Fandom: Final Fantasy XIII
Pairing: Hope/Lightning
Personaggi: Lightning,
Nora Estheim
Tipologia:
One-shot (1.127 parole)
Genere: Slice
of Life
13° Argomento: Fasi
della Vita
61. Origine
[ So I lay my head back down,
and I lift my hands and pray
to be only yours
I pray to be only yours.
I know now you're my
Only Hope. ]
Only
Hope - Mandy Moore
Genesis
of Hope
Una bambina
camminava veloce fra la folla, la mano stretta attorno a quella della
sorellina, attenta e premurosa. Un rumore forte aveva interrotto la loro
traversata verso il banchetto dei gelati, un tuono sopra le
loro teste. Entrambe avevano alzato lo sguardo incantate
e un lampo si era frantumato in una miriade di colori che dipingevano il cielo
ormai reso scuro dalla notte.
I fuochi di Bodhum erano iniziati finalmente.
Eccitata, la più piccola lasciò la sua mano
per applaudire a quello spettacolo pirotecnico, poi aveva intrecciato le dita e
aveva chiuso gli occhi. La sorella la guardò incuriosita, non appena
riuscì a togliere lo sguardo da quei colori quasi magici.
- Serah, che stai facendo?-
La piccola le rispose senza aprire gli occhi. - Sto
esprimendo un desiderio, sorellina.-
L’altra la guardò di sbieco. - E perché?-
- Non lo sai
che questi fuochi fanno avverare i desideri? Me l’ha detto la mamma... -
La bambina sospirò rendendosi conto che la sorella
aveva solo quattro anni ed era comprensibile credesse
ancora a quelle sciocchezze. Anche se, a dirla tutta, sapeva di
essere lei quella strana delle due. Troppo seria per
avere solo sei anni, troppo adulta, o almeno era così che si
mostrava agli altri. Tornò con lo sguardo verso i colori che vibravano
nel cielo, l’indomani sarebbe stato il suo
compleanno, avrebbe compiuto sette anni eppure non aveva desideri da esprimere.
Sperava solo che la sua vita continuasse ad andare in quel modo, spensierata e
senza troppi problemi.
Improvvisamente la folla la travolse, allontanandola dalla
piccola Serah che iniziò a piangere disperata. La vide da lontano
correre via, verso i loro genitori, e la bambina sospirò sollevata. Se
fosse capitato qualcosa a sua sorella per colpa sua non
se lo sarebbe mai perdonato.
Sollevò ancora lo sguardo verso il cielo, ormai
completamente sola e libera di poter essere sé
stessa per qualche minuto. Non sapeva perché si comportava diversamente
con gli altri, era da sempre stata una sua particolarità. Il suo
carattere chiuso le impediva di sorridere allegra come tutte le bambine della
sua età, non riusciva mai a dimostrare l’affetto che realmente provava
nei confronti dei genitori e anche della sorella.
Senza rendersene conto, intrecciò le dita delle mani
imitando il gesto compiuto da Serah qualche istante prima, chiuse gli occhi
azzurri e desiderò di poter essere sé
stessa con qualcuno, prima o poi. In quell’istante una donna, trascinata
anch’essa dalla folla, la scontrò urtandola. Lei alzò lo sguardo spaventata poiché non aveva ben capito
cosa stesse accadendo. Si voltò ed incontrò un paio di occhi verde acqua che la lasciarono a bocca aperta. La
donna la guardò quasi allo stesso modo, poi le sorrise dolcemente.
- Perdonami piccola, ma sai con questo pancione... - disse scherzosa
indicando il ventre gonfio -... Non riesco ad essere agile come prima.-
La bambina le sorrise di rimando,
un sorriso timido, incerto. Scosse la testa e poi abbassò lo sguardo
azzurro, puntandoselo sui piedi chiusi in sandali bianchi. La donna,
incuriosita da quella bambina così graziosa e silenziosa, si
accucciò un po’ a fatica arrivando alla sua altezza.
- Posso sapere
il tuo nome?-
La sua voce era gentile e le ricordava tanto quella di sua
madre. Alzò ancora gli occhi su di lei e constatò quanto fosse bella. I capelli lucenti, d’un
biondo chiarissimo, le sfioravano appena le spalle e nonostante apparisse
esile, il ventre sembrava darle una bellezza e una forza straordinari.
Soggiogata da quell’aria così materna che emanava, la bambina
abbassò ancora la testa e sussurrò piano la sua risposta.
- Claire... -
L’altra sorrise. - E’ un nome bellissimo Claire, io mi chiamo Nora. E quanti anni hai?-
Claire non osò guardarla ancora, chissà per
quale strano motivo si sentiva così in soggezione da quella donna
così bella. - Domani compirò sette anni.-
Finalmente la bambina le rivolse lo sguardo osservando
stupita che quel dolce sorriso fosse ancora lì,
tutto per lei.
- Ma allora sei già una signorina. Cosa stavi facendo
qui tutta sola, Claire?-
Scosse la testa. - Non sono sola,
laggiù c’è mia sorella. Io stavo solo... esprimendo
un desiderio.- disse alla fine, chiedendosi il perché riuscisse ad
essere così aperta con quella donna.
Nora si rialzò, guardando i fuochi che non avevano
smesso un attimo di accendere il cielo con i loro colori. - Forse... -
iniziò portandosi le mani sul ventre -... Dovrei esprimerne uno anche
io.-
Improvvisamente il viso della donna mutò in
un’espressione di vago dolore. Strinse di più le mani e
iniziò a respirare velocemente. Claire, spaventata, restò
immobile non sapendo cosa stesse accadendo. Poi Nora
la guardò con un sorriso.
- Uh, questo
piccoletto non fa altro che tirare calci da quando
abbiamo iniziato a parlare. Credo voglia conoscerti. -
La bambina allungò piano una manina per poi posarla
su quella grande pancia che le stava di fronte, e
improvvisamente sentì un movimento all’interno. Intimorita
ritrasse la mano, ma la donna, con dolcezza, la guidò nuovamente verso
il bambino che portava in grembo. Anche questa volta
Claire, avvertì il piccolo muoversi sotto il suo tocco, ma non ebbe
paura. Pensò che fosse la cosa più straordinaria che avesse mai
provato.
- Credo che tu gli stia simpatica.- affermò la donna sorridendo. Non
sapeva spiegarsene la ragione ma avvertiva come un
richiamo verso quella bambina.
Claire sorrise soddisfatta poi chiuse gli
occhi appoggiando l’orecchio sul grembo gonfio della donna. - Anche lui mi sta
simpatico.- ammise senza rendersene conto. Nora spalancò gli occhi.
- Lui? Credi sarà un maschietto?-
La bambina annuì. - Ne sono certa. Come si
chiamerà?-
La donna la guardò interrogativa. - Avevo pensato a Hope, se fosse stata
una bambina però... -
- No... - la
interruppe Claire - Hope è perfetto.-
Nora sorrise felice poi, quando Claire si allontanò,
avvertì un senso di disagio staccandosi dalla bambina. Come se non fosse lei a provare quei sentimenti, ma qualcun altro.
- Adesso devo
andare... - esordì la piccola passandosi una mano fra i capelli del
colore dei ciliegi in fiore. -... tornerete?-
Nora la guardò con dolcezza. - Sì torneremo
sicuramente, io e lui.-
Guardò la piccola allontanarsi con un sorriso che
ancora non le aveva visto, la vide raggiungere una
bambina a lei simile nell’aspetto ma più piccola e poi scomparve
fra la folla. Nora posò ancora lo sguardo sui fuochi sopra di lei, le
mani ancora ben salde sul ventre. Il piccolo si mosse appena e lei sorrise mentre
dava voce a una certezza ispiratale da chissà
quale voce inconscia.
- Vi rivedrete,
presto.- sussurrò alle luci nel cielo. - E’ una certezza ma anche
una piccola speranza. Non è
così, Hope? -
E le mani della donna avvertirono
il tepore di un battito, un fremito attraverso il ventre.
**********************
Ciao a tutti!
Oddio, ho scritto una cosa così dolciosa che quasi mi
son venute le carie ò.ò
Inutile ripetere che amo Hope, che amo Light, e che li amo
assieme XD
Dunque preparatevi perché ho una decina di storie
già pronte su di loro ( questa raccolta, poi un’altra... )
Questa fanfic è la prima a partecipare all’ iniziativa di BlackIceCrystal, “The
One Hundred Prompt Project.” e fa parte della mia prima raccolta basata sull’argomento
13: Fasi della vita.
Ringrazio ancora tutti coloro che
hanno letto fino in fondo, e un ringraziamento speciale va a tutte quelle
persone deliziose che hanno recensito fino ad ora le mie altre due storie
postate su questo fandom... grazie davvero!!! *-*
Ricordo che una piccola recensione mi fa felice e mi aiuta a
migliorare gli errori, quindi se siete rimasti offesi da questa... questa... questa “cosa” potete dirmelo
tranquillamente XD
Oh cielo, quanto sto parlando... me ne vado
va u.u
Baci a tutti alla prossima
Selhin ♥
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