Messaggio dell’autrice:
Come promesso, ecco la one-shot scritta per Halloween ^^ Alla fine ci sono
riuscita, visto ragazze?? Tutto merito vostro e dei bellissimi commenti
che mi avete lasciato per “Forgiveness”…
vi ringrazio tanticcimooooo! *3*
La colonna sonora di questa storiella è La Danza delle Streghe
di Gabry Ponte (non proprio il mio genere, ma ha davvero un bel ritmo! ^^) che in questi
giorni sto ascoltando e riascoltando a non finire insieme a This is Halloween e
alla sigla della Famiglia Addams… eh sì,
Halloween ha sempre un effetto inquietante su di me XDDD
Che altro dire… spero proprio di non aver perso la mano! ;D Buona lettura! ^o^
“Oh sì, Uhura. È assolutamente
perfetto.”
La bella tenente sorrise e si sistemò meglio il grande
cappello di tulle che le ornava il capo. “Ho fatto del mio
meglio, capitano.”
“No, dico sul serio…” rincarò
Kirk facendo cenno agli altri di avvicinarsi. “Guardate
quelle labbra livide, quelle occhiaie così marcate, i canini
aguzzi…”
Scott fischiò e scostò un po’ le bende
che gli penzolavano mollemente giù dal capo.
“È davvero impressionante, Nyota. Sembra un vero e
proprio vampiro!”
I due zombie Chekov e Sulu annuirono con fervore e girarono attorno
alla presunta creatura della notte con gli occhi sgranati.
“Beh, la carnagione chiara ha aiutato parecchio”
commentò Uhura scrollando le spalle. “In
più, gli occhi così scuri e i capelli neri come
la notte sono perfettamente nel personaggio.”
“Vero” confermò Kirk allontanandosi un
po’ per ammirare meglio lo spettacolo. “E quelle
orecchie a punta sono assolutamente perfette.”
“Vi dispiacerebbe smettere di scrutare insistentemente la mia
persona?” chiese allora Spock infastidito.
“Scusa, Spock” sorrise Kirk. “Ma sei
troppo forte conciato così.”
“Il suo commento non è affatto logico,
capitano” sentenziò il vulcaniano ravviandosi il
lungo mantello nero con un fluido gesto del braccio. “E in
aggiunta non riesco ancora a comprendere il motivo per cui lei abbia
espressamente richiesto la mia partecipazione a questa pratica
evidentemente senza scopo.”
“Questa è una festa, signor Spock”
esclamò allora Chekov allargando le braccia incrostate da
finta terra.
“Lo scopo è divertirsi!”
completò Sulu allegramente.
Il Primo Ufficiale osservò i due timonieri con attenzione.
“Dalla sporcizia accumulata sui vostri abiti e il sangue
fittizio che vi incrosta i capelli deduco che vi siate travestiti da
quelli che gli umani comunemente e illogicamente definiscono come - non morti. Il
signor Scott invece impersona chiaramente una mummia appartenente
all’antica civiltà terrestre degli Egizi e il
tenente Uhura una strega oscura.” A questo punto il
vulcaniano si soffermò a fissare Kirk con la fronte
aggrottata. “Tuttavia mi sfugge il senso della sua
imitazione, capitano.”
“Ma come?” esclamò Kirk offeso.
“Io sono Fred Kruger! Non li vedi i coltelli?”
chiese agitando un po’ le sue cinque dita artigliate davanti
al vulcaniano. “È stata una delle storiche icone
del nostro cinema horror! Sai,” iniziò assumendo
un’aria confidenziale, “il caro Freddy era solito
imprigionare le sue vittime nei loro stessi incubi e sgozzarle mentre
dormivano.”
“Illogico.”
Stranamente, non era stato Spock a parlare.
Tutti i membri del gruppetto, Spock compreso, si voltarono interdetti
verso la porta. Tra le risate dell’irriconoscibile equipaggio
e le note energiche della musica, un altezzoso dottor McCoy fece il suo
ingresso trionfale nella sala. Tenendo le spalle esageratamente dritte
e le mani ben ancorate dietro alla schiena, si avviò
elegantemente nella loro direzione con andatura lenta e calcolata. I suoi occhi chiari e i capelli normalmente color nocciola erano ora di un nero
profondo, mentre la pelle solitamente abbronzata era di un irreale color
verdino che si intonava perfettamente alla sua divisa azzurra.
A completare il tutto, c’erano due rigide linee oblique al
posto delle sopracciglia e un bel paio di orecchie a punta.
A questa vista, tutti scoppiarono a ridere fragorosamente.
“Che azione illogica” esordì il dottore
con voce piatta sollevando un sopracciglio. “Non
comprenderò mai l’umorismo umano.”
“Dio, Bones, sei uguale…!” rise Kirk con
i lacrimoni agli occhi.
McCoy salutò tutti con un educato cenno del capo e si
rivolse infine a Spock. “Buona sera, compagno
vulcaniano” iniziò pacatamente. “Spero
che lei abbia passato una lieta giornata piena di serena
meditazione...” Non appena ebbe incontrato gli
occhi scuri del vampiro, gli angoli della bocca del dottore si
incresparono in un disperato tentativo di resistere
all’impellente bisogno di ridere. “No, scusate, non
ce la faccio…” ammise poi cedendo. “Va
bene che è Halloween, ma quei brillantini da dove saltano
fuori?!”
Uhura fece spallucce. “All’inizio del millennio si
era diffusa l’idea che al sole i vampiri avessero la pelle
luccicante.”
“Illogico” affermarono Spock e McCoy
all’unisono.
Il vulcaniano sollevò un sopracciglio, prontamente imitato
da McCoy. Scott soffocò una risata prendendo un sorso del
suo scotch.
“Capitano Kirk!” gridò d’un
tratto una voce tra la folla.
Spock si irrigidì di colpo.
Il capitano gli lanciò un’occhiata preoccupata.
“Tutto bene?”
“Sì…” iniziò
cautamente il vulcaniano guardandosi intorno confuso.
“Strano. Mi era parso di udire la voce di mia
madre.”
McCoy sogghignò. “Già, che
strano.”
Spock scrutò il medico con sguardo attento. Accorgendosi
dell’espressione astuta dipinta sul suo volto, si
voltò allarmato verso Kirk. “Jim, voglio sperare
che tu non abbia invitato anche-”
“Spock, ti abbiamo trovato finalmente!”
esclamò allegramente una streghetta dall’abito
vaporoso che era appena riuscita a districarsi dalla folla.
“Buonasera a tutti, è un vero piacere
rivedervi!”
Una serie di calorosi saluti ed esclamazioni di sorpresa accolsero
l’arrivo dell’ospite inaspettato.
“Buonasera a lei, Lady Amanda” iniziò
McCoy facendo alla donna un mezzo inchino. “È un
vero onore incontrare nuovamente la moglie del più grande
ambasciatore del nostro logico popolo vulcaniano, nonché
genitrice di uno dei più validi e infallibili computers
della storia.”
Quando la donna ebbe riconosciuto il medico, si portò una
mano alla bocca con espressione stupita e scoppiò a ridere.
“Madre” riuscì finalmente a proferire
Spock. Più che un saluto era sembrata
un’affermazione sconsolata.
“Oh, fatti un po’ guardare
tu…” sorrise Lady Amanda facendo scorrere lo
sguardo sul bel corpo del figlio. “Stai benissimo! Sembri un
autentico vampiro… non è vero, Sarek?”
chiese poi voltandosi verso la folla.
Il volto già pallido del Primo Ufficiale si fece di colpo
cadaverico.
Era assolutamente sconcertato. Come aveva potuto Kirk metterlo in una
situazione del genere? Ricacciando indietro la sensazione di tradimento
che lo aveva improvvisamente pervaso, il vulcaniano
raddrizzò le spalle e assunse una finta aria di sicurezza.
Se proprio doveva fare una brutta figura, almeno l’avrebbe
fatta con stile.
“Sarek!” chiamò ancora Amanda. Da dietro
un gruppetto di chiassosi guardiamarina, un vampiro dallo sguardo
corrucciato fece timidamente capolino. Sempre accigliata, la sagoma
scura raggiunse il gruppetto con andatura lenta e posata.
“Buonasera, signori” esordì
l’ambasciatore vulcaniano, leggermente impacciato dalle
piccole e candide zanne che gli spuntavano ai lati della bocca.
Nonostante la voce pacata e i modi tranquilli, i suoi occhi tradivano
un certo disagio.
Questa volta, per non rimanere a bocca a aperta come un idiota, Spock
fu costretto ad impiegare ogni singola briciola del proprio
autocontrollo.
“Buonasera a lei, ambasciatore Sarek” lo
salutò Kirk di rimando. “La ringrazio per essere
venuto. Spero davvero che il mio invito non l’abbia messa in
difficoltà.”
“Nessuna difficoltà, capitano” rispose
cordialmente Sarek reclinando leggermente la testa di lato.
“Nei miei lunghi e molteplici viaggi ho avuto modo di
prendere parte a manifestazioni culturali anche più inusuali
di questa, glielo posso garantire.”
“Interessante” commentò McCoy sollevando
un sopracciglio.
Sarek guardò il medico con la fronte aggrottata.
“Lei è il dottor McCoy, se non vado
errato.”
“Purtroppo mi vedo costretto a correggerla,
ambasciatore” rettificò McCoy impassibile.
“Unicamente per stasera il mio nome sarà
Spock.”
Lady Amanda scoppiò nuovamente a ridere, mentre un guizzo di
divertimento serpeggiava impercettibilmente attraverso gli occhi scuri
del marito. “Come vuole, Signor Spock. È comunque
un vero piacere rivederla.”
Il vero Spock corrugò tacitamente la fronte.
“Ora, vogliate scusarmi” disse McCoy portandosi
nuovamente le mani dietro la schiena. “Credo che
andrò a bere qualcosa insieme a questi due baldi redivivi,
se avranno la cortesia di accompagnarmi.”
“Il brandy è al tavolo nove…”
lo informò Scott ammiccando.
“Brandy?” ripeté McCoy guardando
l’ingegnere con una finta aria sconvolta. “I
vulcaniani non bevono brandy, signor capo ingegnere. Rischieremmo di
diventare divertenti, il che non sarebbe affatto una bella
cosa.” Detto questo, lanciò un’occhiata
furba al Primo Ufficiale e si allontanò insieme agli
zoppicanti Chekov e Sulu.
“La danza
delle streghe!” esclamò
improvvisamente Uhura battendo le mani contenta.
“È un classico, mia nonna la adorava!”
“Beh, mi sembra appropriata…”
osservò allora Scott appoggiando il proprio bicchiere sul
tavolo vicino. Con aria divertita, si avvicinò alla donna e
le porse lentamente il braccio sinistro. “Ti va di ballare,
mia tenebrosa ammaliatrice?”
La bella mulatta lanciò allo scozzese un’occhiata
complice. Finse di pensarci su per qualche secondo, poi il suo viso si
aprì in un magnifico sorriso. “Perché
no?” rispose con gli occhi che brillavano.
Leggermente impacciato dalle bende filacciose che gli dondolavano
attorno al corpo, Scott accompagnò orgogliosamente la sua
dama fino alla pista da ballo.
“Balliamo anche noi, caro?” chiese Amanda
voltandosi verso Sarek.
L’ambasciatore esitò. “Temo di non
conoscere i passi, Amanda.”
“Ma che dici” rise la donna, “non ci sono
passi. Devi semplicemente seguire il ritmo della musica.”
Il vampiro raddrizzò le spalle e guardò
ostentatamente da un’altra parte.
“Spock?” chiese allora Amanda passando speranzosa
al figlio.
“Madre, non so se…”
“Lady Amanda” lo interruppe Kirk affiancandosi
rapidamente alla donna, “le chiedo di concedermi
l’onore di questo ballo.” Sfoggiando uno dei suoi
sorrisi più affascinanti, Kirk si chinò a
baciarle galantemente una mano.
Lady Amanda ridacchiò. “Mi farebbe davvero piacere
danzare con lei, capitano” rispose contenta lanciando a i
suoi due vulcaniani uno sguardo del tipo
questo-sì-che-è-un-vero-cavaliere. Prendendola
elegantemente a braccetto, Kirk la condusse alla pista da ballo.
“È tutto così illogico”
commentò Sarek aggrottando la fronte.
“Concordo pienamente” annuì Spock con
convinzione.
“Posso chiederti che cosa ti ha spinto a partecipare a questo
raduno folkloristico?” chiese allora l’ambasciatore
guardando il figlio con velata curiosità.
“Ordini del capitano” rispose lui semplicemente.
“Potrei chiederti la stessa cosa, padre.”
“Ordini di tua madre.”
“Lo sospettavo” ammise Spock.
“Quando prende una decisione è estremamente
difficile farle cambiare idea… deve ottenere a tutti costi
ciò che vuole. Ammetto che in certe situazioni la sua
decisione risulta leggermente sconcertante.”
“Capisco…” annuì Spock
soprappensiero. “Mi ricorda molto una persona che
conosco” commentò osservando il capitano
volteggiare leggero sulla pista da ballo e muoversi fluidamente a ritmo
di musica. “La testardaggine deve essere una tratto tipico
della razza umana.”
“Assolutamente vero.”
“Ad ogni modo, sembra serena” osservò
Spock seguendo sua madre con lo sguardo.
“Vero anche questo” concordò Sarek
osservando a sua volta la moglie. “Sarà anche una
donna cocciuta ma, se non altro, basta davvero poco per renderla
felice, sentimento che gli mani tengono in massima
considerazione.”
I due vulcaniani rimasero zitti per un po’ a osservare
l’equipaggio mascherato danzare al centro della stanza
affollata.
“Padre” iniziò Spock dopo qualche
minuto, “sembra che tutti siano molto presi dalla
festa.”
“Infatti.”
“Propongo di lasciare il salone ora che non ci sta guardando
nessuno.”
“Trasgredendo così agli ordini del tuo diretto
superiore, nonché a quelli di tua madre?”
“Ci siamo presentati alla festa come richiesto”
puntualizzò Spock lanciando al padre un’occhiata
astuta. “Tecnicamente non faremmo nulla di male andandocene a
questo punto della serata. Potrei offrirti qualcosa da bere nei miei
alloggi… lì c’è molto
più silenzio.”
Sarek guardò il Primo Ufficiale con velato stupore.
“La tua logica è impeccabile, figlio
mio.”
“Grazie” replicò Spock leggermente
compiaciuto. “Suggerirei di utilizzare l’uscita
secondaria. Da quella parte, prego.”
Con ostentata nonchalance, i due vampiri si diressero verso il fondo
poco illuminato della sala.
“Sarek! Spock!” li richiamò
immediatamente la voce di Lady Amanda.
I due vulcaniani si lanciarono un’occhiata molto eloquente e
si voltarono con calcolata lentezza. La donna si affrettò
verso di loro, seguita dal capitano Kirk. “Sì,
madre?”
“Ve la stavate svignando, eh?” chiese lei con finta
aria di rimprovero.
“Svignando?” ripeté Spock guardando il
padre con aria confusa. “Ovviamente no. Che idea
bizzarra.”
“Stavamo solo andando a prendere qualcosa da bere”
spiegò Sarek tranquillamente. Era la verità,
dopotutto.
“Mh-mh, certo” disse Amanda scrutando attentamente
suo marito.
“Volete una bibita anche voi?” si
informò cortesemente il Primo Ufficiale.
“Sei molto gentile, Spock. In effetti io gradirei davvero un
bicchierino di brandy danubiano…” rispose Kirk con
aria pensosa.
Spock sollevò il sopracciglio destro.
“Io invece prenderò un po’ di vodka
aromatizzata alla fragola” aggiunse Amanda allegramente.
Sarek sollevò il sopracciglio sinistro.
“È tutto?”
“Sì, grazie, siamo a posto
così” assicurò la donna lanciando al
capitano un’occhiata furba.
Con un brusco cenno del capo, i due vulcaniani si avviarono verso il
buffet.
“Vi aspettiamo qui!” gridò loro dietro
Amanda.
Quando ebbero raggiunto la tavola imbandita, Spock sbirciò
cautamente oltre le spalle dell’ambasciatore. Da lontano,
Kirk gli lanciò un radioso sorriso a trentadue denti.
“Temo che sarà una lunga serata” disse
poi riconoscendo negli occhi di Sarek la propria insofferenza.
“Concordo pienamente,
Spock.”
È la prima
volta che scrivo qualcosa con Sarek e Amanda, spero che non mi siano
venuti troppo OOC… ma mi piacciono tanto loro due!! Credo
che siano una coppia davvero bellissima! ---> SVISTA CORRETTA! Grazie, Arin, è stato un lapsus imperdonabile XDD (ma... gli occhi di Bones non sono azzurri azzurrissimi? ** Ah! Forse ti riferisci a Karl Urban?? In questo caso ti capisco, quell'uomo piace molto anche a me ^^)
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