Disclaimer:
i personaggi di Merlin (in questo caso Artù e Morgana) non
mi appartengono e tutto ciò che è scritto in
queste righe è frutto della mia fantasia. Nessun scopo di
lucro.
Un'aria fresca riempiva la stanza; le
leggere tendine della finestra sventolavano delicatamente.
Una notte per tutti così tranquilla ma
non per qualcun'altro.
Morgana giaceva nel suo letto avvolta
nelle candide lenzuola di pura seta. Di tanto in tanto si muoveva a
piccoli scatti; probabilmente si trovava in preda a qualche incubo.
Improvvisamente si destò dal suo
sonno, mettendosi a sedere.
Stavolta non aveva urlato,
fortunatamente..anche se in realtà avrebbe dovuto.
In fretta si alzò e prese una candela.
Uscì dalla camera e iniziò ad aggirarsi per i
corridoi.
La candela emanava un po' di luce.
I veli della sua camicia da notte
strisciavano lungo il pavimento man mano che avanzava. A piedi scalzi
continuò a camminare finchè non giunse dinanzi ad
una porta: quella
della camera di Artù.
Assunse una smorfia di indecisione ma
non appena mise una mano sulla fredda maniglia, qualcuno da dietro le
poggiò le mani sulle spalle: lui.
Lei si voltò impaurita..non poteva
immaginare.
<< Oh, Artù..sei tu
>>,
rispose sollevata.
<< Già >>,
poi proseguì
<< Morgana cosa ci fai nelle mie stanze e per di
più a
quest'ora? >>
<< Potrei dire lo stesso di te.
E' strano che tu sia in piedi >>
<< Avevo bisogno di una boccata
d'aria visto che non riuscivo a prendere sonno ma adesso..avevo
intenzione di riprovarci >>, disse facendo cenno di
entrare.
Ma lei lo fermò immediatamente.
<< No, Artù aspetta...
>>
<< Dimmi >>
<< Io... >>,
pronunciò con
un filo di voce.
<< Entra e ne parliamo
>>.
Lui chiuse la porta alle loro spalle e
prese la candela che Morgana portava fra le mani per poi posizionarla
su un candelabro.
La fece sedere davanti al camino
nonostante fosse spento. La mora si decise a parlare.
<< Ecco..io ho sognato che domani
morirai in battaglia >>.
Artù rise di ciò con
menefreghismo.
<< Io non voglio che accada, non
posso permetterlo.. Ti supplico non andare in battaglia
>>,
affermò desolata.
Lui si versò dell'acqua in un
bicchiere e iniziò a sorseggiarla. Portava dei pantaloni
neri che
gli stavano a pennello e una vestaglia corta di seta bordeaux che
aderiva perfettamente al suo corpo.
<< Tranquilla, non c'è
motivo di
preoccuparsi..andrà tutto bene, come sempre >>
<< Ma io ti penserò
ugualmente.
Mi sembrerà di impazzire >>
Morgana, in realtà, provava qualcosa
di più per Artù..da sempre, nonostante fosse il
suo fratellastro. E
non proprio nemmeno quello, dato che facevano parte di famiglie
diverse.
<< Perchè tutta questa
preoccupazione, Morgana? E' più del solito. >>
Lei si alzò in piedi e gli si
avvicinò, abbassando lo sguardo. Poi disse:
<< Perchè io ti amo,
Artù e la
sola idea che ti possa succedere qualcosa di grave..io..
>>
Era stata davvero coraggiosa a
pronunciare tali parole.
Artù strabuzzò gli occhi; la
fissò incredulo.
<< So che anche tu mi ami e che
mi hai sempre amata ma..non hai mai voluto ammetterlo >>,
poi
continuò << A me non importa se sei mio
fratellastro >>
Lui stava ancora in silenzio e si sa
che chi tace acconsente..eh, già.
In quel momento lei non seppe più
trattenersi e gli si gettò al collo, baciandolo.
Lui si staccò, la allontanò.
<< Ma che ti prende? Ciò
che
stiamo facendo è sbagliato >>
<< Basta, devi smetterla di
pensare a cosa sia giusto e cosa sbagliato.. L'amore non è
uno
sbaglio, Artù >>
Artù si rese conto che in fondo era la
verità e poiché provava lo stesso, unì
nuovamente le loro labbra
in un appassionato bacio. Entrambi lo desideravano da troppo tempo.
Si sedettero sul letto e lei sciolse il fiocco della cinta presente
sulla vestaglia del ragazzo. Gliela sfilò di dosso e
adagiò le mani
sul suo petto. Le mozzava il fiato in ogni circostanza. Il suo fisico
era dannatamente perfetto; i capelli color dell'oro anche di fronte
al buio più tenebroso e gli occhi..quegli occhi che sembravano
proprio due
diamanti.
Lui le accarezzava il viso mentre lei
fece scorrere una mano fra i suoi capelli, attirandolo sempre di
più a
sé.
Poi si staccarono e incrociarono i loro
sguardi; Artù sfoderò un fantastico sorriso per
poi tornare
nuovamente serio.
La strinse forte a sé e Morgana si
perse fra le sue braccia, aggrappandosi alle sue larghe spalle; si
sentiva sicura e protetta. Aveva anche un ottimo profumo.
E piano, lui le sussurrò all'orecchio:
<< Ti amo immensamente, Morgana. Perdonami..avrei dovuto
rivelarti prima i miei sentimenti >>, disse infine
dandole un
leggero bacio sulla fronte. Lei era felicissima di sentirgli dire
quelle parole.
La luna li scrutava dalla finestra ed
era spettatrice di ogni loro azione, di ogni loro gesto ma
soprattutto..forniva bagliore affinchè i due, nel cuore
della notte,
potessero specchiarsi l'uno negli occhi dell'altro.
In quell'istante il tempo parve
fermarsi e quella notte racchiudeva un segreto di cui soltanto loro
due erano a conoscenza, erano gli artefici.
Gli artefici di un amore profondo e
misterioso nascosto fin troppo a lungo, giorno dopo giorno nelle
segrete di un vasto castello.
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