Seduto a Central Park

di Inspire_Me
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Son le 9 di mattino e un raggio di sole,
che si intrufola nella mia finestra mi sveglia,
quindi, apro gli occhi e tranquillamente mi preparo per uscire.
Un paio di Jeans, una maglietta e una semplice giacca.
Prendo le chiavi, il portafoglio e l'i-pod e vado alla porta, me la chiudo alle spalle e mi dirigo verso il primo Starbucks che trovo,
una colazione veloce, di quelle che fai praticamente ogni mattina prima del lavoro..
Ma c'è qualcosa che non va,
mi sento uno straniero, proprio come Sting, qui in questa città,
quella che non dorme mai..
E' difficile orientarsi in una città non tua, però mi affascina, quindi mi dedico questa opportunità;
e suonando live di sera in qualche bar, sogno un palco molto più grande, dove potrei sfondare.
Ma d'un tratto, un pensiero, mi ritorna in mente,
quando stavamo insieme, quando tutto era più bello,
e mi rendo conto che non potrà più tornare..
New York, questa bellissima città, è un inferno..
E' un inferno perché non è qui, perché non stiamo insieme..
Mentre sto seduto qui a Central Park,
il suo pensiero si trasforma in una lacrima.
Che senso avrà mai, se non è con me,
continuo a cercare i lineamenti del suo viso in quelli dell'altra gente per mi manca..
Non è questione di coraggio, è solo questione di necessità,
sono qui perché per noi artisti è nel DNA,
ma mi sento un alieno qui nella città che non dorme mai..
Poi di nuovo torno a pensare a lei,
e do un pugno contro il muro,
perché ciò che ho perso non tornerà mai più..
Questa cosa un senso non l'avrà mai,
proprio perché lei non c'è più insieme a me..




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