Harry Potter
Capitolo 1
Lettera inaspettata
In una camera al primo piano del numero
4 di Privet Drive, steso sul letto in mezzo a
cartacce e sporcizia varia, c’era un ragazzo sedicenne molto trascurato. Quel
ragazzo era Harry Potter,
il bambino sopravvissuto. Ma quel ragazzo non era più quello di una volta, era
stato cambiato completamente da scoperte e eventi che
l’avevano privato dell’allegria e della luce che una volta illuminava i suoi
occhi, i quali ora fissavano vuoti e
imperterriti il soffitto.
Dappertutto intorno a lui c’erano i numerosi biglietti di auguri di buon compleanno dei suoi amici, gli amici a cui
non aveva la forza di scrivere, a cui non sapeva cosa dire, che avevano cercato
di contattarlo per tutta l’estate e che lui aveva accuratamente evitato.
Harry stava rimuginando come
sempre al modo di non tornare a scuola per il motivo che lo tormentava da tutta
l’estate: la sensazione che tutti quelli a cui voleva bene finissero per
soffrire o per morire. Harry si rigirò nel letto
grattandosi il mento e si accorse che un barbino incolto gli era cresciuto
nell’ultimo mese. Infatti, pensandoci bene erano parecchie settimane che non si
lavava come si deve o che non faceva un pasto decente.
Da quando era tornato da scuola aveva messo piede fuori dalla
sua stanza pochissime volte solo per andare in bagno e non aveva mai permesso a
sua zia di entrarvi per fare le pulizie. Viveva da più di un mese nel caos più
totale, ma sembrava non farci caso. Ormai era
diventato poco più di un vegetale.
Un giorno, mentre vagava nella sua solitudine sentì uno
stridio e voltandosi verso la finestra vide un gufetto
minuscolo becchettare il vetro. Lo riconobbe come quello di Ron,
Leotordo. Aprì la lettera che portava e si stupì
scoprire essere di Ginny.
Caro Harry,
Come te la
passi dai tuoi zii? Qui la vita è movimentata come al
solito. Stamattina Fred e George
sono venuti a casa e hanno portato qualcuna delle loro invenzioni e hanno fatto
infuriare la mamma che li ha inseguiti per tutta la casa. Dovevi
vederla, era uno spettacolo! Ron e Harmione non fanno altro che litigare come al solito e questa volta tocca a me subirli…ma da domani mi
aiuterai anche tu. Mamma ha chiesto a Silente il permesso di venirti a prendere
e lui gliel’ha dato. Sei contento? Comunque
prepara i bagagli perché domani alle quattro saremo lì!
Cambiando
argomento, hai sentito Cho durante le vacanze? Se
vuoi un mio consiglio, io la lascerei perdere, non sa
fare altro che piangere…io l’avrei mandata a quel paese da un pezzo! Io e Dean ci siamo lasciati, è un buon
amico, ma niente di più!
Ok, adesso ti lascio perché di sotto è
scoppiato di nuovo il finimondo, ci vediamo domani.
Ciao, ti
vogliamo bene
Ginny
Harry finì di
leggere, poi strappò la lettera. Non voleva l’aiuto degli altri, non voleva la loro compassione, voleva solo essere lasciato in
pace. Sapeva che Ginny voleva aiutarlo, ma lui non lo
sopportava. L’anno precedente avrebbe fatto di tutto per
essere con i suoi amici, adesso non ne sopportava il pensiero. Tutti
quegli sguardi, quei bisbigli…non voleva tornare in
mezzo alla civiltà.