E mi fissa.
Perchè mi
fissa?
Mi giro infastidita
verso il troglodita che mi siede affianco e gli lancio
un’occhiata inceneritrice. Lui, di risposta, non cambia
minimamente atteggiamento. Sguardo fisso sul mio viso, braccia
mollemente abbandonate sul banco, a sfiorare le mie, occhiali di
traverso sul naso, espressione strafottente.
Che odio.
-James Potter- sibilo
–Sei un emerito coglione-
Lui alza e abbassa le
sopracciglia, come a darmi ragione, ma non smette di importunarmi con
il suo sguardo insistente.
Mi porto una ciocca
vermiglia dietro l’orecchio e prendo distrattamente appunti,
sforzandomi di pensare a qualcosa che non sia la sua enorme dose di stupidaggine.
Inutilmente.
Mi volto appena, per
vedere se lui è nella stessa..
Ah. Lo è.
-Smettila!- mormoro di
nuovo, dandogli uno spintone con il gomito.
Lui neanche ci pensa.
-No- esclama, un tono
di voce sicuro di sé.
Le guance mi si
imporporano per la rabbia, e dimentico completamente di ritrovarmi in
classe di Trasfigurazione, durante una spiegazione particolarmente
importante della professoressa McGranitt.
-Tu..- comincio,
gridando.
La professoressa si
gira di scatto verso di me –Signorina Evans!-
Sobbalzo.
-Le pare normale
mettersi a gridare nel bel mezzo della lezione?!- mi chiede, severa.
-No, ma..-
-O di distrarre il suo
compagno di banco con il suo comportamento scorretto?!-
-No, ma..-
-Abbia almeno la
creanza di tacere! Stia attenta da ora in poi, e cinque punti in meno a
Grifondoro!-
..
James Potter.
Tu.
Sei. Morto.
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