoi ospiti.
-
Ladri! - urlò Luna, facendo sprofondare la sala nel panico.
Se
credevano di farla franca... si sbagliavano di grosso. Aveva pur
sempre combattuto contro dei Mangiamorte,
cavolo, non si sarebbe fatta fregare la sua
roba
sotto il naso. Oh beh, non più, almeno, ora che nessuno
poteva più
nasconderle vestiti e cancelleria l'ultimo giorno di scuola.
Mentre un borbottio
sommesso si faceva largo nella sala, l'Editore
del Cavillo si apprestò a prendere la parola. - Mia figlia
scherza,
ovviamente... - dichiarò sorridendo.
Luna si trattenne dal
replicare, per quel giorno si era già agitata
abbastanza, e non ci era proprio abituata. Si limitò a
tendere le
orecchie verso il padre, in attesa di ascoltare le sue spiegazioni.
-
Come sapete, i
gioielli di Loony
sono al momento i più amati da tutti voi. -
Un
'C'est vrai!'
riecheggiò
da qualche parte, seguito ed imitato da altri cenni d'assenso.
-
E' con sommo piacere che quindi vi presento Loony,
la mia adorata
figlia Luna! -
La
sua adorata
figlia
Luna continuava a non capire, mentre Lavanda Brown continuava a
cinguettare 'Era
con me ad Hogwarts, sapete? Io l'avevo detto che aveva talento!'.
-
Ringrazio
tutti voi affezionati abbonati al Cavillo per il vostro sostegno e la
vostra fiducia, e mi auguro di passare un altro anno di successi
insieme a voi! In alto i calici! - esclamò, dando il via al
brindisi.
In
un baleno, gli ospiti si lanciarono
sul buffet, si lanciarono
in pista al ritmo delle Sorelle Stravagarie, mentre qualcuno si
lanciò
su Luna, cercando di estorcerle qualche notizia sulle sue prossime
creazioni.
- A cosa ti
ispirerai? - continuava a chiedere Cho Chang.
-
E' vero che il tuo colore preferito è il viola? - domandava
curioso
un allampanato uomo non più giovane, ma con una grazia tutta
femminile nella
loquela.
- Siete
più incantevole dei vostri gioielli, sapete? -
Mentre la conduceva
al centro della pista da ballo, Luna guardò
l'ultimo interlocutore con aria smarrita, sicura di averlo
già visto
da qualche parte.
- Ma non era vera
Essenza Raggelata di Sturvinello Raperonzoloso,
quella del braccialetto – le sussurrò sornione in
un orecchio, per
poi rivolgerle un occhiolino ed iniziare a condurre la danza.
-
Faites place!
Faites place! -
sbraitò una voce femminile, mentre la sua proprietaria
spingeva da
un lato quello strano tizio che aveva messo in dubbio
l'autenticità
del suo
braccialetto.
Amandine
Délphine de La Roche si fermò ad un passo da lei,
la guardò negli
occhi con fermezza, e, con un immenso sforzo, parlò. - Questo
est per te. -
Mentre
Theodore Nott ribolliva come una teiera, immensamente arrabbiato per
il dono delle prime parole inglesi della sua fidanzata a Luna
Lovegood,
Amandine le porse un pacchettino. - Mi sono inspirée
a te – balbettò.
Luna
Lovegood, ricordandosi improvvisamente del suo compleanno,
sbatté le
ciglia. - Per me?
Un regalo? -
Amandine
si limitò ad annuire, molto probabilmente non aveva ancora
imparato
a dire 'sì'.
Scartò
un ciondolo fatto di liane intrecciate, con una pietra stranamente
brillante
al centro. - Es
est
un amuleto,
dela mia
familie. -
A
Theodore Nott cadde la mandibola. - Bonne
annivérsaire – concluse
Amandine, con un grande, bianchissimo sorriso.
Da qualche parte nei
dintorni di Notre Dame, un'altezzosa ma
squillante voce francese urlò tutto il suo disappunto e
–
soprattutto – la sua disperazione per la scomparsa del
più grande
tesoro appartenente alla sua famiglia, tramandato da secoli e con la
millantata proprietà di portare fortuna a chiunque lo
possedesse.
Da
qualche parte nel Mare del Nord, il sesto senso di Algernon Absalom
Nott presagì una nuova trovata
della
futura nuora. Il signor Nott non credeva di avere sangue di Veggente
nelle vene, ma quello strano presentimento lo dilaniò a tal
punto da
non farlo dormire per tutta la notte, sicuro che un'altra tonnellata
di
galeoni fosse stata fatta incautamente evanescere dalle mani
più
bucate d'oltremanica.
Finita
la festa, al termine della quale Luna Lovegood aveva racimolato
addirittura un centinaio di pensierini
più o meno preziosi, lo strano
tizio non
accennava a volersene andare, rimanendo fermo al centro della pista.
Xenophilius era già tornato nelle sue stanze da tempo, ma
Luna si
era incantata ad osservare il vuoto, in cui credeva di riconoscere
chissà quale Creatura.
Fu
al termine della sua meditazione che lo raggiunse, con in mano
l'amuleto donatole da Amandine. - Questo è chiaramente un
Sassosplendor Brillettoso, osi mettere in dubbio anche questo?
-
chiese con astio non troppo recondito.
Lo
strano tizio la
guardò negli occhi, sforzandosi di non mettersi a ridere. -
Dovrei
studiarlo nel mio laboratorio, posso riportartelo domani? -
Luna annuì
distratta, porgendogli il ciondolo ed avviandosi su per
le scale.
Rolf
Scamandro si allontanò da casa Lovegood con un diamante da
trecentomila galeoni in tasca, felice di aver trovato un modo per
uscire con Luna.
A Parigi, dopo
indagini sommarie, qualcuno diseredò Amandine
Délphine de La Roche.
Ad Azkaban, grazie ad
una Preveggenza inaspettata, Algernon Absalom
Nott tentò di suicidarsi soffocandosi con il contratto
matrimoniale
stipulato per suo figlio, che si era portato in cella per pensare ai
futuri tempi felici.
Quella
notte, Luna si addormentò senza aver ben capito cosa
c'entrava lei
con
tutta quella gente.
Il Responso delle
Giudicesse :D
1°
POSTO: Morea
– Loony parents (Mizar19)
Grammatica, lessico e sintassi: 9/10
Stile: 9/10
Originalità: 15/15
Caratterizzazione dei personaggi: 8/10
Uso dei prompt: 3/3
per il pg festeggiato + 3/3
per il pg obbligatoriamente presente + 3/3 per il regalo + 3/3 per
l’elemento sorpresa
Giudizio personale:
5/5
Totale: 58
Non so nemmeno cosa
dire esattamente. Come avrai potuto senz’altro notare, la tua
storia è stata ampiamente apprezzata: da premiare
senz’altro l’originalità e la
caratterizzazione dei personaggi, ma anche l’uso dei prompt!
Geniale l’idea dei monili fatti a mano come allegati al
Cavillo! Luna è perfetta: la solita stordita, avulsa dalla
realtà, spaesata, sempre intenta a combinarne di nuove per
esorcizzare la sua stanza o quelle degli altri. Anche il personaggio di
Amandine si sposa perfettamente con Theodore: le mani più
bucate d’oltremanica, complimenti! E’
così stravagante, sopra le righe, un ottimo personaggio! E
anche l’alone di suspance che hai lasciato sulla pista da
ballo è intrigante.
E’ una
commedia ben scritta, divertente, assolutamente non banale, che
rileggerei ancora volentieri!
L’unica
cosa che vorrei segnalarti è che Xenophilius è
fin troppo esaltato nella sua piccolezza d’animo e
avidità: certamente non era un cuor di leone o un
samaritano, ma nemmeno così opportunista e sfruttatore.
Infine, rinnovo i miei complimenti e spero che deciderai di scrivere
qualcos’altro su Amandine (magari sulla sua vita da
diseredata barbona!), non lasciar morire quel bellissimo personaggio!
Loony Parents
– Morea (Maeve)
Grammatica, lessico e
sintassi: 10/10 Tutto
assolutamente perfetto. Complimenti!
Stile: 9/10 Il punteggio altro
è pienamente meritato anche qui! La prima impressione che si
ha leggendo è quella di avere davanti un allegro
caleidoscopio di personaggi e situazioni che non hanno niente a che
vedere gli uni con gli altri, ma proprio qui si rivela tutta la tua
bravura: intrecci con maestria tutti questi elementi, incastrandoli
perfettamente nel racconto. Tutta ha un senso e nulla è
lasciato al caso, anche gli elementi apparentemente “superficiali” si
rivelano importanti. Straordinario il finale, in cui esplode tutta la
tua bravura in una climax irresistibile di comicità e,
perché no, anche un pizzico di tenerezza.
Originalità:
15/15 Anche
qui mi hai lasciato davvero senza parole: la tua è senza
dubbio la storia più originale di questo concorso, tanto che
sei l’unica ad aver ottenuto il massimo del punteggio da
parte mia. E’ una continua sorpresa che lascia il lettore
piacevolmente stupito e felice!
Caratterizzazione dei
personaggi: 6/10
Unica nota dolente: Xenophilius Lovegood. Sinceramente l’ho
visto un po’ troppo avido e sfruttatore nei confronti della
figlia, caratteristiche che nei libri non emergono per niente.
Sinceramente non ho visto il padre di Luna, ma un uomo arido e avido,
che vive solo per il suo giornale. Questa può essere solo
una mia impressione, quindi sei liberissima di dissentire se ti sembra
un po’ esagerata.
Uso dei prompt: 12/12
Giudizio personale: 4.5/5 L’ho divorata
dalla prima riga all’ultima e non mi stancherei mai di
rileggerla (non è che per caso la farai diventare una long?
*.*). Il personaggio di Amandine è veramente delizioso e si
sposa alla perfezione con Theodore Nott, un carattere abbastanza
difficile da trattare. E’ una commedia davvero spassosissima
e soprattutto ben scritta, che ti lascia un sorriso sincero sulle
labbra e nel cuore. Complimenti!
Totale: 57.5
Totale effettivo: 57.75
Già! Dimenticavo, vi attendo qui.
:)
|