Mia dama

di Lehal
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gelido vento, pesante silenzio

lacrime di cristallo, di quell'astro fittizio

qui, mia musa, in questa distruzione

muovi i tuoi passi intrisi di disperazione

 

non piangere mia regina

non piangere mia bambina

queste fiamme non bruciano

queste lame non tagliano

 

nessuno ti proteggerà

il nome tuo nessuno griderà

nera rosa getta in quel lago ghiacciato

getta la tua benda, spogliati del tuo passato

il tuo riflesso, la tua figura rovinata

parlano di una sconfitta mai accettata

 

chiama i tuoi eroi ora

chiama coloro che si batterono per la loro signora

quanti uomini sono periti al calar della sera?

rispondi, Giustizia, mia cara





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