Ginestre - Quando Il Tempo Diventa Libero Arbitrio
"Libero arbitrio: Decidere da soli. Essere gli unici arbitri del nostro
futuro, del nostro passato."
Abbasso gli occhi stanchi dai compiti che sto preparando e guardo fuori
dalla grande finestra che c'è in questa piccola stanzetta.
E' la cosa più strana di questa casa, hem...di questa mini casa
diciamo: una finestra grande come metà stanza, che dà sul piccolo
giardino ricolmo di fiori!
Bellissimi in questo periodo.
Mi massaggio il collo cercando di alleviare i muscoli doloranti per la
posizione non troppo comoda, almeno per loro.
Hyoga ha ragione, sto passando troppo tempo sui libri ma in questo
periodo i ragazzi hanno maggiormente bisogno di tutti gli aiuti
possibili e il tema che stiamo affrontando non è dei più facili.
Il sole è ancora alto all'orizzonte, sono appena le tre del
pomeriggio... che io sia così stanco è un'utopia.
Abbasso gli occhi e torno a concentrarmi su quello che ho appena
scritto.
Si, va bene.
Ne abbiamo parlato soltanto tre giorni fa, non possono aver dimenticato
tutto.
Continuo a scrivere:"Quando il tempo diventa l’unico padrone della tua
strada. Solo nel tempo tu potrai trovare la capacità di decidere cosa è
bene e cosa è male.
Essere padroni delle nostre azioni e del nostro destino, senza però che
queste influiscano negativamente nel mondo attorno a noi."
La pace che c’è attorno a noi, in noi è frutto del sacrificio compiuto
liberamente da chi ha scelto di dare la propria vita affinché noi
potessimo continuare a vivere. E il loro ritorno in vita è un frutto di
questo sacrificio, una conseguenza.
Dei rumori dal giardino mi fanno alzare la testa di nuovo…Hyoga sta
arrivando con fare sospetto,sorrido tra me, ' fare sospetto ', sembro
uno cha ha scritto troppi gialli, ma in effetti guarda di continuo
attorno a lui come se stesse aspettando qualcuno e non volesse farmelo
sapere.
Volete che questo non mi insospettisca?
Abbasso la testa di nuovo sorridendo, se vuole segretezza avrà
segretezza.
Dovrei essere in effetti a riposare, mi aveva obbligato a sospendere il
lavoro per rilassarmi un po’, quindi non sa che sono in questa stanza e
che lo sto guardando.
In pratica ho disobbedito, alzo la testa un po’ in colpa.
Povero tesoro, lui lo fa per il mio bene, non sa che il mio bene e il
riposo non vanno d’accordo dentro di me.
Se riposo mi annoio, se poi penso a tutte le cose che devo fare mentre
me ne sto ad annoiarmi la tentazione di alzarmi e tornare ai miei
compiti è fortissima.
Ma…che fa? Ha una tuta vecchia sformata e…dei guanti da
giardinaggio?! Incredibile! Si guarda indietro, come se aspettasse
qualcuno.
Abbasso la testa, colpevole. “Insomma Shun, non è bello spiare nessuno,
figuriamoci il proprio compagno!!” Mi dico severo…speriamo che
funzioni!!
“Come può esistere il libero arbitrio se poi vieni punito per le azioni
che qualcuno giudica sbagliate?”
Questa interessantissima domanda l’ha fatta il mio allievo più sveglio,
quello che non accetta nulla se prima non l’ha sviscerato e analizzato
pezzo per pezzo.
Il mio preferito. Hiroyuki Anada.
Metto la penna in bocca e rosicchio la punta come se fosse una squisita
prelibatezza.
Quel ragazzo parla poco ma ogni cosa che dice ti costringe a fermarti e
cercare dentro di te, per essere sicuro di dare una risposta esatta,
che non sia banale ne scontata. Che sia vera.
Delle foglie.
Hyoga ha tra i capelli delle foglie, ma che cosa sta combinando?
Accidenti, l’ho fatto di nuovo, ho di nuovo guardato quello che lui sta
facendo.
Va beh, ormai che ci sono posso anche continuare per un pochino, no?
Si volta indietro di nuovo e dal sentiero della serra compare…
Aphrodite? Qui? Con Hyoga?
Mi aspetto che come minimo lo cacci via arrabbiato invece…invece
Aphrodite si avvicina a lui e se non sbaglio, visto che sono
discretamente lontano, ha la sua solita espressione ironica che gli
viene così bene quando sono insieme. Le rare volte, ok.
Fin qui tutto normale.
Ma Hyoga, invece di ignorarlo caparbiamente, lo guarda con somma
sopportazione.
Senza aprire bocca però.
Questa davvero è grossa, è lampante che stanno architettando qualcosa
quei due.
Roba da catastrofe nucleare insomma.
Abbasso la testa di nuovo, se non mi ha detto niente vuol dire soltanto
che riguarda me.
Quindi, qualsiasi cosa faranno io fingerò di essere mooolto
sorpreso…per poi ringraziarli tantissimo.
Torno velocemente sui miei appunti, ”come può esserci il libero
arbitrio se poi vieni giudicato e punito?”
Questa è stata la domanda di Hiroyuki, non ho voluto rispondergli
subito ma anzi, ho proposto il quesito ai ragazzi e ne è venuta fuori
una lezione interessantissima, che ha sfiorato tanti temi, anche quello
religioso.
So che si sono divertiti tantissimo ma che hanno anche riflettuto
molto, adesso vediamo di mettere giù l’essenziale, quello che è stato
l’insegnamento,se così vogliamo chiamarlo, di queste lezioni che sono
volate via veramente veloci ma che, almeno spero, hanno lasciato dietro
di se qualcosa di più di semplici parole.
“Il libero arbitri non è più tale quando tu ledi la libertà di un altro
essere vivente.
Quando tu gli togli quello che lui possiede.
Quando tu limiti la sua libertà. E questo fa cessare la tua.”
Ricordo il loro stupore quando ho detto questa frase.
Sorrido ancora al pensiero e automaticamente gli occhi tornano alla
finestra.
Stanno piantando qualcosa, dei fiori se non sbaglio.
Dunque, Hyoga ha chiamato Aphrodite per piantare dei fiori, che dolce
il mio amore.
So perché lo sta facendo o meglio, lo immagino.
Ieri sera stavamo parlando di fiori, o meglio, io parlavo che avrei
voluto trovare il tempo di sistemare il giardino e di piantare delle
ginestre perché erano i miei fiori preferiti.
-Ginestre?Mi sembra di averli già visti ma non ricordo bene quali sono-
così rispose e io finsi di scandalizzarmi, anche se non riesco mai a
ingannarlo troppo a lungo.
Lo presi dolcemente in giro, per un pochino, poi gli feci vedere dai
mie libri sulle piante come erano le ginestre.
Piccoli fiori gialli, dalle corolle delicate ma resistenti e tenaci.
Non disse nulla, chiuse il libro e uscì di casa.
Adesso so il perché, anche se sul momento pensai di averlo in una
qualche maniera offeso.
Il desiderio di alzarmi e correre da lui è fortissimo.
Vedo Aphrodite che fa fare tutto a lui e lo guarda con evidente
divertimento, dicendogli in che luogo è meglio piantarle, a che
profondità, ecc.
E lui stringe le labbra e sopporta. Per me.
Abbasso la testa deciso e guardo i miei appunti, mi sa che devo
metterli da parte e andare da lui per dirgli quanto gli voglio bene.
Quanto la mia vita, senza di lui, sarebbe priva della luce più grande,
quella che illumina ogni angolo oscuro e lo neutralizza.
“Quando il tempo diventa libero arbitrio?
Quando con piena coscienza scelgo, liberamente e senza costrizioni, di
amare fino alla fine dei miei giorni colui che dà un senso alle mie
giornate e impedisce che diventino delle ore messe in fila
apparentemente, senza logica ne vita.
Quando il tempo mi dà la piena maturità e consapevolezza necessarie per
decidere di non lasciarlo mai più, legandomi a lui anima, corpo, mente
e spirito, in una unione assoluta.”
Chiudo i miei quaderni ed esco dalla stanza.
Sulla porta incontro Aphrodite che mi osserva in silenzio per un
istante, alzando una mano per mettere dietro le orecchie una ciocca di
capelli ribelle:
- Ciao piccolo amico mio, vai dal tuo cavaliere Russo?-
Gioca ancora a fare il duro con Hyoga ma io so che si è affezionato
anche a lui ormai, almeno quanto può affezionarsi il cavaliere dei
pesci a qualcuno che non sia Death Mask.
- Si… come stai Aphrodite? Vuoi entrare e prendere qualcosa?-
La fretta di raggiungere il mio amore mi stava facendo forse diventare
maleducato?
- No grazie, va da lui, non voglio fermar, una cosa sola: Fa finta di
essere molto sorpreso quando vedrai le ginest, crede di essere
originale e non ti ha nemmeno visto dalla finestra .-
Scuoto la testa lentamente e sorrido di fronte al suo acume, non gli
sfugge nulla a questo cavaliere.
- Va bene Aphrodite e…grazie. Di tutto .-
Mi spettina i capelli per un attimo, con un’espressione molto dolce, ma
il tutto dura un secondo, poi torna a calarsi la maschera consueta e se
ne va, con passo leggero.
Vado da Hyoga che sta ancora bagnando le piantine e sento che gli occhi
pizzicano pericolosamente.
Ma insomma Shun,non riesci a non commuoverti nemmeno per un minuto?
Evidentemente no, mi ripeto mentre lui si volta e io vedo il suo viso
sporco di terra e le mani rovinate, mentre il suo viso si
trasforma in un sorriso e lui si alza per mettersi davanti al suo
lavoro e non farmelo vedere…mentre le lacrime vincono la loro battaglia
e iniziano a cadere.
Il tempo diventa libero arbitrio quando io mi abbandono all’amore e so
che fino a che ci sarà vita in ogni più piccola particella che ho, fino
a che la mia mente continuerà a pensare e il mio cuore a battere lui
sarà la linfa che nutre questo mio corpo e la scintilla che accende la
mia vita.
Soltanto per lui.
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