Questa One-Shot
è dedicata a :
Nerazzurra
Barbarak
_Zafry_
Nausicaa
Che mi seguono sempre con affetto ed apprensione.
Siete grandi
ragazze!!!
Halloween Party
Un
raggio di
luce fioca entrò dalla finestra arcuata della stanza e si
andò a posare mesto
sul viso del ragazzo che la occupava, svegliandolo del tutto.
La sera
prima si era dimenticato di chiudere le tende del letto a baldacchino,
gli
allenamenti di Quiddich lo avevano stremato e tornato in camera
l’unica cosa di
cui si era preoccupato era di fare una doccia bollente e di infilarsi
sotto le
coperte.
Aprì
lentamente un occhio per guardare l’orologio che aveva al
polso.
Le sette e
trenta.
Presto,
troppo presto per una domenica mattina uggiosa come quella.
Fu
così che
con lieve sventolio della sua bacchetta richiuse le tende e si
abbandonò al
sonno.
Fu svegliato
qualche tempo dopo da un leggero bussare alla porta.
<<
Draco? >> disse una voce. << Draco ci
sei?>>
<<
No
Blaise, non ci sono >> rispose lui.
Sentì
l’amico armeggiare con la serratura e qualche secondo dopo la
porta si aprì.
<<
E
se fossi stato con una ragazza? >> chiese Draco ormai del
tutto sveglio.
<<
Mi
avresti certamente invitato ad unirmi a voi. >> rispose
l’altro.
Blaise non
aveva tutti i torti infondo, pensò Draco.
<<
Cosa vuoi Blaise di mattina presto? >> chiese.
<<
Non
è presto sono le dieci e comunque volevo sapere se oggi
pomeriggio hai
intenzione di venire ad Hogsmeade con me e Theo. >>
Hogsmeade
con lui e Theo, significava affrontare l’insistente pioggia
che ora batteva
impetuosa sui vetri del castello, no grazie.
<<
No
Blaise, voi andate io ho sonno mi farò una bella
dormita.>> rispose.
L’amico
alzò
le spalle e se ne andò senza dire altro e Draco finalmente
fu lasciato da solo.
Erano
già le
tre del pomeriggio quando il Serpeverde si decise ad uscire dalla sua
stanza
per dirigersi in biblioteca, gli era appena venuto in mente di dover
finire
quell’assurda ricerca sugli Animagi per la Vecchia Bacucca.
Draco
Malfoy odiava profondamente la biblioteca ed
ogni tipo di fauna che viveva al suo interno.
Questo
pensava il Principe delle Serpi mentre entrava in
quell’orribile posto e i suoi
occhi cadevano su di una ragazza in particolare: la regina.
Esatto,
perché quella era l’unica definizione che si
poteva dare di lei, una regina,
più esattamente la Regina dei Grifondoro.
Hermione
Granger era seduta in un grande tavolo centrale, le gambe accavallate
l’una
sopra l’altra lasciavano scoperta una generosa porzione di
pelle delle cosce
che risaltavano da sotto la gonna della divisa di Hogwarts.
Merlino! Pensò Draco E’ fantastica.
Questo era
chiaramente ciò che pensava ogni qualvolta la vedeva, questo
e…
Che spreco!!!
Per quale
motivo una creatura così fantastica sprecasse le sue
giornate dentro
quell’orrendo e puzzolente tugurio a Draco non era dato
saperlo, quello cha sapeva
era che le avrebbe volentieri dato altro da fare, soprattutto di
domenica.
Un morbido
boccolo bruno le cadde sul libro ma lei parve non accorgersene,
continuò
imperterrita ad affondare quel delizioso nasino nell’immenso
libro di
Incantesimi avanzati che la impegnava, il ragazzo si ritrovò
a fissare
incredulo quel ciuffo di capelli e desiderare di poterlo toccare, fosse
anche
solo per rimetterlo al suo posto.
<<
Malfoy questa si chiama biblioteca e la
gente ci viene per studiare, non per fissare le mie gambe.
>>
Cazzo.
<<
Non
fissavo certo quelle ma il libro che stai studiando, la befana Mc
Granitt ci ha
assegnato un compito come ben sai e quel tomo mi serve. >>
Lei
alzò gli
occhi per un solo istante e per un misero secondo i loro sguardi si
incontrarono, determinazione e disprezzo.
Leggerli
negli occhi della Granger era sempre stato fastidioso.
Primo
perché
lei era una mezzosangue, secondo perché lei era anche una
Grifondoro e non da
ultimo perché era una delle poche in tutta Hogwarts a non
aver mai fatto visita
alle sue lenzuola.
La ragazza
chiuse bruscamente il libro e lo buttò sul tavolo alzandosi
di scatto dalla
sedia.
<<
Tieni Malfoy, è tutto tuo, tanto ormai avevo finito.
>> disse.
La vide
sistemarsi la gonna con rapidi gesti delle mani e raccogliere da terra
la borsa
piena di libri di testo.
<<
Te
ne vai Mezzosangue? >> chiese.
<<
Si
Malfoy, questa biblioteca è troppo piccola per entrambi.
>> si sentì
rispondere prima che la ragazza gli girasse le spalle e se andasse.
Draco rimase
immobile a fissarla allontanarsi, col suo passo fiero e deciso.
Questa biblioteca
è troppo piccola per
entrambi aveva
detto.
Una
mezzosangue si era permessa di insultarlo in pubblico.
Non sarebbe
dovuto accadere mai più.
Le sue mani
si strinsero e le nocche delle dita cominciarono a dolergli.
Doveva
fargliela pagare, le avrebbe fatto vedere chi era Draco Malfoy, anzi,
glielo
avrebbe fatto provare.
<<
La
caccia è aperta mezzosangue e la mia preda sei
tu.>>
La grande
tavolata dei Grifondoro era in fermento quella mattina, facce
sorridenti ed
ammiccanti continuavano a fare capolino da ogni dove ed i continui
bisbigli
erano oramai diventati alquanto chiassosi.
Facendo il
suo ingresso nella sala Draco era stato subito attirato dal ronzio che
proveniva dai Grifoni che sembravano aver trangugiato un intero
calderone di
Felix Felicis e non aveva potuto trattenere una smorfia di disgusto,
tutta
quell’agitazione di prima mattina lo metteva proprio di
malumore.
<<
Che
hanno quelli là stamattina? >> aveva chiesto a
Blaise una volta seduto a
tavola.
L’amico
aveva alzato le spalle in un gesto di noncuranza tipico di lui.
<<
Mah, sembra che stiano organizzando una festa per stasera, sai dopo il
banchetto. >>
<<
Perché? >> chiese Draco .
<<
E’
Halloween, sai…tradizioni babbane, sembra che loro si
mascherino e facciano
festa tutta la notte e quest’anno i Grifoni vogliono
accogliere questa
tradizione. >> rispose Blaise.
<<
Che
coglioni >> si limitò a ribattere.
<<
Solo tu la pensi così sai? Qui c’è
gente che sta facendo carte false per
imbucarsi, sembra che siano riusciti ad ottenere anche degli alcolici.
>>
disse l’amico.
<<
Alcolici? E come pensano di farli passare sotto il naso di Silente?
>>
chiese.
<<
Questo non lo so, ma non credo che la cosa possa essere un grosso
problema…
sai… gli organizzatori sono i Famosi Tre, a loro tutto
è concesso. >>
A quelle
parole Draco sembrò risvegliarsi da un sonno lungo e
profondo, se prima la
conversazione era stata per lui solo un pretesto per poter guardare la
sua
Regina ed apparire comunque disinteressato, ora le cose erano cambiate.
Si
girò
repentinamente verso Blaise che ora lo guardava con rinnovato
entusiasmo.
<<
Io
so come entrare. >> disse risoluto.
<<
Oh
Oh! Adesso vuoi andarci? >> lo derise l’amico.
<<
Esatto, adesso voglio andarci. >> si limitò a
rispondere.
Camminava
come al solito tutta impettita verso l’aula di
trasfigurazione non prestando
nessuna attenzione a chiunque avesse attorno e sfogliando
distrattamente la
Gazzetta Del Profeta di quella mattina, Draco la vide aggrottare
leggermente le
sopracciglia, probabilmente aveva letto qualcosa che non le era
piaciuto
affatto.
Si stava
avvicinando velocemente al punto in cui si trovava lui, nascosto
nell’ombra tra
due statue alla fine del corridoio, aspettò il momento
più opportuno poi
sgusciò fuori davanti a lei.
Non si
scompose nemmeno di un millimetro come se avesse sempre saputo che lui
fosse
nascosto là sotto in attesa.
<<
Malfoy buongiorno. >> disse fermandosi a pochi passi.
<<
Vieni con me alla festa di stasera. >> disse lui secco.
<<
Non
ci penso neanche.>>
<<
Non
era una domanda Granger, io non chiedo mai. >>
<<
Non
era una risposta Malfoy, stavo solo facendo una constatazione.
>>
Detto questo
fece per allontanarsi e proseguire lungo il corridoio ma lui non glielo
permise.
<<
Non
faccio serenate né stronzate di questo genere Granger, non
mi inginocchio davanti
ad una ragazza come uno stronzo qualunque, non è mia
abitudine chiedere nulla.
>> la vide roteare gli occhi in un gesto che esprimeva
tutta la sua
impazienza, ma lui non aveva ancora finito , non con lei.
<<
Ma
la particolare situazione non mi permette altrimenti,
quindi…. Hermione sarei
molto felice di accompagnarti alla festa di stasera, vuoi farmi da
dama?
>>
La vide
spalancare gli occhi e subito dopo tornare al solito atteggiamento di
indifferenza, una maschera che era riuscito ad incrinare solo per pochi
secondi.
<<
La
festa inizia a mezzanotte, si terrà nella Stanza delle
Necessità, il modo per
entrare lo sai. >>
Quella sera
la Sala Grande era ricolma di addobbi di ogni genere, oltre ai soliti
stormi di
pipistrelli che svolazzavano qua e là allegramente
infastidendo la fauna
femminile della scuola c’erano anche zucche di ogni Casa:
magnifici Grifoni
intagliati facevano la loro bella mostra sulla tavolata dei discendenti
di
Godric e infide Serpi illuminate dalle candele danzavano sulle ombre
dei figli
di Salazar.
Il soffitto
incantato non rispecchiava più il clima esterno ma
continuava ad illuminare la
sala con lampi improvvisi e risate glaciali provenienti da
chissà dove.
Grandi
ragnatele fumose pendevano da ogni angolo e Draco era disposto a
giurare di
averne vista una con tanto di ragno fare bella mostra di se sul
cappello di un
sorridente Silente.
Anche
entrando l’eccitazione per l’imminente festa era
palpabile, tutte le matricole
indistintamente dalla Casa a cui appartenessero bisbigliavano fra loro
cercando
di scoprire l’ubicazione del party dell’anno,
naturalmente non ci sarebbero mai
riusciti in quanto era riservato esclusivamente a studenti dal quinto
anno in
avanti e Draco era convinto che la Granger avesse messo una linea
dell’età
davanti l’arazzo di Barnaba
di Barmy che combatte con i Troll.
Sedendosi
scoccò il solito sguardo al tavolo dei Grifoni e colse per
un solo attimo un
riflesso dorato, la mezzosangue lo stava fissando con
intensità, ed in
quell’istante si rese conto che mai aveva desiderato che
poche ore passassero
veloci come pochi minuti.
Appena aveva
messo piede nella Stanza Delle Necessità aveva pensato di
aver sbagliato porta,
o forse era passato davanti l’arazzo due volte invece che
tre, poteva quella
essere una festa di Grifondoro?
Dentro
quella maledetta stanza ci saranno state almeno cinquecento persone, la
maggior
parte di loro era stipata nella piccola pista da ballo e si muoveva
indistintamente a ritmo dell’altissima musica Babbana diffusa
da aggeggi
quadrati appesi alle pareti.
Sembra
un’arena per maiali da combattimento.
Pensò
Draco,
le labbra piegate in un ghigno di disprezzo.
Dal lato
opposto della sala c’era il bar, ovviamente semivuoto, vista
la calca che si
era creata nella pista, Draco decise che si sarebbe fatto una bevuta in
attesa
della mezzosangue.
Si sedette
sullo sgabello vicino al bancone e aspettò di venire servito
dalla barista,
osservandola attentamente.
Non potava
vederla in faccia ma aveva lunghi capelli neri raccolti in uno chignon
sopra la
testa ed un lungo mantello altrettanto nero da sotto al quale facevo
capolino
un paio di scarpe nere lucide.
Appena si
voltò verso di lui per servirlo a Draco prese un colpo.
Hermione
Granger lo guardava di sottecchi da sotto il pesante mantello di lana.
<<
Allora Malfoy, tu da cosa sei vestito? >> gli chiese.
<<
Da
Draco Malfoy, credo di essere già spaventoso di mio senza
l’ausilio di
nient’altro mezzosangue. >>
La vide
ridere sotto i baffi.
<<
Allora cosa ti servo? >>
<<
Un
Firewhiskey liscio.>> rispose.
<<
In
arrivo Serpe!>>
La vide
prendere la bottiglia con mani attente ed aprire il tappo per versare
nel bicchiere
vuoto il liquido ambrato.
<<
E
tu mezzosangue da cosa sei vestita? >> chiese.
<<
Come non si vede? >> disse lei facendo una piroetta su se
stessa e
consegnando poi il bicchiere al suo proprietario.
<<
No,
veramente no. >>
Lei rise di
gusto senza mai allontanare lo sguardo dai suoi occhi.
<<
Forse se togliessi il mantello sarebbe più chiaro
>> disse.
Con mani
sicure la guardò slacciarsi gli alamari e sentì
il mantello cadere a terra.
Indossava un
paio di pantaloni di pelle nera ed una canotta di chiffon attillata,
sempre
nera, aveva trasfigurato i capelli, ora erano lisci e dello stesso
colore degli
abiti.
Stava per
chiederle se si era vestita da vedova quando vide al suo braccio
sinistro
qualcosa che gli fece trattenere il respiro per diversi secondi: un
teschio
nero con un serpente che gli usciva dalla mandibola.
<<
Sei
impazzita? >> le chiese irato.
<<
No,
sono travestita. Non ti arrabbiare Malfoy se è vero che sei
il mio
accompagnatore a questa festa, almeno facciamo una bella coppia no?
L’erede dei
Malfoy e la Mangiamorte. >> si sentì
rispondere.
Fu in
quell’esatto istante che qualcosa scattò nella sua
testa, afferrò la
mezzosangue per un polso e la trascinò in un angolo
sovrastandola completamente
con il suo corpo.
<<
Se
fossi ancora legato alle assurde credenze di mio padre saresti
già morta e
sepolta, se sei qui evidentemente esse non mi riguardano
più. Quindi non ti
azzardare a fare mai più battute su cose che non puoi capire
e cancella
quell’assurdo tatuaggio dal tuo corpo, o il tuo sangue
sarà ancora più sporco
del mio. >> le soffiò ad un centimetro dal
viso.
La vide
abbassare gli occhi e incassare la spalle.
<<
Mi
spiace Malfoy, pensavo sarebbe stato divertente, invece evidentemente
non lo
era…. >> la sentì sussurrare
avvicinandosi a lui.
Quella
ragazza era come una calamita, una maledetta calamita che continuava ad
attirarlo a sé in ogni istante.
I loro corpi
erano oramai talmente vicini che il suono rimbombante della musica e
del
chiacchiericcio era scomparso, ora c’erano solo loro due e si
guardavano negli
occhi come mai avevano fatto prima.
<<
Andiamo da un’altra parte. >>
Le sue
labbra si erano mosse senza che lui avesse avuto modo di fermarle ed
ora la
mezzosangue lo guardava con occhi spalancati e respiro irregolare.
Pian piano
la vide prendere una decisione e si aspettò a breve un
sonoro schiaffo sul
viso, chiuse gli occhi in attesa del colpo.
Quello che
sentì però fu molto diverso da ciò che
si aspettava, un paio di soffici labbra
ora stavano ricoprendo le sue, in un casto bacio che sostituiva ogni
risposta.
Spalancò
gli
occhi guardandola, un sorriso sornione sul viso ed i capelli tornati al
loro
colore normale.
<<
Andiamo >> la sentì rispondere.
Stava ancora
dormendo, i grandi boccoli castani sparsi sul cuscino come soffici
nuvole brune
al tramonto, il viso rilassato, un accenno di sorriso ed un respiro
regolare e
tranquillo.
Era serena,
o almeno così sembrava.
Il solito
raggio di luce entrò a stuzzicarle il viso, la nuova luce
appena accennata
diede alla sua pelle rosea un tocco di colore in più,
facendola sembrare
pericolosamente ad un angelo, ma lei non si mosse nemmeno di un
millimetro.
Serena ma
stanca.
A questo
pensiero Draco non poté fare a meno di sorridere, il
testosterone che era in
lui lo rendeva alquanto gongolante a riguardo .
Non si
poteva certo dire che non le aveva fatto passare una bella serata,
probabilmente la migliore della sua vita.
Un ghigno
gli si impresse sul viso, la Regina era nel suo letto, ora era sua.
Un leggero
movimento lo fece distrarre dai suoi pensieri, la vide aprire gli occhi
piano.
<<
Buongiorno Mezzosangue, dormito bene? >> le disse.
<<
Benissimo, grazie. >> rispose lei angelica.
Riuscì
a
spiazzarlo ancora una volta, l’innocenza nella sua voce non
era sparita,
nonostante la sera prima gli era sembrato che il suo candore stesse
scivolando
via sotto all’esperto tocco delle sue abili mani da pianista
ora era ancora là,
niente imbarazzo nelle sue parole, nessun doppio senso, solo
sincerità.
In quel
momento la vide girarsi ed un luccichio tra le coperte
attirò la sua
attenzione.
<<
Oh,
e questo cos’è? >> chiese lei
prendendo in mano un monile che Draco
conosceva più che bene.
Fissò
per un
momento il serpente d’oro bianco che si attorcigliava attorno
alla base
dell’anello.
<<
Uno
stupido gioiello di famiglia. >> si limitò a
rispondere.
<<
E’
l’anello di Famiglia vero? Secondo me è bellissimo
>> rispose lei, un
leggero rossore sul viso.
La
fissò
esterrefatto, stava veramente dicendo che quell’assurda
chincaglieria le
piaceva?
<<
Puoi tenerlo, non me ne faccio più nulla, non
c’è più nessun motivo per me di
conservarlo, mio padre è morto e con lui tutti i suoi
assurdi propositi.
>> ribatté.
Il
voltò
della mezzosangue si illuminò all’improvviso ed
uno strano sorriso le comparve sul volto.
<<
Morgana!
E’ così tardi! Scusa ma devo proprio andare a
lezione, ci vediamo dopo!>>
disse tutta di fretta.
Con un
piccolo colpo di bacchetta si vestì e fece per uscire dalla
stanza.
Nessuno lascia il
mio letto senza permesso
mezzosangue, questo lo dovrai imparare a tue spese. Pensò.
Aprì
la
porta che si era appena chiusa alle spalle della ragazza e fece per
dirigersi
verso l’uscita, ma con sua grande sorpresa vide che la
mezzosangue non stava
uscendo dal dormitorio ma lo stava attraversando per raggiungere la
parte femminile.
Che
sta facendo?
L’incredulità
si trasformò in sospetto nell’esatto istante in
cui lei si girò verso di lui e
gli sorrise, non un sorriso angelico, non uno di quelli che gli aveva
fatto
quel giorno in biblioteca, questo somigliava più ad una
smorfia, un ghigno.
Continuò
a
seguirla, le gambe oramai non seguivano più i suoi ordini ma
continuavano a
correrle dietro.
La vide
fermarsi e bussare ad una porta.
Draco
conosceva bene quella stanza in particolare, e sapeva che chi era al
suo
interno non avrebbe affatto gradito la visita della mezzosangue.
L’uscio
si
aprì di scatto ed una folta chioma bionda e lucente fece
capolino da essa.
Il ghigno
della Granger divenne sempre più marcato.
<<
Ciao Greengrass >> parole dure e sferzanti, ma
dov’era finito l’angelo
bruno che dormiva nel suo letto?
<<
Granger, sei venuta a dichiararti sconfitta immagino. >>
disse Astoria.
Nessuna
risposta solo un luccichio, oro bianco e smeraldi, un anello di
serpente era
appena volato sulle mani di un attonita Astoria Greengrass.
Il ghigno
sul volto della mezzosangue ora si era trasformato in una risata, secca
e
pungente come la neve di Gennaio mentre gli occhi di Astoria
incontrarono
quelli di Draco, spettatore involontario di quella schermaglia.
<<
Sono andata a letto con il tuo futuro ricchissimo maritino Greengrass,
mi devi
cento galeoni. >>.
Se non
avesse visto le labbra muoversi Draco non avrebbe mai pensato che a
parlare
fosse stata proprio la ragazza che pochi minuti prima dormiva beata con
la
testa sul suo cuscino.
Vide Astoria
sbiancare.
<<
Non
erano questi i patti. >> disse alla Grifondoro.
<<
No,
i patti erano che se fossi riuscita a portarmi a letto uno stupido
Serpeverde
mi avresti dato cento galeoni. Io ho fatto di meglio, ho irretito il
Principe
di Serpeverde quindi diciamo che ho stravinto la nostra piccola
scommessa.
>>
Una
scommessa? Astoria aveva scommesso con la mezzosangue?
Vide i loro
occhi incontrarsi, e poi vide quella che sarebbe stata la sua futura
moglie
abbassare lo sguardo.
<<
Volevi una prova giusto? L’anello mi sembra valido ma sai se
non mi credi
potresti sempre chiedere al diretto interessato. >>
La
mezzosangue non fece in tempo nemmeno a finire la frase che gli occhi
di
Astoria si rivolsero a lui e Draco non potè fare altro che
abbassare lo
sguardo.
Un’altra
fredda risata, ora Draco la riconosceva, era quella della Regina di
Grifondoro.
<<
Sai
una cosa Greengrass? I tuoi soldi puoi tenerteli, ora volgiate scusarmi
ma ho
fame, vado a fare colazione. >>
E detto
questo si allontanò con un incedere sicuro ed un passo
felpato che Draco non le
aveva mai visto.
Prima ancora
che se rendesse conto si trovò a seguirla, la
bloccò poco fuori i dormitori,
sbattendola contro il muro di pietra dei sotterranei.
Incrociò
il
suo sguardo e ci lesse vittoria altro che angelo, quella era un demone.
<<
Vuoi il bis Malfoy? >>
<<
No,
voglio solo sapere perché. >>
<<
Perché cosa? >>
<<
Perché
l’hai fatto Granger? >>
<<
Te
l’ho detto, una stupida scommessa… >>
<<
Cosa ti ha fatto Astoria? >>
<<
A
parte credersi la regina del mondo perché fra un paio di
anni vi sposerete
intendi? >>
<<
Dimmi che ti ha fatto. >>
Silenzio, la
vide abbassare gli occhi e per un secondo credette di vederla piangere,
poi
però sembrò riprendersi.
<<
Era
a letto con Ron, io sono entrata nella stanza e li ho beccati, da quel
momento
non ha fatto altro che insultarmi, crede che non sia stata in grado di
tenermelo stretto. >>
Detto questo
con un gesto brusco scostò il corpo di Draco dal muro e fece
per allontanarsi.
<<
Se
la può tenere. >> disse lui
all’improvviso. << La Greengrass, se la
può tenere Weasel , scioglierò il contratto.
>>
Lei non
rispose e fece altri due passi con l’intenzione di andare via.
<<
Un’
ultima cosa mezzosangue >> la fermò lui
<< Non sono stato il primo
vero? >>
Un attimo di
silenzio e poi lei si girò verso di lui.
<<
Neanche il secondo se proprio lo vuoi sapere>> disse, un
sorriso
compiaciuto sul volto << ma certamente il migliore.
>>
E
così dicendo si allontanò, il passo sicuro,
le spalle erette, una vera Regina.
La sua
Regina.
FINE
:::::::::: ANGOLO AUTRICE
::::::::::
Eccomi
di nuovo con voi con una One-Shot di Hallween per tutte le appassionate
della coppia Draco/Hermione, chi già mi conosce
saprà che non sono una grande amante della solita Coppia
Hermione verginelle e Draco Dio del sesso ed in questa one-shot
confermo il mio femminismo sfegatato, è stato un piacevole
intermezzo per me scriverla quindi spero lo sia stato altrettanto per
voi leggerla.
Ed ora due o tre link su cui cliccare:
QUI
troverete la mia Long Fiction su Draco ed Harmione "Orgoglio
e Coraggio"
QUI
invece troverete delle Drabble tratte da "Orgoglio e Coraggio"
QUESTO
è il mio account facebook se volete aggiungermi agli amici.
Per il resto che dirvi se non... commentateeeeee e naturamente......
ATTENZIONE! QUESTA SHOT E' PARTE DI UNA LONG SCRITTA DA NAUSIKAA87 ED INTITOLATA "EVA CONTRO EVA", VE NE CONSIGLIO LA LETTURA!
Buon
Halloween
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