La tua anima è stanca di quello che le stai facendo; lei vuole vivere, al contrario di quella cosa che ormai sei diventata. di Lara Rye (/viewuser.php?uid=53340)
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Hai voglia
di piangere questa notte?
Ti senti
così male da sentire il tuo respiro affannoso come se non ce
la facessi più, come se bruciasse troppo.
Senti che è la tua anima la ribelle del giorno: non vuole
più adeguarsi a tutto quel dolore, a quella rabbia.
Lei vuole uscire e farti capire quanto la stai dilaniando.
La colpa è tua.
Non credere che
quelle lacrime non ti seguiranno mai più.
Non credere che
ci sarà un altro giorno per chiedere scusa.
Non credere
negli amici, nelle persone perchè appena scoprirai te stessa
si piegheranno su di te, ridendo ma non schiacciandoti : per loro sei
come una cimice, orribile, disgustosa e terribilmente fastidisiosa. Se
ti uccidono, puzzi, gridi come una piccola cimice ribelle.
Tua madre ti grida dietro perchè non hai più
amici, non esci più. Tu vivi di sogni: cos'altro ti
è restato dopotutto?
Ogni volta che attraversi le mura di casa o di scuola o di qualsiasi
altro edificio anonimo ti senti estranea, infastidita, non appartente
ad una singola cosa.
Ultimamente ti stai sempre più convincendo che non sei proprietà
nemmeno di te stessa.
Chiudi gli occhi, lacrime amare ti attraversano il viso e
ti lasciano completamente sola, anonima, tra la folla che percorre le
strade noncurante di un anima terrorizzata da se stessa, piangente,
animata da un unico scopo: non lasciarsi morire. La tua anima è stanca
di quello che le stai facendo; lei vuole vivere, al contrario di quella
cosa che ormai sei diventata.
"Lotta, cazzo!"
Alzi gli occhi, emettendo un sorriso tenue, quasi maligno.
Loro non
sanno quello che tu sei, quello che tu fai. Loro non sanno che ogni
giorno cerchi di lottare contro quella parte di te stessa che ti vuole
portare amaramente al suicidio.
Loro non
sanno nulla, perchè loro hanno un anima giusta, vera e non
traumatizzata.
Loro sono vivi; tu no.
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