one piece
E' notte, su di una isola della Grand Line.
Una giovane donna dai lunghi capelli mori, poggiata sulla balaustra di
marmo di una villa, guarda il mare, quasi con dolcezza, parola
difficilmente attribuibile ad una come lei, forte fiera e indipendente.
Lei, che aveva tenuto in riga le donne guerriero più forti della
Grand Line, l'Imperatrice dei Serpenti detta anche la donna più
bella del mondo, quella sera non era niente più che una
normalissima giovane donna che coronava il sogno di una vita: diventare
moglie dell'unico uomo che mai avesse amato su questa terra. Mentre il
mare faceva da sfondo e distanti arrivavano i suoni e le luci di una
città ancora in festa, pensava al primo incontro con quel
giovane uomo destinato a rivoluzionare il mondo.
Lei aveva tentato di ucciderlo per l'intrusione, lui l'aveva
offesa ripetutamente come nessun uomo dai tempi dei Draghi Celesti
aveva osato fare.
Sorrise, tra sè, pensando a quanto era stata sciocca.
Per salvare alcune delle sue guerriere dalla sua ira, non aveva esitato
a combattere rischiando la sua vita; aveva accettato di sacrificare
senza ripensamenti qualcosa di importante per non fare torto a degli
innocenti.
Come fosse stato quel giorno stesso, Hankock sentiva il sapore delle
lacrime versate quel giorno, le prime avvisaglie del disgelo del cuore,
trasformatosi subito in un incendio, un uragano, una tempesta che aveva
rischiato di ucciderla. Non aveva neanche capito, ma si era innamorata
perdutamente di Monkey D. Rufy.
Lo aveva aiutato ad infiltrarsi ad Impel Down, aveva combattuto con lui
e per lui a Marineford per poi riportarlo sulla sua isola e curarlo;
assieme a Rayleigh, aveva contribuito al suo addestramento speciale,
quello che gli avrebbe permesso di sconfiggere i numerosi avversari che
si sarebbero fatti sempre più forti man mano che si fosse
avvicinato alla fine del suo viaggio.
Due anni dopo, Rufy era uomo fatto, più alto di lei ormai: lei
si sentiva quasi morire al pensiero che non lo avrebbe visto per lungo
tempo, forse mai più, così prese il coraggio a due mani
per fargli quella domanda che da troppo tempo gli appesantiva il cuore.
"Oi Hankock! Stai male? Sei tutta rossa!"
"Perché non vuoi sposarmi, Rufy?"
Se lo ricordava bene, gli occhi spalancati, la bocca socchiusa in uno
stupore muto: fino ad allora, aveva sempre rifiutato le sue offerte di
matrimonio più o meno esplicite, ma non aveva mai avuto il
coraggio di chiedergli il motivo. Possibile che fosse la donna
più desiderata al mondo meno che dal primo e unico uomo di cui
lei si fosse mai innamorata?
"Hai già una donna? Una della tua ciurma, magari? O forse io non ti piaccio?"
A momenti la voce gli si sarebbe spezzata in gola, incredibile come un
amore forte possa rendere l'acciaio più tenero del burro.
Allora, il ragazzo fece una cosa che non si sarebbe mai aspettata e che
non aveva mai fatto con intenzione: semplicemente, la abbracciò,
lasciandola di sasso
"Come sei sciocca, Hankock" le mormorò, la tempia premuta contro la sua
"uh... Rufy..."
"Tu, non piacermi? Non scherzare..." rise più apertamente, senza l'intenzione di prenderla in giro
"Allora... perché? Perché, accidenti a te..."
"Hankock." La sua voce si fece severa, ma non dura "Da qualche parte
laggiù ho degli amici, amici che mi stanno aspettando,
perché io ho promesso loro che avremmo realizzato insieme i
nostri sogni. Non voglio sacrificare loro che credono in me e non posso
neanche sacrificare il mio sogno, lo capisci?"
Certo che lo capiva. Altrimenti, perché si sarebbe innamorata proprio di lui?
"Devo andare da loro, mi dispiace..."
"Ti aspetterò, allora"
ancora una volta era riuscito a sorprenderlo e a lasciarlo senza parole
"Potrebbe volerci molto tempo..." azzardò
"Non importa... solo, promettimi che tornerai da me"
"Te lo prometto Hankock. La prossima volta che tornerò sarà per restare."
Mai Rufy le era sembrato bello come quel giorno di tre anni fa, ormai,
arrossì mentre la mano passava sul piccolo anello d'oro della
mano sinistra, il segno del legame che ormai li univa per sempre
Nel frattempo il suo novello marito era arrivato, senza farsi sentire
da lei ancora immersa nei suoi sogni ad occhi aperti: con gentilezza le
cinse la vita, poggiando le sue mani su quelle della mora mentre la
testa le solleticava il lungo e bianco collo.
"A che pensi?"
"Niente... allora è vero? Non è un sogno?"
"Shishishishi..." ridacchiò il ragazzo: anche lui, a dirla
tutta, non ci credeva del tutto"No, è il giorno più bello
della nostra vita, credo"
Che poi il giorno più bello della loro vita avess compreso una
messa tenuta da Orso Bartholomew in quanto nessun prete aveva avuto
abbastanza fegato da celebrare una cerimonia in mezzo a tutti quei
brutti ceffi, un principio di rissa tra i due spadaccini più
forti del mondo (che poi nessuno aveva ancora capito cosa ci facesse in
mezzo Mihawk però era miglior nemico, amico e sensei di un paio
di persone e poi invitato più o invitato meno...) a colpi
di forchette visto che avevano proibito le armi, più
amenità varie come l'eccessiva durata del bacio degli sposi ad
opera di Foxy, questo non importava a nessuno dei due.
Certo c'erano stati anche momenti davvero divertenti: il colpo di
genio era stato mettere Sanji in cucina a dirigere trenta amazzoni,
nessuno sapeva come avesse fatto a non morir dissanguato o pestato!
E poi un matrimonio è da sempre il laboratorio ideale per far
sorgere nuove coppie...
Nico Robin, un pò stanca della confusione, aveva deciso di
appoggiarsi un attimo ad una parete,un bicchiere di rosso in mano, ad
osservare il fiume di gente in piena con sguardo compiacente. Non che
lo facesse apposta, ad isolarsi ogni tanto: purtroppo era fatta
così, leggermente introversa di natura e per quanto tra amici,
sempre all'erta.
"Dai Capitano! Siamo tutti con te!"
"Ahh.. basta, cretini!"
Cercando di riguadagnare quel minimo di serietà e di fascino che
si supponeva fare parte del bagaglio di uno importante come lui, Shanks
si avvicinò con garbo alla giovane archeologa
"Signorina, posso...?"
"Certamente"
Introversa si. Sciocca no di certo.
Posando il bicchiere sul tavolo più vicino, prese l'unica mano
del pirata, che dapprima interdetto si lasciò condurre in pista
con un sorriso. La banda, condotta da Brook, avvolgeva la sala da ballo
nella sua musica tenera e delicata, ma un problema sorse quasi subito.
"Come siete audace, Shanks il Rosso"
Avendo una mano sola, fu istintivo per l'uomo poggiarla sul fianco della donna, che rise del suo imbarazzo ma senza cattiveria.
"Temo non sia molto galante da parte mia..."
Per tutta risposta, la donna fece ricrescere una delle sue braccia al posto di quella mancante del Rosso
"Va meglio così?"
"Geniale!"
"Uffa... persino la sorellona Robin ha trovato un figo da paura..."
borbottò la navigatrice del gruppo, girando svogliatamente lo
stuzzicadenti con l'oliva nel suo drink.
Va bene che di gente ce n'era un sacco, ma di tipi decenti nenache l'ombra o se c'erano erano impegnati!
Persino il suo asso nella manica, Sanji, in quel momento era conteso
tra cinque o sei amazzoni, conquistate dalle sue capacità
culinarie dal suo stile e dalla voglia di saperne di più sugli
uomini!
Rapidamente buttò uno sguardo sui presenti: Kidd? Per
carità... Rayleigh? Vecchio e per di più ubriaco... forse
Law?
"Mi scusi..."
Nami si voltò, incrociando un elegantone alto e ben proporzionato, dagli assurdi capelli rosa
"Da ufficiale e gentiluomo, non posso permettere che una donna
così bella rimanga sola ad annoiarsi: mi concede un ballo?"
sorrise scherzosamente
"Pirati e marines non vanno tanto d'accordo, ne è consapevole
Ammiraglio Koby?" sorrise di rimando stando allo scherzo, ma l'altro
alzò innocentemente le spalle, indicando in particolare una
coppia che stava massacrando i piedi di tutti gli invitati.
"Questo è un giorno speciale"
Tra parentesi gli assassini di piedi in questione erano una coppia "confermata", come dimostrava una
sorridente Tashigi, che teneva ammanettato Zoro perché non si
perdesse persino nella pur vasta sala da ballo: che caspita aveva a
fare Ambizione e tutto il resto e si perdeva anche nel bagno di casa!
Però...
"Allora, sei sicuro?" chiese la giovane, riemergendo dai ricordi. Il
loro matrimonio non era stato l'unico evento eccezionale quella sera:
Rufy stesso, neo re dei Pirati, aveva approfittato dell'occasione per
annunciare una clamorosa notizia.
Il ragazzo scrollò le spalle
"Non ha più senso oramai. A tenerci uniti erano i nostri sogni,
ma ora che ognuno di noi li ha realizzati, la ciurma di Cappello di
Paglia non ha più motivo di esistere"
Avevano, di comune accordo, deciso che da quel momento, le loro strade
si sarebbero separate: Brook ormai aveva Loboon, forse si sarebbe messo
di nuovo a fare concerti; Franky, dopo aver portato la Thousand Sunny a fare
il giro del mondo, intendeva aiutare Iceberg a rendere Water 7 una
città-isola; Nico Robin e Nami avrebbero continuato a viaggiare:
nel tesoro di Roger erano comprese sia mappe su i più disparati
angoli del globo che quello di cui necessitava Robin per capire i Cento
Anni di Vuoto, quindi intendevano diffondere il più possibile il
frutto delle loro ricerche, accompagnate da Chopper, la renna medico
che aveva infine capito che non esisteva una ura unica per tutte le
malattie del mondo.
Più modestamente ora voleva trovare una singola cura per ogni
singola malattia; Usopp e Sanji erano i più indecisi sul da
farsi, mentre Zoro probabilmente si sarebbe sposato con Tashigi alla
fine, trovando un nuovo obiettivo nel rimanere lo spadaccino più
forte del mondo e collezzionando tutte le spade rare assieme alla
ragazza.
"Penso che alla fine anche loro troveranno una nuova strada da
seguire... e poi il mare è immenso ma non infinito: un giorno o
l'altro ci rivedremo ed avremo tante cose da raccontarci..."
"Umpf..."
Ancora teneramente abbracciati, i due si godettero lo sbocciare di
fuochi d'artificio da sopra quel loro nido, un affettuoso gesto di
commiato da parte di Usopp e Franky.
I razzi multicolore illuminavano quasi a giorno la notte stellata, colorando dei loro riverberi case, foreste, mare.
Allora Boa fece un ultima domanda per quella sera, dettata dalla pura e semplice curiosità femminile
"Rufy, ma... alla fine, hai trovato o no il tesoro di Roger? C'era davvero un One Piece?"
Sulla sua pelle sentì le labbra del ragazzo incurvarsi in un chiaro sorriso
"Dai..."
"C'era, ma non lo abbiamo trovato"
"?"
"Non potevamo trovarlo, perché era sempre stato con noi"
"Non capisco..."
"Cos'è essere un pirata, Hankock?" chiese retoricamente,
fissandola negli occhi stavolta "Essere pirati non significa cercare
oro, argento o gioielli"
Gli occhi scuri si posarono sull'orizzonte, sicuri
"Quello che un vero pirata cerca sono libertà, avventure anche rischiose;
combattere, ridere, soffrire alle volte.I veri pirati si mettono in mare per cercare di realizzare se stessi e i loro sogni!"
Da qualche parte, o forse nessuna, un uomo, seduto da solo nel buio alzò la testa.
Sotto i lunghi capelli ispidi e scuri, un volto rude da uomo di mare
che sembrava quasi essere stato squadrato con un ascia: ghignò
ferocemente, drizzando i lunghi baffi, in una smorfia che aveva
terrorizzato schiere di nemici ma che in quel momento altro non
esprimeva che sincera soddisfazione per se stesso e per quel nuovo
giovane incoronato sul campo re dei Pirati
"Che mi venga un colpo! Alla fine qualcuno mi ha fregato, bene!"
Si stiracchiò, come un gatto, compiaciuto
"Ora... direi che posso pure andare avanti!"
Dalle nebbie un grande, titanico veliero era apparso, lasciando niente
affatto stupito l'uomo: attraccando al nulla, la vecchia Oro Jackson
mollò una passerella per far salire il suo legittimo capitano a
bordo, dopo quasi cinquant'anni di assenza
"Oro Jackson a rapporto signor capitano! Mancano ancora tre uomini all'equipaggio, signore!"
"Prepararsi a salpare! Ci raggiungeranno prima o poi, ma adesso hanno
ancora altre avventure e altro mare da navigare prima di approdare a
questi porti!"
"Signorsì signore! Comunque, altri tre membri si sono uniti alla ciurma, col vostro permesso!"
"Tre?" borbottò torvo, salendo sul cassero di poppa dove si trovava il timone.
Ma immediatamente, nel riconoscere i suoi ospiti, le rughe si spianarono.
"Bentornato, Roger" mormorò una giovane donna con un fiore nei lunghi capelli, abbracciandolo. Portgas D. Rogue
"Finalmente ti sei deciso a salire a bordo... cominciavo a essere
stufo. Fortuna che "nostro" figlio mi teneva compagnia" borbottò
un gigante dai baffi bianchi a mezzaluna, enorme e minaccioso. Edward
Newgate detto Barbabianca.
Si fece avanti il terzo, un giovane sulla ventina dai lunghi capelli
scuri, praticamente in pantaloncini e cappellaccio che alzò con
un dito, ghignando al nuovo venuto.
"Ciao Roger"
"Questo è il modo di rivolgersi a tuo padre, Ace?" ghignò senza cattiveria
"Quel titolo dovrai riguadagnartelo, vecchio"
"Bah. Se non altro, avrò un sacco di tempo a disposizione"
La barra del timone di nuovo salda tra le mani, sua moglie e suo figlio
a fianco a sè e il suo più caro nemico: ora sì che
potevano partire, verso nuovi e inesplorati lidi!
"Così... era questo il famoso segreto del tesoro in un pezzo unico..."
"Già..."
Pensierosa, Hanckok si rivolse di nuovo al vasto oceano
"Però è triste... sembra che l'oceano non contenga più segreti, ormai..."
Rufy non rispose subito.
Spostò la mano lungo l'addome della sua consorte e rimase un
pò sorpreso. Era perfettamente liscio, ma lui sentiva comunque
qualcosa. Era la sua ambizione che gli permetteva di sentire le forme
di vita a fare cilecca, o era il suo sesto senso annebbiato dall'alcool?
Sorrise.
Un sorriso dei suoi, intramontabile, da orecchio a orecchio.
"Stai scherzando, Hanckok? Se c'è una cosa che ho imparato... è che le avventure non finiranno mai!"
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