Un chiodo fisso, inutile fingere con se stessa, Andrè occupava totalmente i suoi pensieri.
Non era stato facile ma ormai si era abituata all'idea di svegliarsi la mattina pensando a lui, addormentarsi la sera
pensando a lui e affrontare la giornata continuando a pensare a lui, si stupiva di come riuscisse nonostante tutto a
portare avanti i suoi impegni in modo impeccabile, il suo lavoro non ne aveva risentito, era come se fosse normale che una
parte della sua testa fosse dedicata a lui tanto che un pensiero spaventosamente reale si era fatto largo tra tutti gli
altri "era sempre stato così!"
Il viaggio da casa alla caserma era il momento che preferiva, poteva fantasticare su dove e come l'avrebbe incontrato,
oppure su cosa si sarebbe inventata per chiamarlo nel suo ufficio, di conseguenza odiava invece il viaggio di ritorno, lui
rientrava sempre più raramente a casa a causa dei turni e anche se era libero preferiva rimanere in caserma con i suoi
amici e soprattutto con Alain e di questo non riusciva a darsi pace.
Colpa sua era solo colpa sua se aveva perso tutto, se aveva perso lui!
Con quel malinconico pensiero arrivò in caserma di pessimo umore, lasciò il cavallo nelle scuderie e si avvio per
raggiungere il suo ufficio, voleva chiudercisi dentro il prima possibile, tanto era soprapensiero che non si accorse
minimamente di nessuno dei soldati che incontrandola sulla loro strada le avevano rivolto il saluto militare, anche Alain
che era tra quei soldati rimase stranito, il comandante non mancava mai di rispondere cordialmente al saluto dei suoi
sottoposti, guai in vista pensò.
Aveva raggiunto il corridoio che portava al suo ufficio quando a un tratto senti come una scossa alla mano sinistra, il
secondo successivo si accorse che l'origine della scossa era dovuta all'incontro fugace tra la sua mano e quella di un
soldato, ma non un soldato qualunque, era LUI, che si permetteva ancora nei momenti in cui era sicuro che nessuno li
avrebbe visti di prendersi della libertà, che apparivano ai loro occhi come un pretesto per farla arrabbiare, per
riaccendere il vecchio fuoco della sfida che c'è sempre stato tra di loro, ma ultimamente lei non riusciva più a
prendersela con lui, adesso che lei viveva grazie a quei piccoli, rari, ma così preziosi attimi di confidenza in cui le
sembrava di tornare indietro nel tempo, prima di quella notte, prima che qualcosa si rompesse, prima di tutto.
Alzò lo sguardo che aveva precedentemente tenuto basso per tutto il tragitto e si scontrò con la sua luce preferita, una
luce verde smeraldo che brillava con un'intensità tale che sembrava volesse recuperare la mancanza di luce della sua
gemella, un sorriso incantatore sembrava proprio volesse stuzzicarla per vedere la sua reazione ma lei lo sorprese, rispose
con un sorriso ammiccante e un ingenuo "Buongiorno", poi prosegui verso il suo ufficio, la tentazione di voltarsi era
fortissima ma non lo fece, chissà che faccia avrà ma riuscì a resistere per la buona riuscita del suo piano.
Andrè rimase inebetito...dov'era finita la sua Oscar, l'algida guerriera che avrebbe tentato di trafiggerlo per un gesto del
genere, non ci capiva più nulla ma avrebbe indagato, sarebbe andato fino in fondo alla questione, il suo cuore gli diceva
che forse qualcosa stava cambiando ma la sua mente ormai troppo lucida e razionale dopo 20 anni di delusioni gli vietava di
illudersi.
Continua......
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