Make a Wish

di KairiXDD
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Gelo. Una bufera di neve attraversava la città dal lungo al largo. Il rumore dello sbattere del vento contro le finestre, che cercava di far entrare il freddo anche in casa, si univa agli strazianti pianti dei bambini, che invece volevano uscire dalle loro abitazioni. J era seduta sulla sedia a dondolo di sua nonna. Stava sfogliando un vecchio album di fotografie. Ormai viveva da sola. Da quando aveva perso amici e cari, aveva deciso di rinchiudersi in una casetta di legno, al riparo dagli sguardi indiscreti della gente, in un villaggio semisconosciuto. Osservando le foto in bianco e nero, si accorse di tutte quelle sbagliate scelte che aveva fatto durante il corso della sua vita. Lei è stata la causa di tutto; lei si trovava qui, sola, senza nemmeno volerlo, per colpa dei suoi capricci.

Scoccò la mezzanotte. Il 25 dicembre! La tempesta si placò poco a poco, lasciando spazio a una lieve pioggerellina di neve. Non si sentivano più nemmeno le lamentele dei bimbi, forse le loro famiglie stavano consegnando loro i regali.

Quanto avrebbe voluto tornare indietro nel tempo. Quanto avrebbe voluto incontrare nuovamente Babbo Natale e chiedergli di cambiare il suo passato.

Qualcuno bussò alla porta.

-Chi è?- chiese J.

Un uomo barbuto, abbastanza alto, con gli occhiali che sporgevano dal naso, le rivolse un enorme sorriso.

-Da quanto tempo, J!- rispose lui, chinando la schiena verso il viso rotondeggiante della donna. Il pon-pon bianco del buffo cappello che aveva in testa gli arrivò al mento, coprendogli la vista.

-Quale regalo vuoi per questo Natale?

J esitò. Non sapeva cosa dire, non capiva se era contenta, impaurita od arrabbiata. Rimase imbambolata a fissare la figura, mentre alcune lacrime scendevano dai suoi verdi occhi, rigando le guance.

Allora il signore le porse una mano. Dietro la sua schiena, altre persone dal volto sorridente osservavano la scena.

J riconobbe le facce e si arrese. Strinse a sé quello strambo uomo.

-Che ne dici di una seconda opportunità?- disse lui, abbassando lo sguardo.

Lei, semplicemente, sussurrò: -Grazie, papà.





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