La tattica di Tonks
Tonks le aveva provate tutte con Piton: ignorare le sue offese,
rispondergli a tono, sostituirgli il vaso da notte con un Libro Mostro
preso in prestito da Hagrid… le rimaneva un’ultima tattica
per contrastare la cattiveria del suo professore.
***
“Giallo, Ninfadora”
disse Piton, rivolgendosi a una delle allieve più indisponenti
che gli fossero mai toccate in sorte. Una testa di legno, con l’aggravante
di essere affetta da una imbranataggine di rara gravità.
La ragazzina lo guardò offesa.
Era l’unica allieva che Piton avesse mai chiamato per nome nella sua
carriera d’insegnante: una soluzione obbligata, dal momento in
cui aveva scoperto quanto la cosa la facesse infuriare.
“Tutti qui!” ordinò il professore, e quel branco di crani vuoti
smistati a Tassorosso e Grifondoro ubbidì di malavoglia. Peccato
non ci fossero i Serpeverde al posto dei “coraggiosi senza
cervello”, loro avrebbero apprezzato lo spettacolo.
I capelli della mocciosa avevano assunto un rivoltante color mattone.
Piton li indicò chiaramente, nell’improbabile eventualità che a qualcuno fosse sfuggito il suo imbarazzo.
“Un tentativo inutile, Ninfadora.
È vero che ora la tua pozione ha un colore quasi invitante, se
raffrontato a quello disgustoso della tua ispida zazzera, ma rimane
comunque quello errato.”
Lei cercò subito di difendersi. “Stavo pensando che…”
“Non devi pensare, devi limitarti a seguire le mie istruzioni!
Non avrai mai il massimo dei voti nella mia materia, se fai affidamento
sul tuo scialbo cervellino!”
L’imbranata aprì le braccia, rovesciando l’ampolla
del succo di sanguisuga. “Sì, invece. Io diventerò
un Auror!” lo sfidò determinata, dimostrando una
presunzione non indifferente.
“Non succederà mai,” le sibilò. “E la tua mancanza di rispetto verrà punita!”
Piton pregustò la reazione di Ninfadora alle sue parole.
“Mia madre dice che solo chi ci rispetta merita il nostro
rispetto. Lei non mi rispetta per niente, ma io sono superiore,
e sa cosa le dico, signore? Lei mi ha presa in giro per i miei capelli,
invece io trovo che i suoi siano… ecco… scivolosi.”
“Come… osi….” sibilò Piton,
preparandosi a infliggerle una delle peggiori punizioni mai concepite
dalla sua brillante mente.
“No, no! Aspetti!” ritrattò subito Tonks.
“Volevo dire lisci. Crespi sono brutti, lisci invece sono da
sballo! Non so se l’ha capito, perché non mi sembra felice
come dovrebbe essere, ma il mio era un complimento,”
precisò, parlando tutto d’un fiato. “E trovo che il
suo naso sia finemente arcuato. E ora il pezzo forte!” si entusiasmò, orgogliosa. “Gli occhi! D’ebano e…”
Piton, colmo di risentimento, impugnò la bacchetta e la
fissò intensamente. Cercava qualcosa da usare contro di lei,
qualcosa capace di offenderla profondamente, ma quello che trovò
lo sconcertò.
I suoi complimenti erano sinceri, non lo stava sbeffeggiando.
Per la prima volta in vita sua non seppe ribattere immediatamente con una battuta sarcastica adeguata.
Un aiuto gli venne da chi meno lo desiderava, un Grifondoro, che mormorò: “Quella è tutta scema!”
Rozzo, ma onesto.
“Dieci punti a Grifondoro!” esclamò Piton.
La lezione era finita. Uscì dall’aula senza controllare se
l’offesa insita nel suo premio fosse stata recepita.
Purtroppo, essendo 500 il limite di
parole per partecipare a questi contest, ho dovuto mutilare un po' la
ff... ma un giorno scriverò una ff molto più approfondita
sulla vita scolastica di Tonks ^^
Se ve lo state chiedendo, no, il Grifondoro che ha dato della scema a Tonks non è Charlie Weasley ;-)
Oh! Il tema del contest era: 10 punti a Grifondoro!... assegnati da Piton ^^
ciao ciao
Fri
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