Il dolore che causa la solitudine.

di Bonnies
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“                                                          24 settembre

vi siete mai sentiti soli nonostante gli amici e la famiglia? Io sì!

Nella mia vita c’è molta confusione. Mi sento spesso – anzi sempre- incompresa, accusata inutilmente. Tutto ciò che faccio non ha mai valore per nessuno.

Ed io, io ho sempre assorbito tutto,

fino all’ultima goccia, ignorando i miei problemi, mettendo al primo posto l’obbiettivo di crescere lentamente, senza fretta.

Perché il mondo fa paura.

Troppo presto ho avuto responsabilità sulle mie spalle.

Ma io sono sempre stata troppo fragile, così tanto da rompermi con un soffio di vento.

Gli amici? Ci sono, mi tirano su di morale, mi fanno sorridere, ed io non penso.

Poi, però, scopro che a volte basta una semplice ed unica parola per farti travolgere da flashback immensamente dolorosi, tristi.

A quel punto le lacrime scendono senza riuscire a fermarsi,

ed hai bisogno di buttare tutto fuori, non importa il luogo.

Sono sempre stata una ragazza fragile, è vero! Ma oggi non lo sarò più. Oggi affronterò con coraggio una cosa…ciò che tutti chiamano morte.”

 

Era ormai quasi sera quando delle luci rosse e blu, in un bosco, alternandosi illuminarono un corpo.

Due persone piene di lacrime scesero dall’auto insieme a due poliziotti.

I quattro timorosi si avvicinarono al cadavere.

L’orrore e il disgusto presero il sopravvento.

Era una ragazza sui 14/15 anni.

Appesa per il collo.

Una vita davanti, troncata.

Un foglio appeso alla fune. Una lettera.

I genitori della ragazza lessero i pochi righi, non tralasciando nemmeno una virgola.

Più leggevano più il dolore andava avanti.

 

mamma, papà, perdonatemi se sono stata egoista ed ho scelto questa strada.

Ne sono sicura, anche stavolta per voi ho fatto la scelta sbagliata, ma non è  così per me.

Sono convinta che forse in questo modo troverò un po’ di pace nel mio animo,

 vi ho sempre voluto bene, non dimenticatelo.

Addio

                            Yuri

 

   

Due persone gridarono all’unisono come se la pelle fosse stata loro strappata.

Un tonfo al suolo. La madre svenne e il padre si accasciò vicino ad essa.

Mentre la polizia faceva il suo lavoro, la pioggia iniziò a scendere forte per compiangere la ragazza che aveva scelto questa inutile scorciatoia. Il suicidio.

 

 

 





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