Sorrisi da mercante d’arte
Parole sconnesse fluttuano nella mente vuota di pace,
come anime in pena, come tessere spaiate di mosaico.
Mentre uomini dai volti di cera, giocano partite immaginarie,
su un biliardo dalle molte bocche
senza che nessuna sfera rotoli davvero.
Tu ne ridi, Demone dal nome celato,
di ancor più celato viso,
mentre mostri agli umani solo il ricordo di esecrate incandescenze.
Sembri servire un padrone,
tanto giovane quanto tu sei antico,
in realtà ti trastulli all’idea d’un guinzaglio:
qual bestia si sceglie il padrone con la cura,
la calma, la pazienza che t’è propria?
Nessuna, invero!
Perciò non ingannarmi,
Demone, di qual contratto parli?
E’ solo un gaio intermezzo,
un nuovo gioco con cui baloccare la tua fame di eterno.
Note dell’autore.
Ho sempre pensato che Sebastian reciti un ruolo, che si è imposto e scelto come un gioco. A chi lo guardi, egli può apparire come il perfetto maggiordomo o come un demone compitissimo al guinzaglio. Ma il suo inganno non regge! Sebastian gioca e si diverte!
La fame c'entra poco o nulla!
E' come il gatto che si trastulli col topo: prima o poi, il sorcio muore!
Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione… Non c’è nulla di più bello di uno scambio di idee! Un bacione a tutti! ^^
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