Um 6.30 Uhr

di Gale_Eidos
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Come una coperta ricopre tutto.

Soffice e impalpabile si adagia sui prati e sulle vie di campagna.
L'auto avanza lenta e inesorabile, affondando in un mare bianco e lattigginoso.
Come tanti batuffoli di lana che, silenziosi, si appoggiano alla terra dopo essere sfuggiti al fuso.
Niente la disturba, niente la rovina; i fari accecanti non la scalfiscono.
Nebbia, nebbia fredda e muta, nebbia che non muta.

E i  pensieri e i suoni e i pensieri si incollano gli uni agli altri, si gelano nella fredda atmosfera mattuttina.
E gli occhi si perdono in un candido quadro infinito.

Stupore e Smarrimento.
Incanto e Invidia.

Invidia, sì, invidia. Invidia per quel muro insondabile di nebbia che aspetta, abbracciando tutto.
Aspetta che il primo raggio di sole lo baci, scaldandolo piano, per poi andarsene. E ritornare. E scaldarsi per andarsene di nuovo.
Un solo piccolo raggio che la scaldi piano piano, centimetro per centimetro, metro per metro.
Ma poi ritorna.

Come una bianca coperta freda su di un duro letto di terra
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