Baby, it's cold outside di Defyingravity (/viewuser.php?uid=116519)
Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
L'unica cosa che illuminava quello spazioso salotto era il grande
camino che occupava gran parte di una delle quattro pareti.
Due ragazzi stavano seduti davanti al fuoco, chiaccheravano animamente,
mentre alle loro spalle un'altissima finestra mostrava la neve che
leggiadra cadeva dal cielo.
Kurt, che stava rannicchiato in sé stesso con le gambe
piegate vicino al petto, con un sorriso avvicinò la sua
bocca alla tazza bianca e fumante che teneva stretta tra le sue mani.
Blaine, seduto alla sua sinistra, con un sorriso a ghigno, si
appoggiò sulle mani, tenendo le gambe stese, nascoste sotto
la stessa spessa e calda coperta a quadri rossi e marroni che copriva
anche l'altro ragazzo.
Kurt sorseggiò dalla sua tazza:
<< Che buono questo the. >> disse,
seprandosi dalla bibita.
<< Ti piace? >> chiese l'altro sorridente
<< è un the indiano, lo hanno portato i miei
dopo un viaggio di lavoro... in India per l'appunto. >>
ridacchiò. Kurt sorrise, ma non distolse neanche per un
attimo lo sguardo dall'altro ragazzo.
Scoccarono le undici. Kurt sollevò la testa verso
l'orologio, ed un suo ciuffo castano chiaro gli si abbassò
sulla fronte, era sorpreso che fosse già passato tutto quel
tempo, la sera era volata.
<< Oddio, sono già le undici! >>
esclamò, posando la tazza alla sua destra. <<
Devo andare. >>
<< Ehi ehi, dove vuoi andare? >> lo
fermò Blaine, prendendo le mani dell'altro. <<
Con questo tempo non ti lascio di certo uscire. >>
affermò, indicando con il pollice la finestra. Kurt si
voltò di scatto e vide che fuori c'era una bufera, rimase a
bocca spalancata.
<< Non può nevicare! Devo andare, veramente!
>> disse, indicando con la mano la finestra, come se se
la stesse prendendo con il tempo.
A quell'immagine Blaine ridacchiò. << Non ti
lascio uscire con questo freddo, ficcatelo bene in testa. Hai
già le mani fredde, non voglio che tu ti prenda un coccolone
là fuori. >> aggiunse poi dolcemente.
Kurt sorrise, intenerito ed imbarazzato da quell'attenzione da parte
del ragazzo.
Quel pomeriggio, che aveva passato in compagnia di Blaine era stato
così bello: era l'unica parola che gli venisse in mente. Lui
era un ragazzo così sincero, carismatico, dolce, simpatico,
che quando stava con lui il tempo sembrava volare.
Volare... erano già le undici, chissà quanto
sarebbe stato preoccupato suo padre.
<< Blaine, devo andare. Mio padre sarà
preoccupato, per non parlare poi di Carol. >>
insistè Kurt, senza però tentare alcun movimento:
le sue mani erano ancora fra quelle di Blaine, ed i suoi occhi verdi
erano completamente persi in quelli scuri dell'altro. Dentro di
sé si chiedeva come avrebbe potuto rovinare quell'atmosfera,
quella strana ed accogliente magia che si era creata attono a loro, ma
sapeva che era arrivato il tempo di andare.
L'altro ragazzo d'altro canto sorrideva, tenendo con gelosia le mani di
Kurt fra le sue: << Non ti preoccupare, per favore. Resta
qui ancora un po'. >> disse, non distogliendo il suo
sguardo da quello dell'altro, i quali per lui erano come delle
calamati, calamiti color smeraldo, sottili, che emanavano un luce
propria, come le stelle. Si avvicinò leggermente a Kurt,
mantenendo sempre il suo sorriso allegro, ma a quel movimento l'altro
sembrò avere paura:
<< Devo andare, Blaine. Prenderò un taxi al
massimo. >> Il moro lo guardò con aria quasi
afflitta, perchè doveva andare? Perchè si era
mosso proprio quando lui si era avvicinato? << Con questo
tempo i taxi non si muoveranno di certo. >> rispose cupo,
perchè lo stava ferendo tanto? Non voleva rimanere con lui?
Kurt sembrò accorgersene e sorrise, come una mamma sorride
al proprio bambino capriccioso, avvicinandosi a Blaine. I loro visi,
ora, erano talmente vicini che sentivano l'uno il respiro dell'altro
sulla loro pelle, riuscivano a sentire l'odore dell'altro su
sé stessi ed i capelli si sfioravano da tanto erano vicini,
a quella vicinanza Blaine sentì il cuore perdere un battito.
<< Sono stato benissimo oggi, il tuo invito è
stato accogliente ed assolutamente perfetto... come te.
>> sussurrò Kurt. L'espressione di Blaine, si
ritrasformò in un sorriso e fu come tentato di avvicinare le
sue labbra alle altre, quelle labbra sembravano così
deliziose sotto quel tenero sorriso.
<< Ma... >> aggiunge Kurt, allotanandosi
dal viso del ragazzo << devo andare, nonostante il tempo
a casa saranno preoccupati, e sai che non voglio che lo siano.
>> ripetè, sollevando un sopracciglio. Detto
questo, si alzò, ma fu bloccato dalla mano di Blaine che
afferrò la sua con una stretta. Appena Blaine si accorse di
ciò che aveva fatto, sentì un brivido che gli
percorse rapidamente la schiena:
<< Ma fa freddo fuori! Congelerai! Non ho mai visto una
bufera del genere in vita mia. >> disse, nascondendo
tutti i miscugli di emozioni che stava provando.
Kurt invece, in un primo momento, sembrò non sentire
ciò che l'altro gli aveva detto, avevo lo sguardo fisso
sulle due mani, sentiva il cuore battere all'impazzata, ma, dopo aver
boccheggiato due o tre volte, si riprese:
<< Prestami una giacca, magari. >> disse
con un ghigno.
Blaine scosse la testa, alzandosi anche lui in piedi, di fronte a Kurt.
<< Lo sai che mi stai facendo un brutto scherzo, vero?
>> domandò con un sorriso colpevole.
<< Che sarebbe a dire? Guarda, che sono davvero
preoccupato per mio padre. >> Kurt strinse una mano di
Blaine nella sua << Ascoltami Blaine, veramente...
lasciami andare. >>
Il ragazzo sorrise, osservando le due mani intrecciate:
<< Mi fai sentire come se ti tenessi in prigione.
>> scherzò, avvicinandosi a lui.
<< Qui mi sento tutt'altro che in prigione.
>> Stavano uno di fronte all'altro, Kurt sollevava
leggermente la testa per guardare negli occhi Blaine, sorrise con
dolcezza, nascondendo il battito sordo del suo cuore.
<< Allora non andare, pensa se ti ammallassi... Come
farei? Pensa se tu prendessi una polmonite per questo freddo e morissi,
che vita farei? Non pensi al dolore che mi provocheresti?
>> Kurt sorrise, quel ragazzo lo faceva impazzire, tutte
quelle attenzioni lo facevano veramente impazzire.
<< Quanto sei pessimista. >> disse con un
sorriso divertito.
<< Come puoi farmi una cosa del genere? >>
domandò in un sussurro addolorato.
Kurt, addolcito da quelle parole, sorrise, e lentamente
avvicinò le sue labbra a quelle di Blaine, finchè
esse non si scontrarono. Le labbra di Kurt si mossero con leggerezza, e
quelle di Blaine lo seguirono, quella danza si trasformò in
un bacio dolce e straboccante d'amore. Un amore che scaldava il freddo
tanto temuto, il freddo che stava sia all'esterno, fuori da quella
casa, sia all'interno, dentro di loro stessi.
<< Non ti farei mai una cosa del genere. >>
sussurrò fra le labbra Kurt, mentre Blaine lo avvolse in un
abbraccio. Entrambi sorrisero, sentendo il movimento delle labbra
dell'altro sulle proprie, e le loro labbra si intrecciarono
trasformandosi con passione in un dolce bacio.
In quella notte invernale, una bufera di neve aveva fatto nascere
qualcosa davanti ad un grande camino in una grande stanza, qualcosa che
il freddo non avrebbe gelato, qualcosa che il vento non avrebbe
spazzato via, neanche se avesse soffiato con tutta la sua forza,
qualcosa che neanche i due ragazzi sapeva spiegare, ma solo provare. Il
cuore che batteva all'impazzata, i brividi che percorrevano la scheina,
il sudore delle mani, la bocca dello stomaco che si chiudeva: era amore?
Può darsi, ma a loro non importava, volevano passare il
tempo assieme al caldo, lontano dal gelo del mondo, solo loro al caldo
del camino.
|
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=606988 |