Ricordi
Ricordi……
Non
potevo credere
di esserci riuscito… ero salito sull’ aereo quando
il mio cuore non aveva
alcuna intenzione di lasciarsi alle spalle il mio passato, la mia unica
ragione
che mi permetteva di vivere, il mio piccolo ma unico grande sole che
era il
solo a farmi capire che la mia vita aveva un
senso…unicamente perché c’era
lei. Ero seduto sul
sedile, la hostess
si avvicinò a me informandomi che presto saremmo decollati e che sarebbe stato
consigliabile che
allacciassi le cinture. Una fitta al cuore…presto le luci di
Tokyo sarebbero
state lontane, presto il suo viso sarebbe solo stato una marchiatura a
fuoco
nella mia mente, ma lei mi avrebbe solo odiato mentre io
l’avrei amata per il
resto della mia esistenza.
Non
potei fare a
meno di prendere in
mano quel polsino
che portavo sempre con me nella tasca della giacca e senza volerlo mi
resi
presto conto che la tristezza aveva trasbordato. Si…il mio
viso era bagnato
dalle lacrime!!! In quel momento mille ricordi di Tokyo con lei si
affollarono
nella mia mente, il nostro primo incontro in quel parco e
l’emozione che subito
avevo provato nel vedere la sua dolce e snella figura correre a
perdifiato
incontro alla pallina da tennis..
Quel
periodo è
stato difficile per me, i miei genitori dopo tanto tempo avevano deciso
di
separarsi per risposarsi rispettivamente con un altro uomo e
un’altra donna
che, guarda caso, erano inizialmente sposati fra di loro!! La cosa non
mi dava
fastidio, ma certamente essere messo davanti alla realtà dei
fatti così in modo
repentino mi aveva causato qualche perplessità, senza
contare che presto saremo
andati a vivere tutti insieme. I fidanzati dei miei genitori avevano
una
figlia, Miki, Miki Kohishikaua. Ma allora non potevo sapere che mi
sarei
perdutamente innamorato di lei…e soprattutto, non sapevo che
un giorno, avrei
scoperto che la ragazza per cui
avevo
perso completamente la testa in realtà…era mia
sorella!!
Quel
giorno la
incontrai per la prima volta, non sapendo chi fosse, ma la
guardavo
mentre si allenava…ed ero rapito, c’era qualcosa
di diverso che la distingueva
dalle altre. Aveva uno sguardo estremamente dolce, assorto e non so
descrivere
il turbine di emozioni che mi scatenò quel giorno spiarla..
Mi stavo
nascondendo dietro ad un albero per guardarla, ma c’era
bisogno che lo
facessi!?! E soprattutto….perchè lo facevo!?
Non
avevo
assolutamente una risposta, ma adesso col senno di poi posso dire che
rimasi
subito affascinato da quegli occhi color cioccolato fuso contornati da
delle
folte ciglia. Rimasi a osservarla per molto tempo, finché
con un buffo ghigno
sulle labbra la ragazza decise che il suo allenamento poteva essere
terminato,
raggiunse una piccola panchina dove aveva depositato la sua borsa degli
allenamenti
e preso dall’interno un asciugamano cominciò
così ad asciugarsi le gocce di
sudore che si erano impossessate del suo viso!! Potevo vederla molto
più da
vicino ora e mi resi conto che inevitabilmente avevo smesso di
respirare per
qualche secondo…era davvero molto carina, i suoi capelli
erano castani ed al
sole emanavano dei bellissimi riflessi ramati, erano leggermente mossi
e
lunghi, con un gesto elegante e sinuoso li liberò dal
legaccio che li teneva
raccolti e nuovamente non potei fare a meno di trattenere il respiro..
La sua
bocca era piccola ma carnosa e aveva un sorriso meraviglioso, il suo
nasino
piccolo ed elegante. Subito, a primo impatto, guardando il suo viso non
potei
fare a meno di pensare che doveva essere una ragazza molto dolce, erano
i suoi
occhi a parlare, il suo sorriso appena accennato… Non so
dire con precisione se
fu li che comincia a innamorarmi di lei…
I
miei
pensieri in quel
momento, vennero
interrotti da un gruppo di bambini che vendendo la ragazza intenta ad
asciugarsi con l’asciugamano
in testa,
la tirarono dentro ai loro giochi soprannominandola “Mostro
salvietta” e con
mio grande stupore, invece di tirarsi indietro, la giovane decise di
intrattenersi con loro inseguendoli..
Ancora
adesso
ripensando a quel momento, non posso fare a meno di pensare alla
tenerezza che
mi infondeva, il mio cuore era colmo di qualcosa che non sapevo
esprimere e
soprattutto di qualcosa di cui non conoscevo il nome. No…non
ero ancora
innamorato di lei, ma se non era quello, era qualcosa che molto si ci
avvicinava…mi piaceva, mi attirava, mi incuriosiva e per chi
mi aveva
conosciuto prima di lei, sapeva che Yuri Matsura non era il tipo di
ragazzo che
si lasciava affascinare tanto facilmente!!
La
guardavo
inseguire quei bambini, ridere, scherzare e mi divertivo anche io
insieme a
loro e la mia testa vagava.. Cercavo di immaginare nella mia mente come
potesse
essere caratterialmente, se un giorno avrei avuto occasione di
conoscerla,
magari diventare amici…mi chiedevo se avesse un ragazzo, che
mentre la guardava
come facevo io in quel momento, non riuscisse a fare a meno di pensare
che era
bellissima.. Ma…quando mi svegliai dai miei sogni mi resi
conto che lei era
sparita ed io, avevo perso l’occasione di scoprire qualcosa
su di lei. Rimasi
sorpreso dalla mia reazione e nella mia testa mi chiesi
–Yuri…che stai
dicendo!? Che ti succede!?- ma non avevo risposte.. in quel momento la
mia
testa si trovava in un vortice, la mia vita era sottosopra, nulla era
più come
prima, troppe cose stavano cambiando nella mia esistenza e fu
inevitabile per
me pensare, che probabilmente stavo cambiando anche io.
Fu in quel momento che mi resi conto che
affianco alla panchina qualcosa di colorato giaceva a terra,
l’impulso fu troppo
forte, comincia a correre, mi avvicinai e mi inginocchia quando lo
vidi.
Ricordai il gesto sinuoso ed elegante che aveva fatto con il braccio
destro
mentre si toglieva il legaccio dai capelli e mi
ricordai che sul suo polso era adagiato un polsino rosa,
che ora giaceva
a terra.. Lo raccolsi, era stata una tentazione troppo forte, magari se
l’avessi incontrata di nuovo avrei potuto rivolgergli la
parola e
restituirglielo.
Il
mio cuore già
scoppiettava dall’eccitazione quando un barlume di
lucidità si impossessò di
me –Eh
si…certo Yu.. Cosa gli dirai…
Sai…un giorno ti stavo spiando e hai perduto il polsino..
Comunque io mi chiamo
Yuri…-
Non
era proprio
una buona idea. All’improvviso però, pensai che se
l’avessi incontrata nel
parco avrei potuto restituirglielo tranquillamente, spiegando che avevo
notato
che le era caduto mentre rincorreva i bambini. Alimentato da quella
speranza
feci qualche giretto nel parco nella speranza di vederla tra la folla,
ma
nulla.. Era scomparsa e con me ogni speranza di poterla
rivedere…
Una
stretta al
cuore si impadronì di me e automaticamente portai il polsino
vicino al viso,
potevo sentirne il profumo.. Era un profumo dolce, sembrava vaniglia ma
era
talmente delicato.. Si addiceva perfettamente all’immagine
che avevo del suo
viso dolce e tenero. Nello stesso istante che riaprii gli occhi
inebriato da
quella fragranza, mi resi conto che sul tessuto erano stampate delle
iniziali
“M.K.”. Già…le iniziali, ma
certamente non mi avrebbero di sicuro aiutato a
sapere come e dove trovarla!!! Quindi mi arresi con immenso
dispiacere!!
Decisi
di
consolarmi con un buon caffè dal mio amico,
nonché datore di lavoro, Freddy,
lui era sempre stato un porto sicuro. Quando non ero molto in forma mi
rifugiavo al negozio dove lavoravo anche se non erano le mie giornate,
lui mi
conosceva bene, sapeva quando era il caso di farmi domande o quando
invece era
meglio farsi gli affari propri. Forse con lui parlavo un pò
di più, ma la vera
trasformazione di me stesso sarebbe riuscita a farla solo Miki nel
corso della
nostra relazione…
Quando
mi vide
entrare subito Freddy si avvicinò a me, mi diede una pacca
sulla spalla, di
quelle che inevitabilmente mi facevano tossire per almeno 5 minuti e
poi gli
chiesi se mi offriva il caffè. Andai fuori a sedermi nei
tavoli apposta
allestiti per la stagione estiva, nell’istante in cui mi
sedetti, una folata di
vento mi raggiunse al tavolo portando con sé aromi
differenti, uno di menta
fresco e seducente, uno di pesco dolce e delicato e il suo volto
ritornò nella
mia testa…
-Yuri…Yuri…ma
che
ti prende…- non potei fare a meno di sorridere di me
stesso..e nuovamente
ripresi tra le mani quel polsino che era nella tasca dei miei
pantaloni.
Cos’era quella curiosità!? Quel polsino sembrava
rovente tra le mie mani, era
umido e impregnato del suo profumo, di quell’aroma inebriante
che poco fa mi
aveva mandato in tilt la mente. Non avrei dovuto averlo io tra le mani,
non mi
apparteneva eppure non ero riuscito a evitare di appropriarmene, avrei
dovuto
restituirlo alla legittima proprietaria, anche se….avrei
voluto tenerlo!!! Fino
ad allora nulla era riuscito a entrare dentro di me con altrettanta
prepotenza.
O meglio, si era entrata con prepotenza, ma allo stesso tempo con
l’eleganza e
dolcezza tipica della sua figura.
Per
un istante
ritornai in me…guardai fuori dal finestrino, quei dolci
ricordi avevano
alleviato per un istante il tormento che avevo dentro, Tokyo si stava
allontanando sempre di più.. Le luci della grande
città cominciavano
ad accendersi e il sole
cominciava a fare spazio al tramonto e
all’oscurità. Fino a quel momento non mi
ero reso conto che il viaggio era allietato da un pò di
musica e, se non fossi
stato tanto amareggiato, probabilmente avrei potuto godermi
tranquillamente
quelle ore canticchiando tra me e me. Ma un colpo al cuore, un fendente
secco e
preciso, mi fece ritornare alla realtà quando sentii le note
di una canzone e
la prima strofa della stessa…
“guardo
il cielo e
non vedo altro colore, solo grigio piombo che mi spegne il sole,
l’unica
certezza è gli occhi che io ho di te.. Due fotografie tutto
ciò che rimane, sul
mio letto il vento le fa volare, la distanza che ci divide fa male
anche a
me….!!!”
Ed
era davvero
così….il ricordo dei suoi occhi pieni e gonfi di
lacrime erano un dolore che
avrei portato con me per sempre.. Sono talmente presuntuoso da pensare
che
nessuno l’avrebbe amata quanto l’amavo io,
eppure…nonostante lei fosse sempre
stata la persona più importante della mia vita, nonostante
fosse sempre stata
“l’oggetto” del mio folle e
incondizionato amore, io ero stato quello che
l’aveva fatta soffrire di più rispetto agli
altri.. L’avevo ferita con i miei
stupidi silenzi all’inizio, quando ero partito per New York
la prima volta
tenendola completamente fuori dalla mia decisione, l’avevo
delusa quando ero
tornato a casa con Angela facendogli credere che stavamo insieme. E per
ultimo…
e più grave, le avevo spezzato il cuore lasciandola qualche
giorno fa, quando
le ho fatto credere che non l’amavo più!!!! Non
riuscivo più a sentire
continuamente quella canzone che aveva sempre accompagnato la nostra
storia
d’amore, guardai di nuovo fuori dal finestrino e strinsi con
tutta la forza che
avevo il polsino che si trovava tra le mie mani… E di nuovo
la mia mente tornò
indietro… A quel
giorno che mi vedevo
sedere a quel tavolo con Freddy…
-Ehi
Yu…ma ci sei
o no!?!? Oggi sei strano.. Sei entrato che sembravi uno spettro, mentre
ora hai
stampato in faccia un sorriso indecifrabile!!!- disse Freddy
distogliendomi
momentaneamente dai miei pensieri,
-scusami,
in
effetti non so nemmeno io cosa prevalga in me oggi.. Non saprei
spiegartelo
credimi..-
-non
ti
costringerei a parlarmi di qualcosa che non sai decifrare nemmeno
tu…però sai
che se vuoi parlare puoi fidarti di me Yu!!! Non so cosa ti sia
successo, da un
lato ti vedo sereno, dall’altro sembri nostalgico…-
-in
realtà…
forse…potrei spiegarti cosa mi ha reso
sereno….anche se può sembrare assurdo,
non so nemmeno da che parte cominciare…- e scossi la testa
in segno di
disapprovazione.
Come
potevo
pretendere di spiegare a Freddy qualcosa che non comprendevo nemmeno
io!?!?
Freddy stava aspettando chiaramente che ricominciassi a parlare, ma
sembrava
capire che non avevo la benché minima idea di come avrei
potuto raccontargli
quello che era accaduto, dandone almeno un senso
logico….come facevo… Non
l’aveva un senso logico!!!
-forse
Yu….dovresti cominciare dall’inizio…
Non trovi!?!? È la cosa migliore…e magari
io potrei capire così…-
-ci
proverò… oggi
sono andato nel parco e ho incontrato…-
Nello
stesso
istante in cui avevo forse trovato il giusto appiglio per raccontare il
mio
strano incontro, una brezza leggera portò con sé
nuovi profumi, ma questa volta
uno di quelli svuotò completamente la mia testa, mandandomi
nel pallone. Era il
suo profumo…l’avrei riconosciuto tra mille, dolce
ma delicato, alla vaniglia…
Questa volta però lo sentivo più denso e con
maggiore intensità..
Immediatamente voltai il mio sguardo da dove avevo recepito che il
profumo
venisse e mi resi conto che sul marciapiede di fronte una ragazza con
lunghe
trecce castane dai riflessi ramati, stava correndo chissà
dove guardando
l’orologio. Riconobbi subito il borsone
dell’allenamento, non potevo
sbagliarmi, era lei… E il suo viso era
inconfondibile… Sicuramente aveva un
appuntamento….ed era in ritardo.. E a quel punto una
curiosità assolutamente
fuori luogo si impadronì di me. Magari…stava
correndo dal suo ragazzo…era
talmente bella che poteva tranquillamente aver rubato il cuore a
qualche
giovane imbecille…Yuriiiiiiiiii smettila….ma che
dici!?!?!?!!?
Cosa faccio!?!?
Sono troppo curioso, cercherò di non farmi beccare e la
seguo. Detto questo mi
alzo lasciando basito Freddy che mi guarda sconcertato e comincio ad
incamminarmi…
-ma
Yu…..!?!?!?
dove cavolo stai andando!?!? Mi molli così….!?!?-
gli risposi mentre ormai
stavo correndo, non volevo perderla di vista nuovamente…
-scusami
Fred…prima o poi ti spiegherò…ciao!!!-
Ero
stranamente
emozionato, stavo inseguendo una persona che nemmeno conoscevo, stavo
inseguendo le emozioni che mi aveva fatto vivere e non
l’avevo mai sperimentato
in vita mia…!!! Era tutto nuovo e misterioso per me!!! Per
un istante temetti
di averla persa di vista nuovamente, strinsi deluso e arrabbiato il
polsino,
gelosamente custodito nella tasca dei pantaloni, e mi ritrovai a
rimproverarmi
per essermi di nuovo bruciato un’occasione.
Quando….sentii la sua voce chiamare
un nome femminile..
–Meikooooo!!!!-
allora non doveva incontrare nessun ragazzo…ma questi non
dovrebbero essere
affari miei comunque…!!!
Dovevo
trovare un
posto sicuro dove avvicinarmi senza destare sospetti!! Quando mi
accorsi di una
cabina telefonica accanto a loro. Se mi fossi messo dietro quella non
mi
avrebbero nemmeno notato!!! Così con discrezione mi
avvicinai e mi appoggia
alla ringhiera di legno che divideva la strada dal marciapiede.
-Oh
Miki…ma è
possibile che tu sia sempre in ritardo!?!? Ti aspetto da un
po’ sai…-
-Oh
Meiko ti prego
perdonami, lo sai che sono una frana… Ho smesso anche prima
l’allenamento per
arrivare qui in tempo ma come al solito sono riuscita a tardare lo
stesso…- era
davvero buffa…chino il busto con le mani giunte in segno di
preghiera e disse
–ti prego…per farmi perdonare ti compro un mega
gelato ma non avercela con
me!!!-
La
sua amica,
Meiko, si avvicinò a lei e l’abbracciò
con affetto.
-Ma
certo che ti
perdono….e poi voglio il mega gelato!!! E comunque sei
così tenera Miki,
che..non potrei fare altrimenti…!!!-
Provai
quasi
invidia per quella ragazza che poteva abbracciala e tenerla cosi
stretta…
L’aveva chiamata Miki e non potei fare a meno di pensare che
presto avrei
conosciuto un’altra ragazza di nome
Miki….già…la figlia dei rispettivi
compagni
dei miei genitori!!
Tornai
presto al
soggetto della mia curiosità, quindi avevo visto
giusto…Miki era tenera,
dolce!!! Ero inevitabilmente fiero di me stesso…osservando i
tratti del suo
viso avevo scoperto qualcosa di veritiero sul suo modo di
essere…eppure quella
sarebbe stata l’unica cosa che mi era lecito sapere!!!
Proprio mentre tutti
questi pensieri mi vorticavano nella mente sentii dietro di me un gran
trambusto…gli stessi bambini del parco gridavano a gran voce
di aver ritrovato
il loro acerrimo nemico…”Il mostro
salvietta”!!!
Non
saprei
decifrare il viso di Miki quando se li ritrovò tutti
attorno, a quanto pare
seminarli doveva esser stato davvero difficile…ma i
risultati non si erano
visti assolutamente!!! Era divertentissimo vedere quanto insistessero
per
giocare con lei, con dolcezza si era inginocchiata accanto a loro
spiegandogli
che non poteva continuare ad essere il loro nemico in quanto aveva un
appuntamento
con la sua amica!!
La
guardavo mentre
con pazienza e tenerezza parlava, i suoi occhi sembravano liquidi da
quanto
erano intensi e non potei fare a meno di chiedermi se dopo quella
giornata
l’avrei rivista. Mi sarebbe bastato sapere che scuola
frequentasse e magari
avrei avuto la possibilità di parlargli forse un giorno!!!
Ero
stranamente
impaziente, inconsapevole di chi fosse questo nuovo Yuri che quella
ragazza,
Miki, aveva svegliato così
all’improvviso… Mi resi conto con enorme stupore
che
non riuscivo a controllare la nuova parte di me stesso!! Quello non era
Yuri
che io avevo sempre conosciuto, il ragazzo razionale che non si
lasciava
scalfire e che cercava di tenersi lontano da implicazioni sentimentali
con le
ragazze!! In un certo senso ero sempre stato convinto di bastare a me
stesso,
forse anche perché avevo vissuto sulla mia pelle il dolore e
il vuoto che mio
padre scomparendo aveva lasciato a mia madre. E il dolore che aveva
lasciato a
me quel periodo in cui lui non c’era..
Avevo
tratto le
conclusioni che amando,avrei solo sofferto prima o poi un
giorno…ma in realtà
l’unica vera ragione per cui non mi ero mai attaccato o
affezionato a qualcuno
lo compresi solo molto tempo dopo.. stavo solo cercando quel qualcuno a
cui mi
sarei donato per sempre, che sarebbe diventata “la terra di
mezzo dove avrei
lasciato il mio cuore” come il testo della canzone diceva!!
Finora
la mia
attenzione era stata monopolizzata da quella ragazza sconosciuta che
continuava
a parlare con quei bambini sempre più
insistenti…ma…all’improvviso qualcosa
dentro di me esplose quando uno di loro disse
-Dai
ti
prego…giochiamo ancora insieme… Facciamo che tu
sei il Mostro carta igienica
Koishikaua!!!!-
No….non
poteva
essere lei!!! Rimasi così, a fissare quel viso gentile,
bello come il sole. Lei
non poteva essere Miki Koishikaua!!!
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