Ultimo giorno delle vacanze estive, alla Tana Ginny e Ron si
stavano preparando al ritorno ad Hogwarts. L'ultimo anno di Ron, e il penultimo
di Ginny. C'era una certa agitazione, e non solo perché la scuola stava per
ricominciare. Nessuno aveva sentito Harry durante l'estate. E neanche Hermione.
Ron sembrava quasi più interessato al fatto che non sentisse Hermione da 3
mesi, piuttosto che a Harry che poteva anche essere mor-- Oh, non era possibile. Era
Harry Potter. Nel pomeriggio sarebbero andati a Diagon Alley a prendere i libri,
e ovviamente anche per salutare i gemelli che ormai erano diventati delle
"celebrità" lì. Comunque, quella mattina sia Ginny che Ron erano
agitati e contenti allo stesso tempo di tornare a scuola per rivedere Hermione e
Harry. E se non fosse tornato? Era questo che li preoccupava.Ma sapevano che
sarebbe tornato, DOVEVA tornare. Non parlarono d'altro per tutto il
giorno.Quando fu il momento di andare a Diagon Alley,Ron iniziò a diventare
ancora più agitato di prima, e Ginny sapeva qual'era il motivo. -Vorresti che
lei fosse lì, vero?- e Ron, con molta noncuranza rispose: - Chi? - , ma Ginny
sapeva che era tutto il giorno che lui pensava ad Hermione, anzi era da tutta
l'estate. Era stato molto silenzioso, ogni volta che arrivava un gufo, si
agitava e appena scopriva che si trattava di una semplice lettera del ministero,
o di qualche amica di Ginny, risprofondava nel suo silenzio. Ginny non capiva
perché non volesse parlarne, lei aveva tentato, parlandogli di Harry e dei loro
innumerevoli casini... ma Ron cercava subito di cambiare argomento, oppure si
chiudeva in camera sua. Lei aveva scritto ad Hermione, cercando di fare da
Cupido fra quei due, ma Hermione non aveva risposto. Continuava a chiedersi
perché due che si piacevano continuavano ad evitarsi così... in quel modo
avevano sofferto tutti e due. E anche lei aveva sofferto. Non sentire Harry per
tre mesi, non sapere dove fosse , se gli era successo qualcosa. Ma perché?
Perché non dava segni di vita, non mandava una lettera? Mancava solo un giorno
per scoprire se lui sarebbe tornato, ed era agitata. Forse più di Ron. Almeno
lui sapeva che la sua Hermione era sicuramente viva.
A Diagon Alley, non c'era l'ombra di Hermione , o di Harry.
L'unica persone che incontrarono mentre stavano comprando i loro libri di
Pozioni fu Draco Malfoy. Restarono completamente sconvolti quando lo videro, era
davvero l'ultima persona che credevano di incontrare lì, specialmente dopo gli
ultimi tragici eventi di tre mesi prima. Ovviamente, non si fece mancare la sua
solita battutina, e Ron lo guardò male senza rispondere, o altrimenti sentiva
che quella volta se Draco avesse detto qualcos'altro l'avrebbe preso a pugni.
Era la persona più spregevole dell'intero universo. Ginny, invece, si chiedeva
come mai un ragazzo così carino fosse così tanto irritante. Ma era ovvio, non
si era mai visto un ragazzo carino e allo stesso tempo simpatico, gentile,
affettuoso... O forse c'era, Harry. Ma il quel momento, non si sentiva così
tanto sicura riguardo ad Harry. Cercò di scacciare quel pensiero, e chiese al
negoziante il libro di cui aveva bisogno, e nel frattempo Draco era andato
chissà dove. Ron iniziò a lanciare parolacce contro di lui, quando vide
entrare nel negozio Lavanda. 'Oh, no, questa dev'essere una maledizione... '
pensò, mentre la salutava. Non aveva voglia di vederla, sembrava che in quel
giorno avrebbero incontrato solo persone che avrebbero volentieri evitato.
Lavanda si dimostrò fredda nei confronti di Ron, si limitò solamente a
chiedergli come erano andate le vacanze, lui rispose a monosillabi. Ginny si
chiese come era possibile che quei due erano stati insieme. Sembravano due
persone completamente diverse, l'unica cosa in comune che avevano era
Grifondoro. Le venne in mente Draco... e non sapeva neanche perché. Non era
nemmeno Grifondoro, lui.
Quando, mezz'ora dopo, finirono con i libri e tutto il resto,
andarono a trovare i gemelli nel loro negozio di scherzi. Era completamente
pieno, e fuori la gente guardava incuriosita le vetrine, ridendo pensando
all'effetto di quegli scherzi. I gemelli erano impegnatissimi, e riuscirono a
salutarli prima di scappare dal negozio affollatissimo. Mentre uscivano, Fred
urlò: -Ieri è passata Hermione!- Ma ormai erano usciti, e non sentirono.
Tornarono alla Tana, Ron era ancora più depresso del solito e Ginny sperò che
quella giornata sarebbe finita presto.
Non chiusero occhio durante la notte, e la mattina dopo
sembravano due zombie. La signora Weasley li fece abbuffare per colazione, come
al suo solito, dopodiché uscirono e andarono alla stazione, dove al Binario 9 e
3 quarti li attendeva il Treno per Hogwarts, come ogni anno. Lì, i signori
Weasley salutarono i due figli. Ron andò nello scompartimento per i prefetti,
sicuro di trovare Hermione. Ed era lì. Appena la vide,Ron ebbe l'impulso di
abbracciarla .E lo fece. Gli sembrava impossibile che lei fosse di nuovo lì,
davanti a lui, dopo tre mesi. Appena si sciolse l'abbraccio, restarono in
silenzio. 'Possibile che non hai nulla da dirle? Dopo tre mesi?' la verità era
che aveva così tante domande da farle che non sapeva quale fare per prima. Lei
continuava a sorridergli, e pensava 'E allora? Non mi chiede nulla? Possibile? E
perché continuo a sorridere come un'idiota aspettando che dica qualcosa lui?' .
Così finì per dire la cosa più banale che potesse dire: - Ciao, Ron .-
, - Ciao, Hermione -. -Come hai...- iniziarono a dire entrambi nello stesso
momento, poi si misero a ridere. Stettero in silenzio per qualche altro secondo,
poi Ron fece la domanda fatidica -Hai notizie di Harry?- , -No, credevo che tu
sapessi qualcosa. - , - No. Visto che tu eri qui prima di me credevo
l'avessi già visto qui da qualche parte sul treno .- ipotizzò lui, - No, Ron,
credo che... non sia sul treno. Sono agitatissima, ho paura che possa essergli
successo qualcosa! Io.. - Era sul punto di piangere, quando lui gli disse: -
Hermione, non aver paura.Sono sicuro che sta benissimo. Non piangere...- E
l'abbracciò. Lei sorrise, e in quel momento si sentirono entrambi sicuri, uno
nella braccia dell'altra. Volevano che quel momento non finisse mai,che
rimanessero tutto il viaggio così, come protetti da ogni pericolo.
Insieme. Dimenticarono Harry, e tutti i pericoli che forse lui stava affrontando
in quel momento, dimenticarono tutto ciò che era successo lo scorso anno, e
anche quelli prima. Era come se il tempo si fosse fermato in quel momento. Ma a
rompere quel momento così magico fu l'arrivo degli altri prefetti, il loro
attimo perfetto sembrava essersi distrutto in mille pezzi. Fra loro, c'era anche
Malfoy. -Oh, Weasley, finalmente ti dai da fare con la Granger!-. Rise. -Oh,
Malfoy... ancora qui! Pensavo ti avessero chiuso ad Azkaban!- disse con sarcasmo
Hermione, ma Draco fece finta di non sentirla e non le rispose. Non aveva
passato una bella estate, affatto. Si era reso conto che essere un Mangiamorte
non era * bello * come credeva, credeva che servire il Signore Oscuro sarebbe
stata un'esperienza che l'avrebbe soddisfatto, e invece aveva passato un'estate
da incubo, con Piton sempre alle calcagna. Dopo la morte di Silente e la loro
fuga, infatti, Piton aveva detto al Signore Oscuro che Draco aveva ucciso il
preside di Hogwarts. Era molto compiaciuto, Voldemort, e così gli aveva dato
altri lavori da fare. Non si sentiva pronto a fare certe cose, uccidere persone
o fare certe cose solo per compiacere il Signore Oscuro. Ma non poteva tirarsi
indietro. E poi c'era stato il suo scontro con Potter. 'Avrei potuto ucciderlo,
avrei potuto levarlo dai piedi e invece non l'ho fatto, perché?'. Questa
domanda continuava a martellare il suo cervello, da un mese a quella parte. Non
aveva detto nulla a Lord Voldemort, per paura di essere considerato solo un
ragazzino pappamolle, e forse lui avrebbe anche sospettato del fatto che non era
stato lui a portare a termine la missione a Hogwarts. Aveva deciso di tornare a
Hogwarts, non era stato espulso, e l'aveva fatto non solo per, come aveva detto
a Voldemort, controllare la situazione, ma anche per stare lontano dai
Mangiamorte, e da tutto il resto. Vedeva Hogwarts come una liberazione. O quasi.
Fosse stato per lui,la scuola sarebbe dovuta essere popolata solo da Serpeverde,
e i Grifondoro sarebbero dovuti sparire tutti, uno per uno. I Weasley, la
Granger, Potter... eppure, non l'aveva ucciso. No, non l'aveva fatto. In quel
momento si chiese dove fosse. Allora, nel suo solito tono spregevole chiese: -
Ci sono notizie di Potter?- ,ma Ron e Hermione si limitarono a guardarlo con
disprezzo senza dire nulla. Forse, non sapevano nulla, o forse gli stavano
nascondendo qualcosa. Forse Potter gli aveva raccontato tutto del loro incontro
un mese prima. Chissà. Comunque, Potter non era su quel treno. Di questo era
sicuro.
Ginny era in uno scompartimento poco più avanti, con le sue
amiche. Cercava di scherzare e ridere con loro, ma le sembrava del tutto
impossibile in quella situazione. Non aveva visto Harry, era andata a chiedere a
Ron e Hermione (c'era anche Malfoy...) ma niente, loro non avevano idea di dove
fosse. A quanto pare, non era su quel treno. Dov'era in quel momento? E
soprattutto, l'avrebbe mai rivisto? Non riusciva a concentrarsi per ascoltare i
racconti estivi delle sue amiche, non le sembravano minimamente interessanti.
Malfoy.. Malfoy!? Perché pensava a Malfoy!? Mah. Intanto, fuori aveva iniziato
a piovere. Non sembrava proprio il massimo come inizio di anno scolastico.
Il treno arrivò ad Hogsmeade poco più tardi, e dopo una
decina di minuti erano ad Hogwarts. Era tutto così strano. Silente non era più
lì, al suo posto c'era la McGranitt che, dopo l'ingresso di tutti i ragazzi,
disse: - Benvenuti a questo nuovo anno ad Hogwarts. Non credo che sia opportuno
fare un discorso, come tutti ben sapete il preside Silente non è più fra noi e
non ho nient'altro da dire, tranne che sentiremo la sua mancanza. Hogwarts non
sarà più la stessa. Ed ora, iniziamo con lo smistamento .- La sua voce era
triste, malinconica. Dopo lo smistamento, ci fu un minuto di silenzio.
Nessuno aveva detto di farlo, eppure era come se tutti si fossero messi
d'accordo per commemorare il Preside. Nessuno poteva dimenticare che solo fino
ad un anno prima c'era lui, seduto lì , come da molti anni a quella parte. Era
come la fine di un'epoca, e sapevano benissimo che quell'anno non sarebbe stato
uguale. No, non sarebbe mai più tornato tutto come prima. La cena iniziò, ma
non c'era molto entusiasmo quella sera. Tutti entrarono nei dormitori, come se
fosse una processione, senza la minima voglia di tornare ad Hogwarts. E inoltre,
sembrava che ogni anno ci fosse meno gente. Hogwarts sembrava vuota, triste. Ron
e Hermione guidavano i nuovi arrivati verso il dormitorio di Grifondoro, gli
altri entrarono e andarono a dormire, senza fermarsi nella sala ???. E anche Ron
e Hermione, dopo aver illustrato le regole più importanti della scuola ai pochi
nuovi Grifondoro che si guardavano intorno stupiti, andarono a dormire. Si
salutarono appena. Ron entrò nella sua stanza, e non potè fare a meno di
guardare verso il letto di Harry. E in effetti, anche Neville ,Dean e Sean lo
stavano facendo. Oltre a Silente, anche Harry non era più lì. Certo, era
sicuramente vivo.. ma.. dove?? - Dov'è , secondo voi, ora?- Chiese Neville.
Nessuno rispose, ma sapeva che nessuno poteva sapere la risposta. Andarono a
dormire, ma Ron rimase sveglio tutta la notte. Non poteva pensare ad un anno
senza Harry. Ma l'idea di passare più momenti da solo con Hermione non gli
dispiaceva affatto.. anzi...
Ginny neanche dormiva. Fuori infuriava la tempesta. Pensò ad Harry, a
Silente che non c'era più e aveva lasciato un vuoto incredibile ad Hogwarts.
Pianse cercando di non farsi sentire dalle sue compagne di stanza. L'unica cosa
che voleva fare era tornare a casa, per la prima volta da quando era ad
Hogwarts.
Nei giorni successivi, l'atmosfera sembrava guastarsi sempre di più. Fra il
nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure che, a detta di tutti, era un
vero incapace, il tempo sempre orribile, la mancanza di Silente e quella di
Harry, sembrava che ormai la situazione era irreparabile. Certo, Ron e Hermione
ormai passavano la maggior parte del tempo insieme, ma ,a differenza di quello
che credeva Ron, non erano solo ma c'era anche Ginny. Sembrava molto più
sollevato ora che la scuola era ricominciata e poteva stare tutto quel tempo con
Hermione, ma anche lui non nascondeva ovviamente la sua preoccupazione per la
situazione che li circondava. Quando era bel tempo - il che accadeva raramente -
non potevano neanche uscire, se non in casi del tutto eccezionali, perché ormai
non c'era più neanche la certezza che Hogwarts avesse una grande sicurezza. -
non abbiamo neanche più la certezza che Hogwarts è inattaccabile. Neanche
nella mia stanza mi sento al sicuro. - Disse Hermione mentre andavano verso la
lezione di Pozioni, sempre tenuta dal professor Slughorn. Ron cercava di
confortarla, e aveva una voglia matta di baciarla ogni volta che la vedeva , ma
sentiva che in quel momento non voleva complicare le cose con Hermione, almeno
la loro amicizia doveva rimanere una certezza.Anche perché, in quel momento
Hermione aveva proprio bisogno di certezze. E in effetti, tutti. Tutti si
aggiravano per i corridoi guardandosi intorno spaventati, sperando che non
saltasse fuori un mangiamorte da un momento all'altro. Mentre Ron e Hermione
andavano a pozioni, Ginny andava con le sue amiche verso la lezione di Difesa
contro le arti oscure. Incontrò per i corridoi Malfoy che le disse: -Ehi, Weasley,
non c'è il tuo Potter a difenderti?- Lei gli lanciò un'occhiataccia e
lui iniziò a sghignazzare. Pensò 'è un essere spregevole.. spregevole..
spregevole...' ma non riusciva a convincersi del tutto. Lo guardò mentre
entrava nell'aula di difesa contro le arti oscure e si rese conto che avevano la
stessa lezione. 'Oh,no.' pensò, ed entrò nell'aula sperando che quell'ora
passasse in fretta.