sex bomb
*Autore: margherota
*Titolo: Sex Bomb – From Ivan, to Natalia
*Claim: Ivan Braginski/Russia (APH)
*Prompt: 033. Troppo
*Altri personaggi: Natalia Arlovskaya/Bielorussia
*Genere: Erotico, Romantico
*Avvertimenti: Lemon, Het, What if…?, Flash fic
*Rating: Arancione
*Conteggio parole: 480
*Note: Il
prompt da cui è originata questa fan fiction appartiene alla
community fanfict100_ita, la cui iniziativa vede anche me in veste di
partecipante (L)
Il titolo prende spunto dall’omonima canzone di Tom Jones,
canzone che io ho ascoltato TANTE volte prima, dopo e durante la
stesura di questa piccola raccolta, giusto per essere chiari e precisi
(L)
E niente, se la prima flash è dal punto di vista di Ivan, la
seconda è dal punto di vista di Natalia, ma la situazione e le
azioni sono le MEDESIME. Ancora per essere chiari e precisi (L)
Spero vi possa piacere (L)
Sex Bomb
From Ivan, to Natalia
Disteso sopra il grande materasso candido, Ivan giaceva
nudo tra le lenzuola scomposte – tranne per la sciarpa, quella
Natalia non era riuscita a strappargliela di dosso come invece tutto il
resto, gettato da qualche parte senza un solo pensiero in più.
Gli occhi di lui avevano, nelle pupille nere e nelle iridi violette,
un’espressione così languida e impotente, abbandonata
quasi e incapace di contrastare alcunché, magari semplicemente
non avendone la voglia sufficiente, che alla giovane donna si era
stretto il cuore mentre, per l’ennesima volta, si era chinata
sulle sue labbra e le aveva coperte con le proprie. Le mani di lei
erano così terribilmente calde, quando passavano sopra la pelle
dell’amato fratello, con la stessa grazia e la stessa attenzione
che si userebbe con una reliquia sacra e inviolabile, che il giovane
uomo non riusciva a trattenere quel tremolio lieve appena sotto la
pelle, capace di farlo vibrare per tutto il corpo – e no, quella
non era paura.
Non si ricordava, il russo, come ci fossero finiti assieme, in quel
dannato letto, e come mai lei si trovasse sopra di lui, seduta sul
bacino ormai troppo caldo, e come mai i suoi capelli fossero sparsi su
tutto il suo corpo, accarezzando al più lieve cenno della testa.
Non si ricordava, minimamente – forse che lei aveva usato qualche
droga per stordirlo e portarlo fin lì? Chissà.
A Ivan però non importava tanto, quanto piuttosto la lingua di
lei nella propria bocca e il suo corpo che lo sovrastava, febbricitante
d’amore puro. La sentiva contro la carne fremere mentre non
riusciva a staccarsi dal suo viso, lo sguardo così rapito dai
suoi occhi.
Lo abbracciava, lo accarezzava, e per quei pochi istanti in cui a
malincuore si separava da lui, nel riprendere fiato gli si avvicinava
all’orecchio e gli sussurrava parole dolci, quasi riverenti
– piene di completo affetto, piene di languida malizia oscena.
Senza poter fare nulla per impedirlo, faceva scivolare lo sguardo lungo
il corpo privo di vestiti di lei, mentre ancora si muoveva,
allungandosi per coprirlo completamente, toccando ogni singolo punto
che lo componeva. Giammai paga di lui.
Ivan non sapeva se preferiva questo aspetto di Natalia a quello che
normalmente lo faceva nascondere negli armadi o chiudere a chiave
dentro stanze remote – ma sussultò di piacere ad una
carezza più intima, mentre ancora il pensiero razionale si
aggrappava con tutte le sue forze alla mente.
L’abbracciò a sua volta, ricambiando così la sua
flebile speranza – e la sentì ancora una volta tremare, in
un bacio che sembrava volergli rubare persino l’anima, per
renderla immortale e sua, totalmente e completamente sua.
Era troppo, troppo l’amore che traspariva da quello sguardo
rapito e sognante – che scendeva sempre di più, fino a
fermarsi tra le sue gambe.
Troppo devastante, troppo travolgente da sopportare con la ragione.
E allora Ivan, semplicemente, si lasciava andare alla marea.
*Autore: margherota
*Titolo: Sex Bomb – From Natalia, to Ivan
*Claim: Ivan Braginski/Russia (APH)
*Prompt: 034. Troppo poco
*Altri personaggi: Natalia Arlovskaya/Bielorussia
*Genere: Erotico, Romantico
*Avvertimenti: Lemon, Het, What if…?, Flash fic
*Rating: Arancione
*Conteggio parole: 495
*Note: Il
prompt da cui è originata questa fan fiction appartiene alla
community fanfict100_ita, la cui iniziativa vede anche me in veste di
partecipante (L)
Il titolo prende spunto dall’omonima canzone di Tom Jones,
canzone che io ho ascoltato TANTE volte prima, dopo e durante la
stesura di questa piccola raccolta, giusto per essere chiari e precisi
(L)
E niente, se la prima flash è dal punto di vista di Ivan, la
seconda è dal punto di vista di Natalia, ma la situazione e le
azioni sono le MEDESIME. Ancora per essere chiari e precisi (L)
Spero vi possa piacere (L)
Sex Bomb
From Natalia, to Ivan
Disteso sopra il grande materasso candido, Ivan giaceva
nudo tra le lenzuola scomposte – tranne per la sciarpa, quella
Natalia non era riuscita a strappargliela di dosso come invece tutto il
resto, gettato da qualche parte senza un solo pensiero in più.
Gli occhi di lui avevano, nelle pupille nere e nelle iridi violette,
un’espressione così languida e impotente, abbandonata
quasi e incapace di contrastare alcunché, magari semplicemente
non avendone la voglia sufficiente, che alla giovane donna si era
stretto il cuore mentre, per l’ennesima volta, si era chinata
sulle sue labbra e le aveva coperte con le proprie. Le mani di lei
erano così terribilmente calde, quando passavano sopra la pelle
dell’amato fratello, con la stessa grazia e la stessa attenzione
che si userebbe con una reliquia sacra e inviolabile, che il giovane
uomo non riusciva a trattenere quel tremolio lieve appena sotto la
pelle, capace di farlo vibrare per tutto il corpo – e no, quella
non era paura.
Si ricordava perfettamente come erano arrivati fin lì,
traballanti nei piedi per una dose eccessiva d’alcool nelle vene.
Se lo ricordava come aveva condotto fino al letto il fratello,
spogliandolo poi di ogni singolo indumento, fino a poter finalmente
lambire la pelle calda e perfetta che scorreva lungo tutto il suo
meraviglioso corpo.
Dopo averlo disteso, era salita sopra il materasso a sua volta – sopra di lui, cercando di avvolgerlo e coprirlo tutto.
Se lui era ebbro di vodka, lei lo sarebbe stata presto delle sue labbra
e del suo sapore. La sua lingua aveva un retrogusto dolce, quasi di
miele. O forse, semplicemente, tutto ciò che era di Ivan le
pareva così perfetto da non poter addurre alcun difetto, neppure
il più evidente e palese.
Lo aveva abbracciato, lo aveva accarezzato, e per quei pochi istanti in
cui a malincuore si separava da lui, nel riprendere fiato gli si
avvicinava all’orecchio e gli sussurrava parole dolci, quasi
riverenti – piene di completo affetto, piene di languida malizia
oscena.
Aveva sentito il suo sguardo scivolare lungo il suo corpo, modellandone
le forme completamente, ammirandone le pieghe e soffermandosi sulla
carne accaldata, come in una carezza languida, profonda e senza pudore.
Aveva tremato, senza trattenersi, ed era tornata a languirne la pelle,
senza staccare il proprio sguardo dal suo, in un invito esplicito e
spudorato. Si sentì abbracciare, e avvampò.
E il cuore le fece male – terribilmente male – al pensiero
che solo in quel frangente il viso del suo Ivan non aveva
quell’espressione tesa che tanto odiava e che sempre le
rivolgeva, scappando da lei come un ladro.
Concedendosi un sorriso, era scesa ancora su di lui, in basso,
scivolando lentamente e perdendo la ragione nel suo profumo intenso.
Era troppo poco, decisamente troppo poco quello che riusciva a dargli
– e per questo non riusciva a smettere, per questo si impegnava
ogni secondo di più, sempre.
Troppo poco nei suoi occhi, troppo poco sulle sue labbra.
E allora Natalia diventava marea travolgente.
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