• Nick
dell’autore: Herit
• Titolo: Destino
• Tarocco: Numero 19,
La Ruota
della Fortuna
[Nero:
valenza positiva
Significati
generali:
Al positivo: destino
eventi su cui non abbiamo
influenza né
potere
cambiamenti e mutamenti
(favorevoli o
meno)
esperienze inevitabili da
attraversare
per crescere e maturare
successi o insuccessi,
fortuna o
sfortuna
Significati per
l’amore:
Al positivo: situazione
affettiva
stagnante
problematiche nel rapporto
relazione difficile o
insoddisfacente
alti e bassi in amore
situazione affettiva
instabile]
• Tipologia:
One-Shot
• Genere:
Introspettivo
• Avvertimenti:
Nesssuno
• Rating: Verde
• Beta Reading:
Era vietato, quindi
NO
• Note
dell'autore: Dunque... il
fandom è quello di Tsubasa Reservoir Chronicle. Considero
questa una
specie di spin-off introspettiva in un momento imprecisato del manga.
Io la collocherei comunque dopo, in realtà.
Siccome il Tarocco che il
Fato mi ha
destinato non era proprio maneggibilissimo, in quanto, secondo la mia
opinione non ha una caratterizzazione precisa, ho preferito usare un
piccolo escamotage, così da utilizzarne i significati in
modo un
poco differente. Temo comunque di essere andata fuori tema, ma
l'ispirazione è mancata fino ad oggi.
Destino
A Fay il loro
viaggio era sempre sembrato un terno al lotto.
Una di quelle
scommesse che si fanno davanti alla Ruota della Fortuna.
La Ruota gira.
Un vorticare di
colori.
Di numeri.
Tanti.
Troppi.
La ruota gira e
poi si ferma. Si arresta ed è lì che vengono
decretate la buona o
la cattiva sorte.
D'altronde si
dice che la fortuna sia cieca, e che per contro la sfortuna ci veda
anche troppo bene.
Yuko però
continuava a ripeterglielo fino allo sfinimento.
Nulla è dovuto
al caso.
E anche il
risultato della Ruota non è una mera coincidenza, ma
qualcosa di
prefissato.
Di
predestinato.
La Ruota gira e
qualcosa cambia.
Loro cambiano.
Poco a poco.
Uno alla volta.
Cambia Shaoran.
Evolve. Muta.
Lo vedono crescere.
Lo vedono
maturare e scoprire cose nuove.
Sui mondi che
visitano.
Sulle usanze
che derivano dai loro mondi.
Lo vedono forte
di quel sorriso per la loro Principessa.
Lo vedono
grande in quella serietà che non si addice ad un ragazzino
come lui.
E poi lo vedono
scomparire per favorire un nuovo Shaoran.
Questo già
diverso.
Già conscio di
sé e di quanto l'aspetta .
Già maturo,
perché in realtà anche lui è cambiato
assieme all'altro.
E' maturato con
lui.
E' maturato con
loro.
Ma soffre.
Soffre come il
suo clone.
Soffre più di
lui, perché Sakura non pare accettarlo.
Soffre, ma nel
suo orgoglio non lo dimostra.
Non l'ha fatto
il primo, piangendo sotto la pioggia.
Non l'ha fatto
il secondo, celando tutto dietro un sorriso.
E Fay se ne
accorge.
Perché Fay è
come Shaoran, per molti... troppi aspetti.
E cambia anche
quando dice di nuovo addio alla persona che ama.
Quando
riprendono a viaggiare, con la promessa -certezza- di rivedersi, un
giorno.
Cambia Sakura,
la loro amata principessina, fulcro del loro legame.
Per lei si sono
trovati.
Per lei era
scritto che si sarebbero incontrati.
E la ruota
comincia a girare. Il primo giro è compiuto.
Una piuma, ed
il suo corpo è già caldo.
Un'altra e lei
apre gli occhi.
Ancora, ancora,
ancora.
La memoria le
ritorna a galla, ma così facendo fa soffrire qualcuno. E'
lei per
prima che ne soffre, nel non ricordare chi sia quell'ombra gentile
che le è sempre stata accanto e che nei suoi ricordi non ha
volto.
Lei ne soffre
ed appare così debole. Così bambina.
Poi invece
eccola lottare. Lei, la loro master in quel gioco assurdo tra bianco
e nero.
Lei che si
spezza in due, pur di mantenere un equilibrio che ormai è
precario.
Sottile come un filo di ragnatela e sul punto d'infrangersi.
E Fay arriva a
chiedersi come sarebbe dimenticare.
Dimenticare
tutto.
I propri
crimini.
Il paese in cui
si è cresciuti.
Le persone che
si sono amate.
Vede Shaoran
soffrire e si domanda se anche lui ne soffrirebbe.
Tutto ciò che
trova sono due occhi rossi che hanno già sofferto.
Per altri.
Per lui.
Cambia
Kurogane.
Si trasforma e
la notte diviene tramonto.
Da spietato
samurai chiuso e dispotico si apre come le belle di notte.
Paragone
strano, ma sembra calzante.
Cambia quando
decide di insegnare a Shaoran ad usare la spala.
Muta quando non
risponde più in modo arrogante ai soprannomi scherzosi di
Fay.
Cresce quando
racconta la propria storia a quello che chiamava Marmocchio, ma che
in realtà sente tremendamente legato a sé.
Cambia perché
da bambino rideva e sorrideva.
Muta perché
quel sorriso sincero muore in un ghigno di conveniente sarcasmo.
Cresce quando
salva la vita a quell'insopportabile seccatura che è il Mago.
Quando si offre
a lui come cibo.
Quando cerca di
fermarlo.
Cambia.
Cambia.
Cambia.
Cambia perché
se prima combatteva solamente per Tomoyo, adesso ha altri per cui val
la pena lottare. Vivere. E forse morire.
Sono
cambiamenti che scavano dentro di lui, laboriosi ed instancabili.
Come delle
piccole formiche che piano piano costruiscono il loro formicaio.
Lo fanno
diventare più grande.
Lo fanno
diventare più forte.
Ed è una forza
che comincia ad apprezzare, perché riscopre la dipendenza da
qualcuno.
Il calore che
può dare, assieme al dolore.
La sofferenza,
assieme alla gioia.
E sorride
ancora una volta, Kurogane. In pochi possono vederlo, ma lo fa.
E Fay?
Fay cambia?
Sì, lo fa
anche lui.
Lui che
nasconde tutto dietro ad un sorriso perché “per
loro è meglio
così”.
Lui che
dimostra dolcezza, e che invece soffre in silenzio, trattenendo le
grida della propria anima.
Del proprio
cuore.
Lui che avrebbe
voluto morire ed invece è rimasto in vita.
Lui che per
questo si è arrabbiato.
Perché qualcun
altro ha preteso di decidere per lui.
Però è
proprio questo qualcuno, che è diventato importante per lui.
E non solo come
fonte di cibo, quando la vitae dei vampiri è entrata in
circolo in
lui.
No.
E' diventato
importante a prescindere.
Lo era
diventato già prima, senza che né l'uno,
né l'altro potessero
rendersene conto.
Fai è
cambiato, perché ha fatto vedere la sua sofferenze.
Si è aperto ed
ha mostrato quanta rabbia e quanta tristezza ci fossero dentro di
lui.
Si è aperto ed
ha gridato, convinto di aver ucciso un'altra volta.
Di aver ucciso
qualcosa di prezioso.
Colei che per
tutti loro era divenuta importante.
Colei che per
prima è riuscita a capirlo davvero e della quale sarebbe
stato
disposto ad accontentare qualunque capriccio.
Fay cambia e lo
fa per se stesso.
Fay cambia e lo
fa per gli altri.
Fay cambia, ma
come gli altri rimane comunque lo stesso.
Perché quei
cambiamenti si registrano nella mente.
Si registrano
nel cuore.
Ma continuando
assieme divengono l'abitudine.
Sono cambiati
tutti, loro.
Morti.
Rinati.
Di nuovo.
Ancora ed
ancora.
E la loro
storia è un eterno girare.
Un eterno
divenire.
E' come un
serpente che si morde la coda.
E' come quella
Ruota della Fortuna alla quale scommettono e da cui dipendono.
Perché anche
quella gira.
Gira.
Gira.
Gira.
Ma i numeri che
tocca l'ago sono sempre quelli in un continuo divenire che è
in
realtà immobile.
Cristallizzato
in quell'attimo che l'ago punta un nuovo numero.
E poi si
riparte dal via, con un nuovo giro.
Ed il Fato
decide.
Decide che loro
si rincontreranno.
Che il loro
Destino è già segnato.
Che la Ruota
riprenderà a girare.
Che dire riguardo a questa Shot? Che l'ho scritta
nel giro di un'ora mentre ero nel panico più totale
perché il giorno dopo ci sarebbe stata la scadenza del
contest, ed io non avevo ancora scritto nulla xD Sinceramente, lo dissi
anche alla Giudice, temevo di essere andata fuori tema
nell'interpretazione della Carta. Dal mio punto di vista, a causa della
sua ambiguità, era difficile da utilizzare a pieno e sono
stata davvero contenta dopo aver visto la valutazione di Souseki che
ringrazio dal profondo.
E finalmente mi sono ricordata di mettere i giudizi della Giudica v.v
Herit
- Attinenza al tema: 27/30
- Grammatica e Lessico: 9/10
- Originalità: 19/20
- Stile ed espressività: 10/10
- Giudizio personale: 9 /10
TOTALE: 74/80
Ho trovato la storia
attinente, nonostante tu stessa credevi di essere andata fuori tema. La
carta della Ruota è una carta un po’ particolare e
tu sei riuscita a sfruttare al meglio svariati dei suoi significati e,
in qualche modo, è apparsa come elemento
“reale” all’interno della storia stessa.
La grammatica non presentava particolari errori, se non qualche virgola
dimenticata e un piccolo errore di battitura nel nome di Fay, ma per il
resto era più che sufficiente. Ciò che mi ha
colpito maggiormente è stato lo stile: personalmente
apprezzo molto di più una forma di scrittura diverso dal
solito racconto. Le ripetizioni volute hanno dato un’enfasi
particolare alla storia. Questo, più l’idea di
base della storia stessa, ha contribuito nel farmi propendere per un
punteggio favorevole sia nell’originalità che nel
giudizio personale.
(questo non
c’entra nulla ma…dimmi che non sono davvero
così malata e che gli accenni alla KuroFay non me li sono
sognatiXD)
Gli accenni KuroFay ci sono, ci sono v.v
E' che sono talmente velati che non ritenevo importante mettere anche
shonen-ai negli avvertimenti xD
Spero che sia piaciuta anche a voi. Un bacione.
Kiya!
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