- Cheronea, 338 aC
Piegato, spezzato di fronte a tale desolata distesa,
è questa l’immagine di un vincitore?
Non le sente le trombe che suonano a festa, i tamburi vittoriosi?
Le grida gioiose, quell’ubriachezza leggera, quella dolceamara coscienza di essere vivi, il desiderio di sentirsi tali.
Tutto questo gli appare lontano, echi distanti, più vicine gli sembrano le ceneri che il vento porta lontano,
lontano dai roghi, lontano dai pianti,
buffo come nemici e alleati diventino uno.
Occhi secchi, pupille dilatate: muore così velocemente una leggenda?
- Che dire? Sono soltanto parole venute fuori così
R. |