La tua anima è stanca di quello che le stai facendo; lei vuole vivere, al contrario di quella cosa che ormai sei diventata.

di Lara Rye
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Hai voglia di piangere questa notte?
Ti senti così male da sentire il tuo respiro affannoso come se non ce la facessi più, come se bruciasse troppo.

Senti che è la tua anima la ribelle del giorno: non vuole più adeguarsi a tutto quel dolore, a quella rabbia.
Lei vuole uscire e farti capire quanto la stai dilaniando.

La colpa è tua.
Non credere che quelle lacrime non ti seguiranno mai più.
Non credere che ci sarà un altro giorno per chiedere scusa.
Non credere negli amici, nelle persone perchè appena scoprirai te stessa si piegheranno su di te, ridendo ma non schiacciandoti : per loro sei come una cimice, orribile, disgustosa e terribilmente fastidisiosa. Se ti uccidono, puzzi, gridi come una piccola cimice ribelle.

Tua madre ti grida dietro perchè non hai più amici, non esci più. Tu vivi di sogni: cos'altro ti è restato dopotutto?
Ogni volta che attraversi le mura di casa o di scuola o di qualsiasi altro edificio anonimo ti senti estranea, infastidita, non appartente ad una singola cosa.
Ultimamente ti stai sempre più convincendo che non sei proprietà nemmeno di te stessa.

Chiudi gli occhi, lacrime amare ti attraversano il viso e ti lasciano completamente sola, anonima, tra la folla che percorre le strade noncurante di un anima terrorizzata da se stessa, piangente, animata da un unico scopo: non lasciarsi morire. La tua anima è stanca di quello che le stai facendo; lei vuole vivere, al contrario di quella cosa che ormai sei diventata.

"Lotta, cazzo!"
Alzi gli occhi, emettendo un sorriso tenue, quasi maligno.
Loro non sanno quello che tu sei, quello che tu fai. Loro non sanno che ogni giorno cerchi di lottare contro quella parte di te stessa che ti vuole portare amaramente al suicidio.
Loro non sanno nulla, perchè loro hanno un anima giusta, vera e non traumatizzata.



Loro sono vivi; tu no.





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