L'ultimo cavaliere

di ClaudiaSwan
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prologo
A Francesca.
Amica,
confidente, sorella.
Ti voglio bene, Moglie!





Prologo




Potrei dire che mi sono innamorato di lei non appena la vidi.

Sarebbe romantico.
Potrei dire che nella sventura lei fu l’unica nota positiva.
Ma non sarebbe vero.
Potrei dire che in quello che lei è stata per me non c’è nulla di vero.
Ma è impossibile.
Lei è stata incredibilmente reale.
Un catafalco rovinato dal tempo e una spada in una teca è tutto ciò che rimane di lei.
Il mondo non conosce il nome della donna meravigliosa che è stata e forse quei pochi che vengono fin quassù nemmeno si rammentano del suo viso d’angelo ritratto sulla pietra calcarea.
Sul pieghevole che si può ritirare da un banchetto all’ingresso della chiesa c’è scritto solo “nobildonna del XIII secolo. Le cronache non riportano il suo nome né le circostanze della sua morte. Si presume appartenga alla stirpe dei Folkung e che fu probabilmente una benefattrice del convento”.
Lo era nobile.
Lo era folkung.
Non era una benefattrice.
Era una ribelle.
Un’impavida.
E io non mi perdonerò mai di averla abbandonata.
Catherine.




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