ANPNYORKFRAGOLE
A.N.P. - NEW YORK CORIANDOLI E FRAGOLE
In un anno degli anni del 1980-1990
Tre pulsanti accesi e lampeggianti sul telefono di destra sulla sua
scrivania, mentre quello a sinistra era stato direttamente staccato da
Colin Farrell, responsabile del settore marketing di una multinazionale
di proprietá del futuro suocero.Si affossó ancora un
minimo nella poltrona dirigenziale, scelta dalla promessa sposa, Lidia
Grey, nella speranza di scomparire.Si aggiunse anche l'interfono
interno."Sí Gloria, cosa c'é ancora..?" - domandó
sconfortato, mentre lo sguardo cadeva sulle quotazioni della borsa, sul
quotidiano sempre aperto sotto al suo naso."Il wedding planer mr
Farrell.." --"Il cosa..? Ah sí.. Ma sono giá le
undici..?" --"Sí, manca un minuto.." --"Che puntualitá..
lo faccia passare. Grazie.." --Un'idea glamour, cosí la
definí Lidia, sull'onda di un entusiasmo monotematico e
strettamente personale.Colin fissó l'andamento della Grey sul
mercato europeo e sentí la porta aprirsi e chiudersi con molta
cura."Salve.. sono Jared Leto, avevamo un appuntamento.. per il suo
matrimonio mr Farrell.."--Lui appoggió la fronte sui pugni
chiusi - "Niente di personale, ma a me questa sembra una stronzata,
quindi.." - alzó finalmente gli occhi, ritrovandosi di fronte un
giovane di bell'aspetto, un sorriso simpatico, lo definí
mentalmente ammaliatore, che stava in piedi, con in mano dei cataloghi
ed una penna d'oro - "Posso sedermi?" - domandó cortese -
"Sí.. sí certo, piacere di conoscerla.. Mi scusi, ma
é un momento pessimo.." --"Panico pre nozze?" -
sorrise."Sí.. puó darsi.. É come trovarsi
imbarcato su di una nave a forza e soffrire il mal di mare appena
arrivati al largo.." --"Questa me la segno ahahah.. Ok, le faró
perdere pochissimo tempo." --"Ormai per oggi non ho piú voglia
di fare niente.. Ci facciamo una birra? Cosí ti ascolto..
posso..?" --"Darmi del tu? Certo.. se posso anche io.." --"Sicuro, mi
chiamo Colin.." - e gli strinse la mano."Finalmente un sorriso, non
deve preoccuparsi per la cerimonia, penso a tutto io.." --"Sí
Lidia me lo ha detto.." --"Sposa incantevole.." --"Scommetto che lo
dici per tutte le spose.." --"Quando sono carine sí.. Siete una
bella coppia.." -- disse fissando una loro foto insieme, che anche
Colin guardó con fare svogliato - "Oh sí.. certo. Allora
questa birra Jared..?" --"Ok, andiamo pure."
Jared parlava come una macchinetta, peró aveva un tono sempre
un'ottava sotto, tanto da sembrare una cantilena, dove a tratti
emergeva un ".. il sarto, servono le misure... i fiori, dovete
scegliere i colori.. vuoi anche il viaggio di nozze, posso prenotare
tutto io..."--Colin si ritrovó a seguire ogni suo lineamento,
fermandosi sulle labbra, che sembravano danzare, tra quella cascata di
parole, che ormai non ascoltava piú da dieci minuti.Jared
indossava una Lacoste nera, i bottoni sotto al collo aperti, aveva un
buon profumo ed un ciondolo che si illuminava a seconda dei respiri e
di come si muoveva, nel prendere un plico o scrivere un
appunto."Colin... sei qui con me o..?" --"Eh?! Sí scusami.. non
sono proprio in vena.. Un'altra birra..?" --"No grazie.. faccio fatica
a finire anche questa.." --"Mangiamo qualcosa?" --"Sí.. ho visto
dei dolci, una fetta di sacher sarebbe perfetta.." --"Ok.. signorina ci
porta due fette di sacher? Grazie.." --"Se vuoi rimandiamo questa
nostra riunione strategica.." --"É.. é davvero la parola
giusta, strategica.. la mia vita lo é, un'eterna strategia.."
--"Tipico di questa cittá.. Io vengo da Los Angeles, ma qui
é tutto piú divertente.." --"Sí, questa
cittá di possiede.. anche quando non vuoi.. Sono nato a Dublino
e vorrei morire lí, non certo in mezzo a tutto questo casino.."
--"Morire.. pensare alla morte cosí giovane.. è.. assurdo
Colin.." --"Credi?.. meno di quello che pensi." -- si strofinó
gli occhi."Ah ecco la torta.. senti, facciamoci questo giro dal sarto..
dal fiorista, cosí non ti faccio perdere un'altra giornata
dietro alle mie crisi esistenziali, cosa ne pensi Jared?" --"Perfetto..
del resto mancano solo due settimane, avete aspettato troppo a
chiamarmi oppure.. avete deciso di sposarvi all'improvviso e.. non
vedete l'ora?" --"All'improvviso?.. no.. no, sono due anni che ne
parliamo.. Mi ha preso per stanchezza.." - rise mestamente."Ho come
l'impressione che tu non stia scherzando Colin." - replicó
seriamente.Colin lo turbó nel guardarlo, in risposta a
quell'affermazione - "Ho perso la voglia di scherzare da un sacco di
tempo."--"Ne avevo .. il sospetto.." --"Ne vuoi un'altra fetta Jared?"
--"No, andiamo pure."
Una casa di moda italiana, personale cortese, quasi
servizievole.Presero decine di misure, per l'abito da cerimonia di
Colin, che subí perplesso quella procedura."Hai la faccia di uno
che sta subendo una tortura ahahahah.."- mormoró complice Jared,
nell'andirivieni delle lavoranti.Colin rise, specchiandosi -
"Sí.. ma non é poi cosí sgradevole.. Ma anche i
fiori, devo sceglierli io?" --"No.. se vuoi dare un'opinione, Lidia
preferisce rose bianche e gerbere rosa.. o pesca.. E poi vassoi
d'argento con coriandoli e fragole"--"Coriandoli e fragole...?"
--"Sí, coriandoli di stoffa bianca ed argento, in tono con le
tovaglie.. e fragole, sono dei portafortuna..cultura giapponese.."--"A
me va bene tutto Jared.." --"Sí." - disse puntandosi sui piedi e
sollevandosi, con le iridi blu scuro spalancate, che divertirono
ulteriormente Colin, ormai a proprio agio insieme a quel ragazzo, che
gli ispirava simpatia ed interesse.Tornarono sull'auto di Farrell."E
adesso..?" --"Per i fiori abbiamo fatto.. per il menú ci pensa
tua moglie?" --"Non é ancora mia moglie." - ribatté
infastidito."Ok.. per oggi direi che ho abusato abbastanza della tua
pazienza Colin.." --"No, non é vero, mi hai regalato qualche
ora.. spensierata? Posso dire cosí..? Oh cazzo scusami Jared,
anche per.. Lidia é una brava ragazza, ma.." --"Ci hai..
ripensato? Hai un'altra?" -- domandó intimidito."Un'altra`?
ahhaha.. no..no.. me ne basta una.. Tu sei sposato?" --"No."
--"Fidanzato?" --"No." --"Sei solo? Che fortuna.. strano,
peró.." --"Perché strano Colin?" -- sorrise.Lui
tiró giú l'aletta parasole, con tanto di specchietto -
"Ma ti sei visto?" - rise, nell'indicarlo in quel rettangolo lucido e
pulito, come tutto il resto."Mi.. vedo ogni mattina allo specchio.. Mi
apprezzo molto, se é questo che ti preoccupa, faccio anche il
modello e delle foto pubblicitarie, quando capita. Le persone che mi
hanno amato non perdevano occasione di ripetermi allo sfinimento quanto
fossi bello, ma era come un ronzio.. avevo bisogno di altro.. Spesso mi
esibivano.. L'amore é un'altra cosa." --"Ti.. esibivano?"
--"Sí. Lo so a cosa stai pensando, si fa spesso ed ingiustamente
con le donne, ma negli ambienti che frequento io sono stato trattato
anche peggio..." --"E quali ambienti frequenti?" -- chiese
imbarazzato."Molto lontani dai tuoi Colin.. Mi riporti all'auto?"
--"Sí.. sí va bene." --Si salutarono scambiandosi i
numeri di telefono.Colin rimase in macchina, guardandolo andare via,
ormai era sera.Provó una strana sensazione, pura
curiositá si disse, cosi decise di seguirlo.Jared si mosse
veloce per tre isolati, poi si fermó davanti ad un negozio di
dischi.Scese e si appoggió alla sua berlina, incrociando le
braccia sul petto, un fare impaziente ed un'aria triste.Colin
parcheggió in un punto dal quale poteva osservarlo, senza farsi
vedere."Ma che cazzo sto facendo..?" - pensó ad alta voce.Stava
quasi per andarsene, quando vide un ragazzo uscire dalla porta
scorrevole di quella rivendita di cd, con in mano un borsone, che
passó subito a Jared, buttando il bagaglio sul sedile del
passeggero, mentre lui gli passó un mazzo di chiavi; il viso di
quel giovane era quasi contorto per quanto era arrabbiato, gli
gridó qualcosa, dandogli anche una spinta.Jared cercó di
ribattere, con poca convinzione, poi l'altro lo afferró per le
spalle, baciandolo con irruenza, ricevendo in cambio uno strattone ed
uno schiaffo.Ricambió con una sberla e se ne andó, senza
che Jared reagisse ulteriormente.Colin era pronto ad intervenire, ma la
situazione sembrava risolta.Jared risalí e si appoggió
allo schienale, asciugando un pianto, che sembró tanto
improvviso, quanto irrefrenabile.Farrell decise di scendere e
raggiungerlo, non voleva che guidasse in quello stato.Bussó al
finestrino e Jared fece quasi un salto, per lo spavento.Aprí lo
sportello e scese - "Colin.. ma cosa..?" --"Cosa ci faccio qui..? Ci
compro la musica che.. no, é una balla, ti ho seguito.. Va tutto
bene?"--"Mi hai seguito?!... Ah ..grandioso.." --"Hai rotto con
quell'idiota?" --"Quale..? Ma hai visto tutto allora.." --"Sí,
ma ascoltami.." --"A proposito stronzo!" - una voce alle loro spalle
interruppe la conversazione. Era di nuovo quel ragazzo, tornato
all'attacco, con un altra sacca."E questo chi é?" --Era furioso,
Jared non gli rispose, mentre Colin si mise in mezzo, temendo che gli
alzasse di nuovo le mani."Tu chi cazzo sei?! Ti sei fatto scopare da
questo bastardo?! É per questo che mi hai piantato in asso?!"
--"Jared non ti deve niente, tanto meno delle spiegazioni su chi si
porta a letto, ok? Ora vattene, prima che ti prenda a calci in
culo!"--Lo prese per la maglia, ringhiando quasi.L'altro si arrese e se
ne andó.Colin riprese fiato, mentre Jared sembrava svuotato per
la tensione - "Ehi.. come ti senti..?" - gli domandó, ma lui non
parlava."Jared.. ascoltami, te la senti di guidare..? Hai voglia di
seguirmi?" --"Dove.. dove andiamo..?" --"A casa mia.. cosí ti
calmi.." --Jared annuí, sfiorando con una carezza la barba di
Colin, come a ringraziarlo per averlo aiutato.
Era un piccolo loft, al trentesimo piano, sopra Central Park.Colin
accese una piantana ed una lampada a forma di uovo."Ma.. sul tuo
biglietto da visita risulta un altro indirizzo Colin.."--"Sei un ottimo
osservatore Jared.. Questo é il mio.. rifugio.. Non é un
pied a térre comunque.."--"Un rifugio..? É un posto
fantastico.." --"Tu ce l'hai un posto dove tornare..?" --"No Colin.. Ho
restituito le chiavi a Mattew.. a proposito si chiama
cosí.."--"Ora non ha piú importanza Jared,
giusto?"--"Sí, giusto. Mi dai qualcosa da bere..?" --"Sí,
torno subito." --Jared osservava ogni dettaglio di quel posto
accogliente.C'era un caminetto, sovrastato da una mensola, con molte
foto.L'angolo era mal illuminato, quindi ne prese in mano un paio,
portandole verso la luce.Ritraevano Colin da solo e poi insieme ad un
ragazzo, dai capelli scuri, corti ed ondulati, occhi azzurro cupo,
sorridente, anzi raggiante, abbracciati.Jared alzó un
sopracciglio, dubbioso, forse era suo fratello, ma la somiglianza era
nulla."Si chiamava Marco.." --"Colin..?! Io non volevo.." --"Nessun
problema. Era bellissimo, vero?" --"Sí.. era.. un tuo
amico?"--"Sei troppo intelligente Jared, per non averlo ancora capito."
- replicó passandogli un bicchiere con una bibita fresca."Ok..
ho capito.. ma.. é una vera sorpresa.. insomma.." --Colin si
appoggió alla parete, dove rimanevano le altre cornici, che rese
visibili puntando un faretto, dopo averlo acceso."Lavorava sulle
piattaforme petrolifere, era un ingegnere.. é morto un anno e
mezzo fa.. In Norvegia.. ce lo avevo accompagnato io, era un affare che
il padre di Lidia voleva concludere, quindi serviva la mia presenza,
un'ottima occasione per stare il piú possibile con
lui.."--"Eravate innamorati.. si vede.. Colin mi dispiace, per Marco..
E per tutte le scelte che hai dovuto subire.. o sbaglio?" --"No, non
sbagli Jared."--"Perché ti sei messo con la figlia del tuo
capo?" --"Per una serie di circostanze.. è davvero una bella
ragazza, le voglio bene, non é poi cosí superficiale come
sembra.. Anche lei é incastrata in un meccanismo ed io forse..
forse é stata la mia reazione al dolore per avere perso Marco..
Ho fatto una stronzata, una dopo l'altra, poi la carriera.. Il cinismo
e l'ipocrisia che ho voluto imporre a me stesso, alla fine mi hanno
soffocato ed.. ucciso.." --"Vivevate qui?" --"Sí.. era tutto
perfetto ed il colmo é che il lavoro alla Grey me lo ha trovato
Marco, appena tornai in cittá.. Ci eravamo messi insieme in
Irlanda, durante una vacanza dai miei genitori.."--"Per le persone come
noi la vita é sempre complicata.."--"Sí, la é.
Puoi restare qui se vuoi, porta la tua roba e sistemati.." --"Non posso
permettermi l'affitto di un alloggio su Central Park.."--"Quale
affitto..? Non voglio niente, ho bisogno di fare qualcosa di buono,
dopo tanto tempo.."--"Grazie.. hai bisogno solo di questo?" --"Non
voglio portarti a letto, non mi devi niente, te lo ripeto Jared.. Ora,
peró.. vado di là, sono stanco, puoi dormire qui sul
divano, solo per questa notte, é comodo.." --"Ok.. scendo a
prendere le mie cianfrusaglie.." --"Fai pure, tieni, qui ci sono le tue
chiavi. Buona notte Jared."
Quando Jared risalí, soltanto la lampada a forma di uovo era
rimasta accesa.Le stanze erano silenziose, Colin era andato giá
a dormire.Jared riprese fiato, si sentiva a disagio, ma anche
elettrizzato per quell'opportunitá.Colin gli aveva risolto un
problema enorme, visto che non disponeva di molto denaro, quindi
sarebbe finito in qualche ostello, visto che anche il soggiorno in un
albergo era fuori dalla sua portata.Si spoglió completamente e
cercó il bagno.Era spazioso, cosí il box doccia.Facendo
meno rumore possibile si lavó, trovando anche un accappatoio
nuovo.Il parquet sotto ai suoi piedi cigoló in un paio di punti,
passando davanti alla camera dove Colin stava dormendo, con una rivista
ancora aperta ed una piccola abat jour rimasta accesa.Jared sorrise ed
andó a spegnerla."Grazie.." - mormoró, teneva solo gli
occhi chiusi, in un leggero dormiveglia."Colin.. ho fatto troppo
casino.." --"No, affatto.. sono cosí stressato che non riesco a
prendere sonno.." --Jared si passó le mani nei capelli,
tirandoli indietro e scoprendo il viso, avvolto in un chiarore
proveniente dalla grande finestra."Posso.. posso restare qui con te
Colin..?" --"Non so se é una buona idea.." - disse con tono
incerto."Vorrei solo.. stare qui con te.." --"Lo vorrei anch'io.. ok.."
- si spostó, facendogli posto.Jared si infiló nudo,
trovando cosí anche Colin, che lo prese tra le braccia, con
spontaneitá e dolcezza."Era.. era il momento che aspettavo
durante tutta la giornata.. il momento in cui stringevo Marco e
ritrovavo la pace.. Vorrei fare l'amore con te.. ti dispiace se non lo
faremo..?"--"Sí mi dispiace Colin.. ma non importa.. sono
giá cosí felice che.." --"Sei felice.. davvero?" -
sorrise."Sí. Dormi bene.." -- Gli diede un bacio, sfiorando le
labbra di Colin, che si aprirono piano, per accoglierlo completamente e
sentire il sapore di quel giovane, che lo faceva stare bene, in un modo
che credeva dimenticato.
I giorni volarono, cosí i preparativi.Ogni sera Colin tornava da
Jared, mangiava con lui e poi si addormentava, tenendolo sul proprio
cuore.Gli voleva bene, era la prima cosa che gli diceva al risveglio e
l'ultima prima di cadere in sogni, che poi gli raccontava a
colazione.Lo desiderava, da morire, nello stesso modo in cui accadeva a
Jared, anche nel solo vederlo, ma non andavano oltre a baci intensi e
continui.La sera prima del matrimonio Colin accettó l'invito di
amici e colleghi per un addio al celibato chiassoso ed ad alta
gradazione alcolica.Jared lo trovó sullo zerbino verso le cinque
di mattina, ubriaco fradicio."Cazzo Colin! Vieni dentro, ma cosa hai
fatto, tra meno di sei ore ti sposi! Accidenti..."--Lo trascinó
sotto all'acqua gelida, poi una brocca di caffé fece il
resto.Colin aveva un aspetto orribile."Non me ne frega un cazzo..
Jared.. vieni qui.." -- "Colin stammi a sentire.. hai avuto tutto il
tempo per chiarirti con Lidia e non lo hai fatto.. Cosa pretendi..?!" -
"Abbassa la voce Jared.. non sono in vena di prediche..!"--"Non voglio
farti prediche, in fondo chi sono io per fartele? Anzi cosa siamo
noi..? Vorrei proprio saperlo.." -- i suoi occhi si riempirono di
lacrime, gli zigomi tremanti le fecero scendere copiose.Colin lo
strinse, piangendo a propria volta - "Non volevo che finisse
cosí Jared.. io.. perdonami."--
Padre Stewart fu puntuale. Il cattering era operativo, i musicisti
accordavano gli strumenti, gli invitati quasi tutti seduti, le
damigelle inciampavano nel lungo tappeto rosso, le corbeilles di fiori
splendide.I genitori degli sposi agitati, i testimoni e lo sposo
ingessati davanti all'altare.Colin si era dato una sistemata, dopo un
paio di ore di sonno.Aveva preso un calmante, mentre Jared se ne era
andato via quasi subito, per portare a buon fine il suo incarico.Era
sempre stato molto preciso nel lavoro e non voleva deludere le
aspettative di nessuno.Desiderava solo vomitare, ma cercó di
calmarsi, incrociando le iridi scure di Colin ogni dieci
secondi.Finalmente si fermó su di una poltroncina, accanto ad
una buffa e minuta signora, che stava litigando con una spilla, che non
voleva saperne di stare diritta sul risvolto della giacca nei toni
pastello."Signora vuole una mano?" - domandó Jared, con la sua
solita educazione discreta."Figliolo puoi evitare che faccia volare
questa serpe in testa a qualcuno? Ti ringrazio!" - sorrise."Certo..
aspetti.. ecco fatto.." --"Sei una benedizione! Mi chiamo Ester
Farrell, piacere.." --"La signora.. la nonna di Colin.." - disse lui
sorridente.Era la matriarca, 94 anni, da Dublino."É venuta sino
a qui.. é davvero in gamba signora.. Io sono Jared.. Ho
organizzato il matrimonio... Wedding planner.." --"Jared? Wedding
cosa..? Lascia perdere! Ottimo lavoro. Certo che mio nipote ne ha spesi
di soldi per questa.. buffonata.." - l'ultima parola gliela
sussurró, strizzando l'occhio destro."Prego..?"--"Tu sei amico
di mio nipote?"--"Sí.. siamo amici." - la voce di Jared era
incrinata, non riusciva proprio a nasconderlo.La signora Ester
lanció un'occhiataccia a Colin, accorgendosi che stava fissando
proprio nella loro direzione."Amici eh...? Tu gli somigli." --"A chi
signora..?" --"Diciamo.. gli occhi.. anzi, la veritá é
che mio nipote ti sta fissando come faceva con Marco."--Jared rimase
interdetto."Il tuo silenzio, ragazzo, dice piú di mille parole."
- sembró un proclamo, suggellato dalla sua mano ingioiellata,
che gli stringeva il polso; poi tornó a guardare Colin,
sibilando un inaspettato - "Sei un imbecille!" - che lui sembró
capire, nonostante il caos e la distanza tra di loro."Miss Farrell..
ma.. Arriva la sposa.."--"Come, cosa? Ah quella.. Bella ragazza,
secondo te fa la finta tonta oppure é molto scaltra? Colin non
é affatto male, siamo sinceri!" - e ridacchió.Jared a
quel punto non riuscí a trattenere una risata, amara e
rassegnata, quel donnino era irresistibile e molto piú sveglia
di tutti i presenti."Eccola lí.. mmm ora la solita barba, la
vuoi, lo voglio e tu, io boh fammici pensare, ma sí ti prendo
come moglie, fedele bla bla, Dio quante fandonie!"--Colin sentí
un rivolo di sudore scendere dalla tempia al collo, come una lama di
coltello pronta a fendere una tela immaginaria, segnando per sempre il
suo destino.Lidia era concentrata sui dettagli, indispettita da qualche
piccola imperfezione, il padre la stava accompagnando ed alla fine si
lamentó per quella morsa all'avambraccio sinistro - "Cara.. vuoi
calmarti? Cosa ti importa del colore delle candele, accidenti!" - disse
il vecchio Grey, abbozzando un sorriso forzato e di
circostanza."Papá deve essere tutto perfetto oggi!"
--"Perfetto..? Come il tuo sposo? Sbaglio o é pallido come un
cencio..?" --"Va tutto bene, é solo l'emozione.. Guarda quei
fiocchi.. tutti storti!"--"Basta!! Siamo arrivati.. Dio ti ringrazio..
Ciao Colin.. bene.. prego principessa, vai da tuo marito!" - la
spinse, con un gesto quasi comico.Jared chiuse gli occhi - "Vorrei
evaporare miss Ester.." --"Non dirlo a me! Ho un solo nipote, per di
piú infelice.."--"Lei rimedierá a questo.." - disse senza
convinzione.Colin prese la mano di Lidia, poi la lasció andare,
allentandosi la cravatta, senza riuscirvi.Il pastore disse qualcosa, ma
era come una voce lontana, come un ronzio, lo paragonó a quello
di cui gli aveva parlato Jared pochi giorni prima.Jared, con le sue
risa, la pelle arrossata dopo la doccia, il corpo armonioso e
statuario, poi quegli occhi.. Dio se li amava, amava tutto di
lui."Colin..?! Colin!" -- quel rumore di fondo era il celebrante, che
richiamava la sua attenzione per la pronuncia delle promesse.Lidia lo
stava incenerendo, non riusciva neppure ad immaginare quanto potesse
essere distante sino dall'inizio."É.. é assurdo..."
--"Cosa..? Cosa é assurdo Colin?!"--"Noi due.. non siamo ..
niente.." --"Ma.. sei impazzito?" --"No. Assolutamente no Lidia." - la
voce era ferma e chiara.Nonna Ester diede una gomitata secca a Jared,
che emise un "Auh!! Miss Farrell...!" --"Non ci posso credere
ragazzo!"--In effetti nessuno riusciva a credere a quanto stava
succedendo.Jared si ritrovó davanti Colin, dopo un istante di
attonito silenzio dei presenti: "Vuoi venire con me?" --"Colin.. ma.."
--"Vuoi venire con me Jared?" - domandó nuovamente,
prendendolo per le braccia.
"Agnello con le patate e.. broccoli al vapore.. mmm"--Miss Ester
Farrell posó le teglia sul grande tavolo della sua
cucina."Ragazzi! Uscite dall'acqua! Ora basta, il pranzo é
pronto!"--Colin rise, mentre Jared faceva il morto al centro del
piccolo lago davanti al cottage della nonna."Tesoro vieni.. ci uccide
se facciamo tardi anche oggi.." --"Ok.. Colin aspetta.."- si
alzó di scatto, abbracciandolo e baciandolo."Riesci ad aspettare
dopo il pranzo Jared..?" - domandó staccandosi da lui con un
sorriso."Quando la nonna fa finta di togliersi l'apparecchio acustico e
dormire in soggiorno?.. Sí, credo di sí.. Sempre se non
fai tutto il casino di stamattina all'alba..." - un altro bacio -
"E.. di ieri sera.." - ed ancora un piccolo bacio, di infinito amore.
T H E E N D
|