Fulmini. Confusione. Idiozie che ballano
come danzatori russi nella loro leggiadria. Frastornato e svegliato da
una doccia fredda.
Silenzio. Passi. Moto continuo di tutti gli uomini, non c’è
mai un momento in cui tutti gli esseri viventi siano
fermi.
Silenzio. Urla. Rumori ininterrotti, non c’è mai un momento
in cui tutti gli esseri viventi siano muti.
Lampi. –Silenzio!- Tuoni. –Buio!- Incomprensioni. Tacete
tutti, o mortali, non avete interessi nel parlare.
Seduto, tutti si muovono intorno,
bastardi, non siete mai capaci di tacere o fermarvi, bastardi, bastardi.
Fulmini. Confusione. Pazzia che galleggia
sull’acqua come zattera. Dovete morire! Morire tutti. BOOM! Una bomba
qui, in questa cazzo di
stanza. Forse vi fermerete, alla fine. Dovete morire tutti! Tutti. Flash!
Basta! Zitti, zitti.
Basta dire idiozie! Tappatevi la bocca.
Piangere. Ne avrei una voglia
bestia.
Le cervella umane devono essere buono,
corro il rischio di rinstupidirmi però. Ora mi
alzo e gli apro la testa. Se mi sento più stupido mi
fermo subito. Smetto. Ho voglia di uccidere. C’è qualcosa che mi pizzica. La
rabbia, l’odio. L’ulcera, forse.
Tappatevi queste fogne, ignoranti. Zitti. Zitti. Non ce la
faccio più!
Il rombo del motore sotto di me mi rassicura. Schiacciare l’accelleratore, sfrecciare contro la gente e godersi le urla
e gli schizzi di sangue: questo devo fare. Un’ecatombe.
Farò un’ecatombe.
Dovete morire tutti. Tutti…