Titolo:
Meds
Summary:
Sherlock dimentica di prendere
le medicine.
Pairing:
Sherlock/John
Rating:
Arancione
Words:
739
Disclaimers:
Sì, lo sapete. Non ho
diritti su di loro. E' inutile mettere il dito nella piaga. ç_ç
Notes:
Ispirata a Meds
dei
Placebo. <3
M
e d s
I
was alone
Falling
free
Trying
my best not to forget.
-
Placebo -
Metti in ordine i
tuoi pensieri. (1)
Confusione.
Grigio.
Vista appannata.
E stava anche
cominciando a sudare.
Le prime furono le
mani.
Ah! Fanculo!
Forse aveva
esagerato...
Era solo, in caduta
libera.
<< Voglio andare
via. >>
Dove?
Facendo del suo
meglio per non dimenticare quello che era successo.
Quello che è
successo a noi.
Quello che è
successo a me.
Cosa era successo?
Avevano litigato, ma
perché?
L'aveva dimenticato.
Dov'era John?
Umpf.
Metti in ordine i
tuoi pensieri...
Cosa è
successo quando l'aveva lasciato scivolare?
Dov'era John?
Forse era andato via.
… Umpf!
Era confuso da
poteri forti.
L'eroina,
probabilmente.
Dimenticando nomi e
volti.
Meglio, chissenefrega.
I passanti mi
guardavano come se potessero cancellarlo.
<< Sherlock...?
>>
E il sesso, e le
droghe, e le complicazioni.
Il sesso. Le droghe. Le
complicazioni.
Il sesso e le droghe:
le complicazioni.
John era la
complicazione.
<< … Hai
dimenticato di … >>
… dimenticato …
Era solo, fissando
il vuoto.
No, aveva fatto del
suo meglio per non dimenticare.
Per non dimenticare
tutti i tipi di gioia.
… Tutti i
tipi di gioia …
E il nostro unico
impegno eroico.
“Non esistono
gli eroi, John. E anche se esistessero io non sarei uno di loro.”
L'aveva detto lui, no?
<< …
Prendere le … >>
Cosa significava per
noi.
Cosa significava per
me.
Erano loro. Solo. Loro.
(2)
E le conseguenze...
Dov'era John, adesso?
<< …
Medicine ... >>
Dov'era John, adesso?
Metti in ordine i tuoi
pensieri.
<< Le medicine.
>>
Metti in ordine i tuoi
pensieri!
<< Sherlock, le
medicine! >>
Metti in ordine i tuoi
pensieri!!
<< Hai
dimenticato di prendere le medicine!! >>
Mettiinordineituoipensieri!
Mettiinordineituoipensieri! Mettiinordineituoipensieri!
<< Sherlock!
>>
Lo schiaffo lo
raggiunse del tutto impreparato.
Spalancò gli
occhi e riuscì a focalizzare la sagoma indistinta di fronte a
lui.
Era John. Voleva
pronunciare il suo nome, ma non ci riusciva.
Aveva ancora la bocca
impastata.
E le mani sudate.
E il respiro affannoso.
E il buco nel braccio
che pizzicava.
John aveva
l'espressione preoccupata a morte e le mani che gli incorniciavano il
viso.
<< Tieni. Bevi.
>>
Gli tenne ferma la
testa con una mano e con l'altra gli porse un bicchiere.
L'odore era orripilante
e il colore era verde. Verde acido.
Tentò di
scansarlo con aria schifata, ma John la sapeva più lunga.
Era un medico.
Costringere un paziente a prendere una medicina era veramente il
minimo.
Fu costretto a
tappargli il naso.
Il sapore di quella
cosa era disgustosa almeno quanto il suo odore.
<< Bevi. Ti
aiuterà a smaltire quella roba che ti sei iniettato. >>
Non c'era pietà
nel suo tono di voce. Solo preoccupazione e rabbia malcelata.
Quando finì
quell'acido verdastro, gli salì il voltastomaco.
<< Mi viene da
vomitare. >>
<< E' il minimo
che ti meriteresti, coglione. >>
Sherlock si strofinò
le mani e lo guardò.
<< Sei un
coglione. >> ripeté
E lo abbracciò.
Sherlock non riusciva a
stare seduto solo con le proprie forze, quindi si abbandonò
completamente alle sue braccia. Appoggiò la testa sulla spalla
di John, stanco come non era mai stato.
<< Sei tornato...
>>
<< Dove volevi
che andassi? >>
Aveva una mano tra i
capelli e un braccio intorno alla schiena.
<< Perché?
>> Era un sussurro disperato. << Che bisogno c'era? >>
<< Credevo te ne
fossi andato... >>
Lo strinse più
forte.
<< Idiota. >>
Si sentì
strattonare il viso e riaprì gli occhi. Era di nuovo fra le
mani di John.
<< Non vado da
nessuna parte. Hai capito? Mettiti in quella fottuta testa che non
vado da nessuna parte. >>
Appoggiò la
fronte sulla sua.
<< Mi dici che
facevo se tornavo a casa e ti trovavo morto stecchito sul letto? >>
John, John, John...
Tremava. Ansimava.
Doveva aver corso.
<< Ero
confuso, con gli uccelli e le api, dimenticando se intendevo davvero
quello che... >>
John gli mise una mano
sulla bocca.
<< Zitto. Sta'.
Zitto. Goditi il silenzio. >> (3)
Con una mano sulla nuca
lo spinse di nuovo sulla sua spalla.
John, John, John...
Trovò da qualche
parte la forza di abbracciarlo a sua volta.
Il suo profumo era
quello di tutti i giorni.
Lui era un coglione
eroinomane.
John non sarebbe andato
via finché riusciva a tenerlo così stretto. Ma
l'avrebbe lasciato scivolare di nuovo?
E quando avrebbe
scordato di nuovo di prendere le medicine?
Metti in ordine i tuoi
pensieri.
Notes, again:
Spero che non vi abbia
creato problemi l'impaginazione bordellosa. ^^' Essendo lo sclero di
un drogato... Sulla destra e in corsivo ci sono i pezzi della
bellissima canzone.
(1): “Metti in
ordine i tuoi pensieri”. Campo Mentale di Marco Luciano.
Spettacolo teatrale superbo.
(2): Spudorata
autocitazione da Reading.
(3): Enjoy the
Silence – Depeche Mode <3 Nuff said.
Fatemi sapere com'è!
^__^
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